lunedì 9 maggio 2016

OSHO Nuotare con l’esistenza




9 MAGGIO 2016
  
Un giorno, mi sono seduto sul ciglio della strada. Stando seduto sotto l’ombra maestosa di un albero, ho iniziato a osservare i passanti.

Vedendoli, nella mia mente sono passati alcuni pensieri: tutti stavano correndo da qualche parte – bambini, giovani, anziani, donne, uomini –, tutti non facevano altro che correre da una parte all’altra. I loro occhi sembravano cercare qualcosa e i loro piedi erano impegnati in un viaggio che si rivelava lungo... ma dove stavano correndo? Qual era il loro scopo e, alla fine, avrebbero davvero potuto dire di essere arrivati da qualche parte?

Lo stesso pensiero sorge in me, quando vedo voi. E quando questo pensiero mi prende, un dolore fortissimo mi colpisce, perché so che non arriverete da nessuna parte. Non ci arriverete, perché le vostre menti e i vostri piedi stanno correndo nella direzione opposta all’esistenza.

Il segreto dell’arrivare da qualche parte nella vita è questo: ci si deve muovere in direzione dell’esistenza. Tranne questo, nessuna direzione, nessuna strada conducono da qualche parte. Nuota in direzione dell’esistenza; nuotando in direzione contraria, una persona può soltanto andare in pezzi e distruggere se stessa.

Qual è la paura dell’essere umano? Qual è il suo cruccio? Qual è la sua sofferenza? Qual è la sua morte? Ho visto che tutti i nostri guai sono sollecitati dai nostri vani tentativi di nuotare contro il fluire dell’esistenza. L’ego è sofferenza, l’ego è una malattia; e questo perché l’ego si muove in direzione opposta all’esistenza, e l’opposizione all’esistenza è opposizione al sé.

Ho sentito raccontare una storia...

Il pilota di un aeroplano stava volando a circa duecentocinquanta chilometri orari. All’improvviso si ritrovò assalito da un vento fortissimo, un uragano contro il quale non poté fare nulla, sebbene volasse a duecentocinquanta chilometri all’ora. Infatti, quella era anche la velocità del vento, ma in direzione opposta alla rotta dell’aeroplano! La vita del pilota, intrappolato in quell’uragano, era in pericolo; sembrava impossibile pensare di poter atterrare sani e salvi. E la cosa strana era che tutte le parti dell’aereo funzionavano perfettamente, e il motore andava a pieno regime; eppure non riusciva ad avanzare di un solo metro.

In seguito, il pilota disse: “È stata un’esperienza stranissima: non muoversi affatto, pur volando a duecentocinquanta chilometri l’ora! Andavo velocissimo, ma non riuscivo ad arrivare da nessuna parte!”.

Non è forse vero che muoversi in contrasto con se stessi non porta da nessuna parte? Nella vita, la felicità appartiene a coloro che vivono nel proprio sé, conoscono il proprio essere e lo realizzano.

E non è forse vero nella vita, e non sta accadendo anche nella vostra, che quanti non si muovono nella stessa direzione dell’esistenza scoprono che di certo si stanno muovendo, eppure non arrivano da nessuna parte?

Il divino è l’implicita esistenza del sé, l’esistenza non è altro che la forma del sé.

Osho Crea il tuo destino

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