domenica 31 luglio 2022

Ritorno in massa verso la Russia

 

31 Luglio 2022

Lunghe file di automobili, camper, furgoni, rimorchi, pullman che attendono pazientemente di passare il confine: ma al contrario delle immagini dei migranti scacciati dalle loro terre proprio dalle guerre e dalle rapine dei potentati che poi li accolgono a braccia aperte come massa di manovra per il reset, queste lunghe file non le vedrete mai sul mainstream perché si tratta di gente che dall’Ucraina del tragicomico Zelensky e del demidiato Biden, va verso i territori controllati dalla Russia. Una grande massa di persone sta tornando nella propria terra finalmente liberata dai nazisti al soldo dell’occidente o forse solo espressione di un occidente in totale degrado. E’ un esodo lento, ma continuo di cui alla fine  Euronews – sia pure nell’ambito e con i toni della propaganda pro Nato – non ha potuto fare a meno di parlare, nella sua edizione in russo, ovviamente perché i cittadini occidentali non devono sapere.  Ogni giorno da 150 a 200 veicoli attraversano l’unico valico di frontiera di Zaporizhia dopo lunghissime attese, anche di dieci giorni solo per parcheggiare attorno al valico, imposte dalle autorità ucraine. Si tratta di gente che non solo torna alle proprie case e alla propria lingua, ma cerca anche il lavoro che ha trovato nella meravigliosa Ucraina della Nato piena zeppa di laboratori per ogni variante e ogni possibile vaiolo, ma economicamente distrutta. 

Sebbene assolutamente prevedile questo ritorno a casa, anzi questo ritorno alla Russia è molto imbarazzante per l’Europa e per l’intero occidente, non solo perché contesta in radice tutta la delirante narrazione  riguardo alla guerra e alla vicenda  negata delle repubbliche separatiste, ma perché rimanda al fallimento completo della “cura” occidentale, ancor prima di Maidan: basti pensare che nel 1991, l’anno dell’indipendenza,  l’Ucraina contava 52 milioni abitanti, un’eccellente agricoltura e un altrettanto buon sistema educativo che aveva fornito all’Unione Sovietica molte brillanti intelligenze, in particolare nel campo spaziale. Oggi gli abitanti sono scesi a 41 milioni con un incredibile calo del 21 %.: grazie a una fuga generalizzata che ha riguardato ogni ambito dallo schiavismo sessuale, alla fuga dei cervelli insieme al degrado dell’industria, delle scuole e delle università: e proprio quest’ultimo  è stato il segnale  più inquietante di un Paese praticamente messo in vendita. Ma non bastava:  proprio quando sembrava che le cose non potessero andare peggio, l’occidente  è intervenuto nel 2014 e ha installato un governo fantoccio formato da un instabile mix di oligarchi corrotti e di organizzazioni apertamente neonaziste, facendo precipitare il paese in una spirale economica senza via d’uscita e in guerra contro parte della sua stessa popolazione, mettendo le basi per un conflitto con la Russia,  una superpotenza militare in possesso dell’arsenale nucleare più potente del mondo. 

Questo saccheggio è in corso ormai da trent’anni sia da parte degli oligarchi locali, apparsi dopo la caduta del comunismo cone squali affamati che dovevano testimoniare la forza del neoliberismo, sia da parte di occidentali che hanno comprato quasi tutto quello che c’era da comprare a conciare dalle enormi superfici agricole vendute per quattro soldi  oppure che hanno speculato nel settore energetico:  se si volesse fare un nome su tutti la scelta non potrebbe che cadere su Hunter Biden di cui proprio in questi giorni si parla con insistenza in Usa visto che i servizi di intelligenze hanno rivelato di aver tenuto segrete per anni i contenuti dei suoi computer per evitare che papà Joe  subisse una sconfitta elettorale, anzi che non riuscisse nemmeno a vincere le primarie. Adesso è proprio il papà di questo cocainomane ancora più disperato di Zelensky,  che ha deciso di impegnare la Nato in una guerra in cui l’Ucraina fornisce solo i caduti. Quindi non stupisce affatto che la gente vada vero la Russia e si accalchi al valico: fuggono da chi li ha rovinati e umiliati fin dal primo momento.   E dovremmo mentalmente fuggire anche noi.

