giovedì 25 agosto 2022

Ucraina: speculazione e mistificazione

 

25 Agosto 2022

Tanto tuonò che non piovve. Per tutta l’estate la fornitura di armi all’Ucraina e la tetragona prosecuzione delle politiche sanzionatorie che stanno mandando a fondo l’Europa  è stata  giustificata con l’illusione mediatica di una mitica controffensiva al Sud verso Kherson e la Crimea. Su quel fronte sono state ammassate le armi occidentali appena arrivate, le poche munizioni che si sono salvate dai raid russi e si sono buttate in qual calderone anche le ultime  riserve fresche, accumulando le forze per poter far indietreggiare i russi. Ma proprio questo ha permesso alle truppe di Mosca di colpire con l’ artiglieria e i missili di precisione questi concentramenti ucraini provocando molte perdite e a quanto pare anche molte fughe: i lanci di razzi verso il ponte di Crimea e altre installazioni sono state gli unici segnali i questo grande attacco. Il risultato complessivo è che finalmente c’è un’offensiva al Sud, ma dei russi che in poco tempo hanno conquistato parecchio territorio verso Nikolaev: il terreno più aperto e la scarsità di centri abitati nei quali resistere tenendo in ostaggio gli abitanti hanno permesso una rapida avanzata, ma questo è il segnale che ormai l’Ucraina non è più in grado di conseguire alcun successo nemmeno nella fantasia della stampa occidentale.

Così benché la qualità dell’informazione e sulla guerra ucraina stia sempre più degradando, tra una  una o due settimane diventerà chiaro che l’offensiva al Sud è soltanto un mito e che Kiev sta perdendo definitivamente la possibilità di salvare la fascia costiera oltre che la capacità di portare offensive di qualche rilievo. Perciò l’idea di Ucraina vittoriosa non potrà più essere spacciata a nessun livello. A quel punto cosa accadrà? I governi che hanno sostenuto a spada tratta il suicidio energetico del continente e l’invio di armi a Kiev come sicura garanzia di vittoria cosa diranno?  Come giustificheranno le loro scelte visto che la sconfitta in Ucraina era pressoché certa? I russi notoriamente stanno usando solo una piccola parte delle loro forze e oltretutto cercano di avere il minor numero di caduti possibile, sono costretti a farlo perché la pressione della Nato li costringe a non sguarnire nessun fronte, ma  è fin troppo chiaro che qualora gli ucraini mostrassero la capacità di qualche seria offensiva immediatamente molte altre truppe russe potrebbero essere ingaggiate e magari i comandi si toglierebbero i guanti di velluto cominciando . Questo divario di forze era qualcosa di noto fin da subito  e dunque come verrà giustificata la persistenza delle sanzioni per uno scopo che non può essere ottenuto e che anzi ha finito per finanziare Mosca?

Oddio questa gente riesce ancora oggi a spacciare vaccini che non servono assolutamente a nulla come tutti vedono, anzi hanno un’efficacia negativa oltre a costituire un consistente pericolo per la salute, dunque non mi meraviglierei affatto che si continuasse a inneggiare a una vittoria ucraina nel momento in cui l’Ucraina non esiste più. Però c’è da tenere conto del fatto che ormai l’attenzione e la tensione  nei confronti della vicenda Ucraina sta rapidamente calando. Come dimostra il grafico delle ricerche della parola “Ukraine” su Google ormai sceso da tempo ai livelli pre guerra.  Certo questo riguarda principalmente il mondo anglofono perché in molte lingue (ucraino compreso)  la parola  si scrive in maniera differente e tuttavia questo è significativo del fatto che almeno nell’anglosfera la gente ormai se ne fotte altamente della guerra e bada piuttosto all’inflazione: sarà insomma  sempre più difficile chiedere sacrifici per qualcosa è ormai fuori dal cono emotivo di quella che viene chiamata opinione pubblica. Se Borrel il mai eletto “ministro degli esteri della Ue” straparla e dice che l’appoggio all’Ucraina nazista benché inutile va comunque dato “anche di fronte alla prospettiva di profonde recessioni” nel concreto non esiste più un interesse così grande da poter essere canalizzato per far sopportare alle persone un drammatico impoverimento. E allora se un cretino a tutto tondo come Borrel suona sempre lo stesso disco, viene il sospetto che il disastro economico non sia il prezzo da pagare per l’Ucraina, ma sia l’Ucraina il prezzo pagato per l’impoverimento.

Mi rendo conto che possa sembrare pazzesco, ma visto che almeno fino ad ora abbiamo scontato aumenti dovuti essenzialmente alla speculazione che nessuno ha tentato di contrastare e che visibilmente vengono prese decisioni che appaiono folli, nulla può essere escluso.

 https://ilsimplicissimus2.com/2022/08/25/ucraina-speculazione-e-mistificazione/

domenica 14 agosto 2022

INTEGRATORI, PIU’ DANNI CHE BENEFICI

 


14 Agosto 2022

di Franco  Libero Manco

“Il chimico non potrà mai competere con il gallo” (H. Shelton)

In natura il componente nutrizionale di un qualunque alimento (calcio, ferro, magnesio, potassio ecc.) risulta benefico per la salute umana solo se fa parte dell’alimento che lo contiene. Estrapolato perde le sue potenzialità al punto da essere addirittura dannoso, specialmente se assunto in forti dosi. Una mela di taglia media, che contiene solo 10 mg di vitamina C, possiede un’attività antiossidante equivalente a quella di 2250 mg di vitamina C di sintesi. Nel libro Alimentazione anti-canco di Richard Bèliveau e Denis Gingras (apoteosi della frutta e della verdura come strumenti anti-cancro, con  la prefazione di Umberto Veronesi) si legge quanto segue.

