lunedì 27 novembre 2023

I TUOI CAPELLI NON SONO UNA CAUSALITÀ!




27 Novembre 2023
I nostri capelli sono l'estensione fisica dei nostri pensieri, ci danno una direzione durante la vita; ognuno dei nostri capelli rappresenta se stesso, sono punti di connessione forti sia del nostro corpo che del nostro spirito secondo le popolazioni indigene.
Gli uomini e le donne di saggezza hanno i capelli lunghi; invece, nei luoghi dove la tirannia è stata presentata in qualsiasi sua forma, i capelli corti sono stati obbligatori e questo, insieme ad altri fattori, è culminato nella sconfitta spirituale e fisica dei popoli.
I capelli hanno un linguaggio e un carattere propri, e il modo in cui sono stilati è estremamente importante per chiunque li indossi:
La linea al centro rappresenta l'allineamento del pensiero.
La treccia, l'unità del pensiero con il cuore.
Capelli sciolti significa sicurezza.
Capelli su, convinzione.
Attualmente le persone si pettinano i capelli senza conoscere il significato delle loro azioni e lo stile in cui vengono usati, i capelli sono importanti perché lasciando da parte vanità o praticità, il modo in cui indossi i capelli influenzerà direttamente il nostro umore.
Entrando nel pensiero dei popoli indigeni scopriremo che il modo di indossare i capelli pettinati era della massima importanza perché così è stata descritta e annunciata la loro partecipazione a vari eventi: matrimonio o guerra, gioia o lutto.
Attraverso i capelli e i copricapo che indossava, si potrebbe conoscere la maturità delle persone, il loro status nella società o i tempi della pace e della guerra.
Le acconciature erano come le stagioni; cambiavano nelle occasioni pubbliche, private e cerimoniali.
I capelli rappresentavano i pensieri e lo stato spirituale dell'individuo, mostrando i legami e l'unità spirituale della sua famiglia e definendo l'armonia culturale e l'allineamento spirituale della sua comunità.
I capelli rappresentavano gli stati della natura, scorrevano in linea retta come cascate, o oscillavano come acqua di fiume.
Ai bambini indigeni è stato insegnato a lavarsi e sciacquarsi i capelli.
Negli insegnamenti di molte tribù indigene, tagliare i capelli rappresentava un processo di lutto o vicinanza alla morte.
I capelli erano un elemento mistico in ognuno di loro.
Non hanno permesso a nessuno di toccarsi i capelli senza il loro permesso.
Sull'importanza dei capelli lunghi:
Da molto tempo, popoli di culture diverse non si tagliano i capelli, perché fanno parte di ciò che sono.
Quando i capelli raggiungono la loro lunghezza massima, si producono fosforo, calcio e vitamina D, ed entrano nel liquido linfatico e infine nel liquido cerebrospinale attraverso due dotti nella parte superiore del cervello.
Questo cambiamento ionico rende la memoria più efficiente e porta ad una maggiore energia fisica, ad una maggiore resistenza e allo stoicismo.
Se decidi di tagliare i capelli, non solo questa energia e nutrienti extra andranno persi, ma il tuo corpo dovrà fornire una grande quantità di energia vitale e nutrienti per far ricrescere i capelli persi.
Inoltre, i peli sono le antenne che raccolgono e incanalano l'energia del sole o (prana) ai lobi frontali, la parte del cervello che viene usata per la meditazione e la visualizzazione.
Queste antenne agiscono come condotti per ottenere una maggiore quantità di energia sottile, energia cosmica.
Ci vogliono circa tre anni dall'ultima volta che i capelli sono stati tagliati per formare nuove antenne sulla punta dei capelli.
Capelli bagnati:
Quando raccogli i capelli bagnati, tendono a rimpicciolirsi e a pizzicarsi un po', e anche a rompersi mentre si asciugano.
Un'idea migliore è prendersi il tempo di sedersi al sole ogni tanto e permettere ai tuoi capelli puliti e umidi di asciugare naturalmente e assorbire extra vitamina D.
Gli yogi consigliano di lavarsi i capelli ogni 72 ore (o più frequentemente se il cuoio capelluto suda molto). Può anche essere utile lavarsi i capelli dopo essere stati sconvolti o arrabbiati, per aiutare a elaborare le emozioni.
Taglio:
Spesso quando le persone venivano conquistate o schiavizzate, i loro capelli venivano tagliati come segno di schiavitù, impotenza e umiliazione.
Le ossa della fronte sono porose e la loro funzione è di trasmettere luce alla ghiandola pineale, che colpisce l'attività cerebrale, nonché gli ormoni tiroidei e sessuali.
Proprio quando le tribù e le intere società furono conquistate, il taglio di capelli divenne così diffuso che l'importanza dei capelli fu persa dopo alcune generazioni, e le acconciature e la moda divennero il centro.
Cicli di chiusura:
I nostri capelli, come ogni cellula del nostro corpo, hanno una memoria, motivo per cui è comune che quando chiudiamo un capitolo della nostra vita, il nostro essere ci chieda un taglio di capelli, inconsciamente dovuto al bisogno di rinnovo, come quando gli alberi sciolgono la corteccia, fino a ritrovarsi vitalità.
Pettine di legno
Gli yogi consigliano anche di usare un pettine o una spazzola di legno per pettinare i capelli, poiché offre molta circolazione e stimolazione al cuoio capelluto, e il legno non genera elettricità statica, causando una perdita di energia. dai capelli al cervello.
Noterete che se vi pettinate da davanti a dietro, dietro a davanti, e poi più volte a destra e a sinistra, vi rinfrescherà, non importa quanto siano lunghi i vostri capelli.
Tutta la stanchezza della giornata sarà finita.
Per le donne, usare questa tecnica per pettinare i capelli due volte al giorno si dice aiuti a mantenere la giovinezza, un ciclo mestruale sano e una buona vista.
Se hai problemi di calvizia, la mancanza di energia nei capelli può essere contrastata con più meditazione.
Se stai trovando qualche ciocca d'argento (capelli grigi) nei tuoi capelli, sappi che il colore argento o bianco aumenta il flusso di energia e vitamine per compensare l'invecchiamento.
Per la salute del cervello, con l'età, cerca di mantenere i tuoi capelli più sani e naturali possibile.
Si dice che quando permetti ai capelli di crescere fino alla loro lunghezza e avvolgerli intorno alla corona della testa, l'energia del Sole, il prana, l'energia vitale, scende lungo la schiena.
Per contrastare questa tendenza al ribasso, l'energia vitale Kundalini sale per creare equilibrio.
I tuoi capelli non sono lì per sbaglio. Ha uno scopo. "
Autore sconosciuto