https://ilsimplicissimus2.com/2022/07/26/ritorno-in-massa-verso-la-russia/

domenica 24 luglio 2022

Gli invincibili con le pezze al culo

 

24 Luglio 2022


Alla fine si rimane vittima delle proprie stesse narrazioni: l’occidente o per meglio dire l’anglosfera più un fritto misto di nazioni occupate militarmente, è stato abituato da decenni a spadroneggiare ovunque con i deboli e a coltivare il mito della propria invincibilità: ma adesso che si trova a combattere ad armi pari si trova letteralmente paralizzato temendo da una parte che la Nato non possa farcela con la Russia, ma non potendo nemmeno fare la pace perché questo sarebbe una sconfitta troppo grande per mantenere in vita il mito. Senza dire che perdere la faccia intaccherebbe la credibilità del sistema neoliberista occidentale lanciando al resto del mondo che si sta già riorientando un chiaro messaggio di game over. A leggere il mainstream e i resoconti di incontri di esperti e funzionari  parrebbe proprio che solo adesso la Nato cominci a capire cosa sta succedendo e che la caduta del regime del Kiev non è affatto l’obiettivo principale della campagna russa, perché Mosca vuole una demilitarizzazione e denazificazione dell’Europa orientale e baltica il cui avventurismo e allo stesso il cui servilismo nei confronti degli Usa è ormai intollerabile per la Russia e fonte di continua tensione. La lentezza di una campagna militare che stando alle forze in campo avrebbe potuto concludersi in poche settimane, ha fatto pensare a difficoltà della Russia, mentre era proprio una strategia di disarmo continentale. E di fatto con tutte le armi e le munizione mandate in Ucraina ormai l’Europa è di fatto disarmata, ma anche gli Stati uniti non stanno benissimo perché ogni mese il regime di Kiev perde l’intera produzione bellica annuale degli Usa per quanto riguarda armi anticarro e artiglieria e sistemi di lancio multiplo.  Probabilmente fino  tre mesi fa tutti i dirigenti occidentali pensavano di aver messo in trappola la Russia e non avevano la minima idea di essere loro ad essere caduti in una trappola. Che tra l”altro sta facendo nascere nuove geometrie planetarie, come gli accodi economici tra Russia e Iran o ancora il patto per la Siria che oltre a Iran e Russia comprende anche la Turchia.

D’altra parte, consumati nel mito dell’invincibilità,  nessuno aveva osato anche solo pensare che la Russia non sarebbe stata abbattuta dalle sanzioni e dalle armi magiche dell’occidente che avrebbero presto avuto ragione di truppe russe disorganizzate e senza munizioni. Tutte cose che nonostante la loro totale mancanza di realismo e di verità continuano a circolare perché esse alimentano in qualche residuale imbecille l’idea che le sanzioni abbiano un senso mantenendo in piedi lo scenario di una possibile vittoriosa guerra diretta della Nato contro la Russia.  In realtà l’idea stessa che l’Alleanza atlantica possa raccogliere sufficienti uomini e mezzi per sconfiggere i russi in casa loro, nonostante questi dispongano di un armamento missilistico più avanzato, è abbastanza stupida: se anche fosse fattibile la creazione di una “grande armata” tipo Napoleone, essa assorbirebbe tante forze da  portare alla disintegrazione dell’impero americano globale e accelererebbe la transizione già in corso verso un mondo multipolare. D’altronde questa guerra ha visto l’esercito russo evolversi rapidamente in una forza combattente temprata dalla battaglia, sorprendentemente agile e pronta ad adattarsi, ma anche potentissima nelle concentrazioni di fuoco, mentre le forze della Nato non affrontano una situazione simile dalla seconda guerra mondiale. Molti credono che gli Stati Uniti siano una forza “indurita dalla battaglia”, ma questa è una sciocchezza assoluta. Delle molte decine di migliaia di soldati nelle attuali unità di combattimento statunitensi, solo una piccolissima frazione ha vissuto una battaglia e nessuno ha subito un conflitto ad alta intensità come quello che sta avvenendo in Ucraina. Anche la pazzesca idea della no fly zone che molti idioti  adusi ai video giochi propongono, deriva da questo mondo onirico: con i migliori missili da difesa aerea del mondo e almeno 3000 caccia di prima linea, non i tratterebbe dell’Iraq, ma di un immediato massacro. Al Pentagono lo sanno bene, ma si guardano dal dirlo. L’importante nella nostra contemporaneità + che la verità non venga mai detta.