            Una molecola sintetica è talmente estranea per l’organismo con il rischio di provocare effetti secondari sgradevoli, il che avviene, sfortunatamente, in pratica, in tutti i casi. Nessun studio è mai arrivato a dimostrare che dosi massicce di integrazioni vitaminiche potessero assicurare una qualunque protezione contro le malattie croniche, tra cui il cancro. I risultati di numerosi studi condotti sull’argomento indicano piuttosto il contrario: si ha un aumento di rischi di morte associato all’assunzione di forti dosi di integratori (il 28% in più di neoplasie e il 17% di decessi in più tra i soggetti che ricevevano supplementi vitaminici). In sostanza forti dosi di vit A ed E al posto di proteggere i fumatori dal cancro, questi antiossidanti aumentano al contrario il rischio di sviluppare la malattia. 

E’ completamente illusorio pensare di poter sostituire fonti alimentari così importanti come la frutta e la verdura con delle molecole in pastiglie. L’utilizzo degli integratori si basa generalmente sull’idea che se una molecola fa bene alla salute una dose più elevata di questa molecola darà benefici ancora maggiori, e questo è completamente sbagliato. La presenza di numerose sostanze fitochimiche negli alimenti significa che il consumo dell’alimento intero permette di aumentare la sua efficacia antitumorale agendo sui vari processi implicati nello sviluppo del tumore, qualcosa di impossibile nel caso di un integratore che contiene una sola molecola. Non solo gli integratori non possono sostituire gli effetti benefici associati all’insieme della molecole presenti nell’alimento naturale ma la presenza di grandi quantità di queste molecole sotto forma di integratori può rendere meno efficace l’assorbimento di altre sostanze benefiche. 

E’ dunque consigliabile consumare  queste molecole nelle forme più vicine possibile ai vegetali originali evitando i preparati già pronti. Se l’alimentazione presenta carenza di vitamine, minerali e sostanze antitumorali, perché non vi è un consumo adeguato di frutta e verdura, la soluzione del problema non passa dagli integratori, ma piuttosto da un cambiamento profondo delle abitudini alimentari. Non esistono e non esisteranno mai pastiglie miracolose per riparare completamente i danni causati da un’alimentazione di cattiva qualità: non possiamo mangiare qualsiasi cosa e poi prendere una pillola per rimediare. Attualmente si stima che il 30% di tutte le neoplasia sia direttamente collegabile alla natura del regime alimentare degli individui.

http://associazionevegananimalista.it/2022/08/11/integratori-piu-danni-che-benefici/

domenica 7 agosto 2022

A Taiwan si “apre il fuoco”

 

7 Agosto 2022

Dopo la fugace visita della Pelosi il governo di Taiwan, un’entità completamente distaccata dal Paese reale, ha voluto mostrare la sua decisione nel respingere un eventuale attacco cinese e ha fatto svolgere alcune esercitazioni difensive. Ma la scarsa convinzione e probabilmente lo scarso addestramento dei soldati di Taipei, ben consapevoli di potere fare poco o niente nel caso davvero Pechino decidesse di prendersi Taiwan con la forza, ha fatto sì che  i colpi di artiglieria di precisione sparati abbiano dato fuoco a una foresta. Così la mano è passata ai pompieri che almeno servono a qualcosa. Tutti sanno molto bene che Pechino non si sogna nemmeno di attaccare militarmente l’isola che viene considerata parte della nazione e che la pressione anche militare unita a quella economica e diplomatica serve a far cadere il frutto maturo senza doverlo recidere. Pechino vuole Taiwan, ma intatta- Del resto  l’esercito dell’isola pur essendo di dimensioni spropositate in realtà è in gran parte un esercito figurativo che recentemente ha cambiato il suo scopo da quello di difendere il territorio a quello di provocare il maggior danno possibile all’aviazione cinese. Per questo la fanteria è stata se non azzerata fortemente ridotta, mentre l’aviazione ha un numero di caccia operativi superiore a quello di tutti i Paesi dell’Unione europea messi insieme. Naturalmente tutti di fabbricazione americana salvo un pugno di Mirage. Essere difesi dagli Usa ha un costo che solo un esperto cravattaro sa comprendere fino in fondo.

Tuttavia dai numerosi incidenti, molti dei quali dovuti alla scarsa manutenzione, si deduce che lo spirito combattivo non è più quello di una volta e che solo gli Usa pensano che Taiwan sia ancora quella degli anni ’50. quando tutti gli sconfitti della guerra contro Mao, si accalcarono sull’isola e cominciarono a comandare in quel piccolo mondo fingendo di poter ribaltare le cose e  arricchendosi nel frattempo. Adesso la prosperità si chiama Cina, mentre l’impoverimento si chiama Usa ed è probabile che molti  mezzi rimarrebbero inutilizzati in caso di una vera guerra. Credo che gli Usa avrebbero delle sgradevoli soprese se i loro desideri finissero per realizzarsi.