lunedì 20 novembre 2023

I CHAKRA E LE PIETRE





20 Novembre 2023

 Le associazioni empatiche fra chakra e pietre, o cristalli, sono numerose: ecco qui, tratta dalla rete, un’ampia scelta che ti permetterà di sperimentare in prima persona.

MULADHARA Rubino, corallo rosso, magnetite, granato, elioropia, diaspro rosso, ematite, onice nera, ossidiana, quarzo affumicato, tormalina nera, agata rossa, alessandrite. 

SVADHISTHANA Opale di fuoco, tormalina rossa, corniola, calcedonio rosso, selenite, topazio. 

MANIPURA Ambra, topazio, quarzo citrino, occhio di tigre, pirite ferrosa, crisoberillo, calcedonio giallo, agata gialla, berillo dorato, calcite gialla. 

ANAHATA Tormalina, quarzo rosa, smeraldo, giada, avventurina verde, calcedonio rosa, agata verde, agata rosa, amazzonite, calcedonio ramato, crisocolla, crisoprasio, calcite rosa, calcite verde. 

VISUDDHA Lapislazzuli, acquamarina, sodalite, calcedonio, zaffiro blu, turchese, amazzonite, agata blu, calcite blu, calcedonio blu, crisocolla, celestina, opale. 

AJNA Ametista, fluorite, alessandrite, sodalite, perla, zaffiro viola, labradorite, moldavite, zircone, tanzanite, morganite, ametrino. 

SAHASRARA Ametista, diamante, calcite trasparente, tormalina bianca, celestite, pietra di luna, labradorite, quarzo ialino (cristallo di rocca).

Osho: The Cypress in the Courtyard #14

lunedì 13 novembre 2023

LIBERO di non essere libero



13 Novembre 2023 

Sei totalmente libero di scegliere, la libertà non può avere gradi. Come potrebbe? O come potresti definire libertà qualcosa che ha gradi? 

Se sei libero solo dentro casa, ma non quando esci, allora non sei libero. Una libertà limitata non è libertà, è schiavitù con un bel nome. Libertà significa ciò che è illimitato e non può significare nient’altro. Schiavitù significa limitazione. 

Questo deve essere compreso in profondità. La schiavitù non può mai essere illimitata, non puoirendere qualcuno schiavo senza limitazioni, perché la schiavitù è una cosa limitata. Ci sono gradi di schiavitù: puoi essere più schiavo o meno schiavo. Posso fare dite uno schiavo fino a un certo punto, posso dire: “Per quanto riguarda questo, o quello, sei libero”. Ma non ci sono gradi di libertà, la libertà è totale. È un fenomeno così infinito che ne abbiamo paura. 