La cosa è particolarmente evidente con l’Europa che con le sanzioni ha condannato a morte l’economia del continente, ma ha anche messo in pericolo il suo strumento di potere prediletto,  l’Euro, sceso paurosamente rispetto al dollaro e ancor più nei confronti del rublo. Una moneta debole teoricamente avvantaggia le esportazioni, ma questo non avviene di certo se se l’energia a basso costo non è più disponibile per la produzione industriale, ma gas e petrolio devono devono essere acquistati  a caro prezzo e per giunta con sanzioni che chiudono parecchi mercati. Adesso la Bce sta tentando un salvataggio della moneta unica con il rialzo dei tassi che tuttavia causerà una nuova strozzatura economica e dunque sarà un ennesimo salvataggio di una divisa assurda che peserà completamente sulle spalle dei cittadini e soprattutto di quelli più poveri. La Ue sembra davvero un cervo ipnotizzato dai fari di un camion che è sempre più vicino, mentre tutta l’informazione dice che in realtà si tratta di due motociclette e che tutti i pericoli saranno scongiurare. ” Andrà tutto bene”, l’abbiamo già sentita.

Il segnale più evidente dello stallo in cui ci troviamo è che la crisi di alcuni governi europei come quello inglese o quello italiano si rivela clamoroso e direttamente collegato allo scacco strategico subito dai Paesi che si sono mostrati più aggressivi con la Russia, non trova sbocchi concreti:  la classe politica europea, spaventata e confusa, è da una parte consapevole di dover rimuovere i responsabili della imminente catastrofe, ma scopre anche di non avere successori per uscire da questo circolo vizioso e soprattutto è totalmente priva di idee idee per impostare il problema in modo radicalmente differente, Ma non ha neanche la libertà di azione rispetto alle elite europee rappresentanti fedeli delle oligarchie nordamericane.. Perciò non osano perdere la faccia a causa dell’Ucraina, ma dimostrano di non avere soluzioni per evitare l’imminente recessione e di aver perso la testa che è molto peggio della faccia.

https://ilsimplicissimus2.com/2022/07/23/gli-invincibili-con-le-pezze-al-culo/

mercoledì 20 luglio 2022

cosmic hum

 


 20 Luglio 2022




humming: l'emissione del suono “mmm” mantenendo la bocca leggermente chiusa. In questo modo, viene prodotta una vibrazione all'interno. Questa vibrazione si è dimostrata estremamente vantaggiosa per tutto il nostro sistema corpo-mente. Un libro che ci ha davvero ispirati e ci ha aperto gli occhi su quanto la meditazione possa essere benefica sul nostro corpo è “The Humming effect: Sound healing for health and happiness”. Qui è spiegato benissimo come una pratica così semplice possa essere così rivoluzionaria e potente.
Un libro che ci ha davvero ispirati e ci ha aperto gli occhi su quanto la meditazione possa essere benefica sul nostro corpo è “The Humming effect: Sound healing for health and happiness”. Qui è spiegato benissimo come una pratica così semplice possa essere così rivoluzionaria e potente.
UN SUONO DI GUARIGIONE
Produrre un suono significa produrre una vibrazione all'interno del nostro corpo.
Quando pratichiamo l’humming, le nostre particelle subatomiche sono influenzate dalle sue vibrazioni. Ciò significa che il suono può effettivamente cambiare la struttura molecolare delle nostre cellule, causando enormi implicazioni per noi, poiché da questo possono derivare centinaia di benefici diversi.

