giovedì 12 maggio 2016

OSHO: Indifferenza verso la religione



12 MAGGIO 2016
 
In cosa consiste l’indifferenza verso la religione? E come mai sta aumentando ogni giorno che passa?

Ho sentito questa storia...

C’era una volta un villaggio. I suoi abitanti erano persone molto semplici; ogni volta che qualcuno diceva loro qualcosa, l’accettavano.

Fuori dal villaggio si ergeva una statua della loro divinità. Un santo comparve in quel villaggio, riunì tutti gli abitanti e disse loro: “Questo è male, qualcosa di davvero malvagio! O stolti, voi vivete al riparo dell’ombra, eppure lasciate la vostra divinità in pieno sole? Costruite un tetto sopra la sua testa, non vedete com’è furioso il vostro Dio?”.

Quelle persone erano molto povere, ma in qualche modo, riducendo un po’ i loro tetti, riuscirono a costruire un tetto per la loro divinità. Non appena fu terminato, il santo se ne andò: era responsabile non di uno, ma di parecchi villaggi; c’erano parecchie divinità, e lui si era preso la responsabilità di fornire a tutte un degno riparo.

Dopo qualche giorno, un altro santo si presentò al villaggio: quando vide quel tetto sopra la testa della divinità, ne fu sconvolto. Radunò tutti gli abitanti e mostrò loro la sua tempra, dicendo: “Questo è davvero male, o stolti! Perché avete costruito un tetto sopra il vostro Dio? Ha forse bisogno di un riparo? Se scoppiasse un incendio, ne sarebbe deturpato; svelti, smantellate questo scempio!”.

Quei contadini rimasero allibiti, ma cos’altro potevano fare? Qualsiasi cosa dica un santo è sempre giusta; e se non accetti le sue parole, ti può creare guai maledicendoti, e quelle maledizioni ti possono perseguitare per intere incarnazioni, oppure trascinarti all’inferno. Dio è nelle mani dei santi, pertanto qualsiasi cosa dicano va fatta!

Quella povera gente smantellò il tetto e lo gettò via. Il lavoro di tanti giorni, l’energia e le risorse che avevano impiegato andarono totalmente sprecate. Ma di certo, qualsiasi cosa era successa, erano comunque fortunati: si stavano risparmiando la vergogna di aver costruito un tetto sopra la testa della loro divinità!

Dopo che il tetto fu smantellato, quel santo se ne andò in un altro villaggio. Dopotutto, non ne aveva un solo da accudire; ce n’erano parecchi: esistevano un’infinità di divinità, ed era una sua responsabilità mantenerle tutte libere da qualsiasi protezione.

Poco tempo dopo, di nuovo in quel villaggio comparve un altro santo. Ma a quel punto i contadini si erano fatti furbi, e neppure per sbaglio percorrevano il sentiero che portava alla statua del loro Dio. Non sapevano quali altri guai avrebbe potuto creare, per cui avevano smesso di andare in quella direzione!

Mi rendo conto che quanto è accaduto in quel villaggio è successo in tutto il mondo. I santi hanno fatto qualcosa di davvero perverso e malsano, e hanno radicato nella mente della gente paure così profonde – e tutto questo è stato fatto in nome della religione – che non stupisce che le persone abbiano smesso di muoversi verso il divino.

L’indifferenza nei confronti della religione in ultima analisi è indifferenza alle paure e alla cecità delle professioni di fede diffuse da quei presunti santi.

L’indifferenza nei confronti della religione è indifferenza allo sfruttamento, all’ipocrisia e alla stupidità che si presenta con le fattezze della religione.

L’indifferenza nei confronti della religione è indifferenza per tutte quelle sette che sono diventate falsi surrogati della religiosità. L’indifferenza nei confronti della religione è indifferenza all’odio, alle gelosie e all’inimicizia che quelle sette creano.

L’indifferenza nei confronti della religione non è indifferenza alla religiosità, di fatto è indifferenza per tutto ciò che non è religione.

OSHO: Crea il tuo destino

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