Erich Fromm ha scritto un libro molto bello, Fuga dalla libertà. Il nome è molto significativo: “fuga dalla libertà”. Ha ragione: tutti sono in fuga dalla libertà. Ad esempio, l’amore è una libertà, ma il matrimonio non lo è. Quando sei innamorato, prima o poi la mente cercherà di sfuggire alla libertà e di trasferirsi nel matrimonio. 

L’amore è inesplorato, sconosciuto, nessuno sa dove possa portare. E la libertà è infinita: hai paura. Quindi costruisci una gabbia,segni dei confini e vivi al loro interno. Così sai dove sei e dove stai andando. Sei sfuggito alla libertà. Scappiamo in ogni modo. Perché? Perché la libertà è una cosa così totale, così grande, e noi siamo così piccoli che non riusciamo ad affrontarla, non riusciamo a conviverci. Se sei solo hai la libertà, ma quando c’è un altro, quando sei in mezzo alla folla, la libertà è perduta. Ecco perché tutti cercano di sfuggire alla solitudine. Nessuno vuole essere solo e libero. Bisogna avere compagnia, perché compagnia significa meno libertà e più schiavitù. 

David Riesman ha scritto un libro, La folla solitaria, in cui parla di questo fenomeno.Tuttiscappano in mezzo alla folla, perché sentire i morsi della solitudine significa avere paura, paura dise stessi, paura di vivere con se stessi. Tutti hanno fatto la stessa cosa, quindi è una grande folla e tutti sono soli. Una persona che non è in grado di vivere con se stessa non può essere in grado di vivere con nessun altro. Chinon è capace di amare se stesso, di godere della propria compagnia, non potrà essere in comunione profonda con nessun altro. Se ti annoi da solo, creerai noia negli altri. Per questo esistono le folle, ma sono folle solitarie. 

La libertà più grande è scegliere la propria vita, scegliere il proprio essere, scegliere se stessi. Fa paura. È meglio arrendersi a qualcuno, è meglio lasciare che qualcuno faccia le scelte per te: qualcuno che è più esperto, qualcuno più informato, qualcuno che possa guidarti. Continuiamo a scappare... Ho incontrato molte persone che mi hanno detto: “Non riesco a fare nulla. Mi arrendo a te, fai qualcosa per me!”. Resto sempre sorpreso: se non riesci a fare nulla, come puoi arrenderti? La resa è una cosa importante. Ma la gente dice: “Non riesco a fare nulla, quindi mi arrendo”, come se arrendersi non fosse niente, come se arrendersi significasse non fare nulla. Come puoi arrenderti se non hai scelto la tua vita? 

Se pensi di non aver scelto nulla, di essere solo stato scaraventato nella vita, come puoi dire: “Mi sono arreso?”. Chi sei, per poterti arrendere? No! Arrendersi è l’atto più grande, è un atto totale. Solo una persona che si sente totalmente libera può arrendersi, non uno schiavo. Come può arrendersi uno schiavo? Solo una persona responsabile può arrendersi. E se riesci ad arrenderti, puoi fare qualsiasi cosa. Questa libertà deve essere compresa profondamente, non come concetto, ma come la situazione in cui viviamo: siamo liberi. 

In questo preciso istante puoi fare dietrofront. Non c’è un destino che ti costringa ad andare in una direzione particolare, nessun passato che tispinga, nessun futuro che ti spinga: solo tu. Puoi capovolgere questo momento e cambiare. Puoi essere diverso, completamente diverso. Puoi essere un’anima, non un corpo. Non esistono gradi della libertà. E quando dico che non esistono gradidella libertà né gradi della scelta, dico anche che non esistono gradi dell’illuminazione. Ti illumini all’improvviso. Così come esistono gradi di schiavitù, ma non di libertà, esistono anche gradi di ignoranza, ma non gradi di consapevolezza. O sai o non sai. 

La gente viene a chiedermi: “Chi è più illuminato? Buddha, Mahavira, Krishna o Cristo?”. Come se ci fossero delle classifiche! Quelli che hanno scritto nei testi sacri che esistono dei gradi dell’illuminazione sono degli stupidi: “Buddha ha raggiunto questo grado di illuminazione. Mahavira ha raggiunto quel grado, qualcun altro è andato oltre entrambi...” Non ci sono gradi dell’illuminazione! Se “evapori”, salti. L’illuminazione è un salto. L’ignoranza di Buddha ha dei gradi, l’ignoranza di Mahavira ha dei gradi, ma nel momento in cui Vardhaman – il vecchio nome di Mahavira – o Siddhartha – il vecchio nome di Buddha – evaporano, la loro consapevolezza non ha gradi. La beatitudine penetra tutto il fenomeno della vita. Allo stesso modo, esistono gradi di odio, ma non gradi di amore. Ci sono gradi di rabbia, ma non ci sono gradi di perdono: o perdoni o no. Ci sono gradi di peccato, ma non ci sono gradi di virtù, non possono esserci. 