Inoltre, durante l’humming, è possibile dirigere la vibrazione in diverse parti del nostro corpo semplicemente usando l'intenzione e la variazione del tono. In questo modo, possiamo effettivamente influire sulle cellule di un'area specifica del nostro corpo indirizzando lì la nostra pratica di guarigione.
In altre parole, siamo responsabili del nostro processo di guarigione e c'è molto che possiamo fare al riguardo! L’humming è uno strumento molto semplice e potente che abbiamo a disposizione sempre.
IL SUO EFFETTO GENERALE
Il nostro sistema nervoso autonomo è suddiviso in Simpatico, Parasimpatico ed Enterico. Il primo è responsabile del modo in cui reagiamo in momenti di stress, pericolo o forti emozioni, il secondo è responsabile del rilassamento e del riequilibrio del sistema e l’ultimo governa il tratto gastrointestinale e può essere solo parzialmente influenzato dagli altri due.
Un ruolo principale nel nostro sistema Parasimpatico è svolto dal Nervo vagoche collega il cervello al petto e allo stomaco, passando attraverso la gola. La sua forma rende questo nervo molto sensibile ai suoni. Infatti, se colpito da vibrazioni, può diffonderle agli organi che incontra lungo il suo percorso. Come effetti collaterali di questo, il nostro battito cardiaco rallenta, i vasi sanguigni si dilatano e la pressione sanguigna si riduce, la nostra digestione si attiva e la nostra energia viene immagazzinata. Tutti questi benefici contribuiscono ad una riduzione generale dello stress..

Nel 2011 uno studio indiano intitolato “Neurohemodynamic correlates of ‘Om’ chanting: A pilot functional magnetic resonance imaging study” ha dimostrato che l'humming riduce lo stress disattivando il Sistema limbico (un insieme di strutture cerebrali in cui è localizzata la nostra vita emotiva). Questo effetto è stato dimostrato osservando il cervello dei partecipanti attraverso una Risonanza Magnetica svolta mentre cantavano.
In generale, possiamo sicuramente affermare che l'humming può ridurre lo stress ma COME avviene tutto questo?
Monossido di azoto
La maggior parte degli articoli sottoposti a revisione sugli effetti dell’humming, come afferma Jonathan Goldman - autore di “The Humming effect: Sound healing for health and happiness” – collega i suoi effetti terapeutici al rilascio nella cavità nasale di una grande quantità di Monossido di Azoto.
Questa è una molecola che può:
Rafforzare il nostro sistema immunitario;
Stabilizzare il nostro sistema cardiovascolare;
Avere diversi benefici sul nostro sistema respiratorio;
Aiutare il recupero da un trauma;
Aumentare la forza durante l'esercizio.
Tra tutti, il suo principale vantaggio è la vasodilatazione, che permette l'abbassamento della pressione sanguigna e un conseguente rilassamento.
Il Neuroscience Research Institute della State University di New York ha condotto uno studio attraverso il quale è possibile osservare una correlazione tra l'ascolto di musica e la produzione di Monossido di Azoto. In particolare, l'effetto è stato maggiore quando i partecipanti ascoltavano frequenze appositamente progettate, che simulavano l’humming.
REGOLAZIONE DEL CORPO
Gli ormoni sono cellule che coordinano le attività multicellulari e governano le loro funzioni di base (note anche come molecole di segnalazione). Nell'uomo, gli ormoni regolano le attività fisiologiche e comportamentali degli organi, come il movimento, l'escrezione, la respirazione, la digestione, la crescita, il cambiamento dell'umore e molto altro ancora. Inoltre sono usati per comunicare tra diversi organi e tessuti.
L'effetto dell'humming sulla riduzione dello stress è sicuramente legato alla sua capacità di influenzare i livelli ormonali nel nostro corpo attraverso la vibrazione.
Melatonina
La vibrazione dell'humming stimola la nostra ghiandola pineale a rilasciare melatonina nel nostro corpo, come dimostrato per la prima volta dal dottor Ranjie Singh.
La presenza di questo importantissimo ormone nel nostro sistema ci aiuta a:
Migliorare il nostro sonno;
Rafforzare il nostro sistema immunitario;
Rallentare il processo di invecchiamento;
Promuovere la salute degli occhi;
Aumentare i livelli dell'ormone della crescita.
E tutto questo grazie a un suono autoprodotto!
Endorfine
L'Ipotalamo e l’Ipofisi producono Endorfine quando proviamo forti emozioni, dolore o stress. Ma anche le attività che ci fanno sentire bene possono essere responsabili del rilascio di Endorfine nel nostro sistema. Questi ormoni sono simili ad oppiacei naturali e antidolorifici.
Quando pratichiamo l’humming produciamo Endorfine. Quindi possiamo dire che attraverso questa pratica possiamo abbassare i nostri livelli di dolore. Non ci sono ancora dati confermati su questo effetto specifico, ma è sicuramente dimostrato dall'esperienza di molti professionisti e particolarmente evidenziato nel libro “The Humming effect: Sound healing for health and happiness”.

Ci sono altri due motivi che possono essere responsabili dell'effetto antidolorifico dell’humming.
Il primo è che attraverso questa pratica il nostro cervello viene “distratto” dal suo focus sul dolore, causandone l'allentamento. La seconda è che la vibrazione produce un “massaggio sonoro” nel punto in cui si manifesta il dolore, facilitandone l’attenuazione.
Ossitocina
L'ossitocina è prodotta dall’Ipotalamo e rilasciata dall’Ipofisi nei momenti di profondo rilassamento quando siamo in connessione con gli altri. È spesso associato a relazioni in cui ci sono condivisioni profonde, vere connessioni e contatto fisico. Questo è il motivo per cui è anche chiamato "Ormone dell'amore”: ci permette di avvicinarci gli uni agli altri ed essere empatici.
Anche l’humming può stimolare la produzione di Ossitocina, soprattutto se praticato in compagnia!
https://darshanshaktipat.blogspot.com/


domenica 17 luglio 2022

REPORTAGE DAL DONBASS – LNR E DNR

 

 REPORTAGE DAL DONBASS – LNR E DNR

Di Eliseo Bertolasi

Con la presa di Lisichansk agli inizi di luglio la Repubblica Popolare di Lugansk è arrivata fino ai confini storici della sua oblast’, di fatto, terminando la reintegrazione di quei territori che dal 2014 sono rimasti sotto il controllo dell’Ucraina.
Le Forze armate della Federazione Russa e le Forze armate della Repubblica di Lugansk hanno combattuto aspramente per la presa di questi territori, un’avanzata costante e metodica che con la presa del grande centro abitato di Severodonetsk si è poi trasformata in un fiume in piena che ha travolto in poco tempo Lisichansk e le ultime resistenze ucraine fino ai confini previsti.