Sei totalmente libero di scegliere, infinitamente libero di scegliere. Puoi continuare a scegliere ripetutamente, nascita dopo nascita, per millenni. Nessuno può dirti di cambiare. Non puoi cambiare se non ti rendi conto di averne avuto abbastanza. Buddha ha detto: “Basta. Sono stato, ora non sarò più”. Questo è difficile da concepire, perché la logica ritiene che ci debbano essere gradi in tutto. La ragione dice: “Come posso dire che sono libero quando ovunque c’è schiavitù?”. È vero, ma sei tu che l’hai creata. 

La logica non può concepirlo, perché la logica fa parte della mente e pensa in termini di dualità fisse.Nella logica, o c’è il bianco o c’è il nero; o sei libero o non sei libero. Nella logica, non esiste il grigio. Ma nella vita, il grigio è l’unica realtà: il bianco è un polo del grigio e il nero è l’altro polo. Quando dico che sei libero, dico anche che sei libero di non essere libero, sei libero di essere uno schiavo. La tua libertà è tale che puoi persino scegliere la non-libertà, perché se non puoi scegliere di non essere libero, la tua libertà non è totale. 

Questo è il dilemma. La logica ordinaria direbbe: “Se l’uomo è libero, perché non è libero? Se l’uomo è divino, perché non si sente divino? Se l’uomo è beatitudine, perché non è beato?”. Ma io affermo che l’uomo non è libero perché è libero: ha scelto. L’uomo può scegliere la libertà e diventare libero oppure può andare contro se stesso, contro la sua natura. Questo è ciò che la libertà implica. Quando riesci ad andare contro la tua natura, quando riesci a espandere la tua coscienza o a non espandere la tua coscienza, diventi libero, responsabile… O ancora più dannoso per te stesso. 

Gli animali non sono liberi, nel senso che sono più inconsci. Vivono d’istinto, non possono scegliere. Hanno una natura fissa e devono seguirla. L’uomo non ha una natura fissa, non esiste una natura dell’uomo. L’uomo ha libertà: può cadere, può innalzarsi; può scendere più in basso degli animali o volare più alto degli angeli. Non ha una natura fissa. Più diventi conscio, meno c’è che ti lega. Più responsabile diventi, più ci sono pericoli. Ci saranno dei cambiamenti pericolosi e non li sfuggirai se non diventerai totalmente consapevole. Ed è bene attraversarli piuttosto che cercare di scappare, perché questi pericoli ti aiuteranno a essere più consapevole. La fuga creerà solo incoscienza, inconsapevolezza, letargia e sonno. 

TRATTO DA: Osho, The Great Challenge #10

domenica 5 novembre 2023

LA FINE DELLA MANCANZA



5 Novembre 2023 

Smettila di paragonarti agli altri. Togli la tua attenzione da ciò che gli altri hanno. Dal loro successo. Dalla loro felicità. Dalle loro relazioni meravigliose. Dai risultati che hanno raggiunto. Dalla loro abbondanza.
Quando fai paragoni, fai l' esperienza della mancanza, dell' invidia; è resistenza a te, al dove sei, a ciò che sei. Ti senti lontano da dove dovresti essere, lontano da casa, lontano dalla vita. Ma la vita è qui; la vita non è mai lontana.
Porta la tua attenzione lontano da ciò che fanno gli altri, e invitala più vicino a te, a dove tu sei, al respiro, alle sensazioni del corpo. Senti la tua connessione con la terra, il radicamento della tua presenza. Permettiti di sentire ciò che senti: tristezza, rabbia, anche disperazione. Lascia che questi antichi ospiti si muovano attraverso te, oggi. Non li hai creati tu e non è tuo compito sbarazzartene.
Non sei una "persona" fissa nel tempo e nello spazio, ma un vascello, un attuale contenitore per ogni pensiero, ogni sentimento, ogni speranza, ogni sogno, ogni onda di tristezza o gioia.
La tua abbondanza giace nel tuo respiro, amico, nella tua vicinanza alla terra, nella tua originalità, nel tuo cuore aperto, nella tua capacità di ridere alle seriosità di questo mondo.
Sei vasto, oltre ogni paragone.
Jeff Foster