Ma come appaiono ora questi centri abitati?
Nella città di Severdonetsk, dove il mese scorso si è letteralmente combattuto casa per casa, la situazione pare stabilizzata, tuttavia molti quartieri della città, ora deserti, sono stati distrutti. Intere file di alti caseggiati sono state sventrate dalle bombe e annerite dal fumo degli incendi.
I combattimenti si sono svolti a ridosso e nei cortili interni delle abitazioni civili, questo dato è facilmente rilevabile, basa osservare l’ubicazione delle postazioni e delle trincee dell’esercito ucraino abbandonate, distrutte dai colpi dell’artiglieria russa, di fatto adiacenti alle case.
In questa Operazione Speciale l’esercito russo congiuntamente alle Forze militari della DNR e della LNR si trova spesso a dover avanzare combattendo casa per casa quartiere per quartiere..
Non a caso la Federazione Russa continua a definire questo confronto con l’Ucraina – SVO (Spetsial’naya Voennaya Operatsiya) – Operazione Militare Speciale. “Guerra” significherebbe, almeno nel significato che lo stesso occidente attribuisce a questo termine, la distruzione totale e sommaria non solo d’intere città ma d’intere regioni mediante costanti e massicci bombardamenti aerei.

Severodonetsk
Severodonetsk trincee ucraine abbandonate

Nelle postazioni ucraine i soldati russi hanno rinvenuto una vasta gamma di armi fornite dall’Occidente all’Ucraina, in particolare missili anticarro, incluso il Milan e il Javelin.

Anche la città di Lisichansk, a causa dei combattimenti, presenta lo stesso livello di distruzione di Severodonetsk.
Ora le Forze armate della Federazione Russa e della LNR forniscono alla popolazione cibo, acqua e mezzi di sussistenza, la gente in fila si accalca intorno ai punti di distribuzione e con parole di commozione ringrazia i soldati russi e della LNR.

Secondo testimonianze prese sul posto, la gente di questi territori da molto tempo aspettava questo momento. Solo ora gli abitanti di Lisichansk, di Severodonetsk e di tutti gli altri insediamenti dove ora sventola la bandiera russa e della LNR realizzano che sta iniziando una nuova era: libertà di poter parlare il russo, la loro lingua madre senza subire discriminazioni e soprusi, libertà di poter ricominciare a vivere come in passato hanno sempre vissuto, onorando la propria storia, libertà di rendere omaggio ai propri eroi della “Grande Guerra Patriottica” e di poter ancora festeggiare il 9 maggio il “Giorno della Vittoria” sul nazifascismo.

La LNR è già stata completamente liberata dalla presenza dell’esercito ucraino, tuttavia una parte significativa dei territori della Repubblica Popolare di Donetsk sono ancora sotto il controllo dell’Ucraina.
La situazione a Donetsk è davvero tragica. La città quasi ogni giorno è sottoposta ai bombardamenti dell’esercito ucraino, vengono colpiti anche quei quartieri centrali e meridionali che di solito, in precedenza, non erano interessati dai bombardamenti. Ora, purtroppo, con l’impiego delle nuove armi che i paesi della NATO continuano a fornire a Kiev, tra cui gli obici da 155 mm, il raggio d’azione di tali ordigni copre abbondantemente tutta l’area metropolitana, anche oltre, fino a Makeevka.



L’esercito ucraino colpisce indiscriminatamente obiettivi civili, come: mercati, fermate degli autobus, negozi, ospedali, appartamenti, scuole.. Il bilancio delle vittime, tra cui bambini, e dei feriti si aggrava di giorno in giorno.

Il 13 luglio il capo della DNR Denis Pushilin in un incontro coi giornalisti, relativamente alla situazione ha riferito:
“Purtroppo, la situazione si sta sviluppando in modo tale che il nemico combatte principalmente non contro i nostri militari, né contro coloro che, nell’ambito dell’Operazione Speciale Militare stanno difendendo la DNR, ma combatte contro i civili. Tuttavia, le nostre unità stanno adottando tutte le misure necessarie per continuare la liberazione dei territori della DNR. Inoltre, al momento, gli sforzi alleati si sono già concentrati sulla liberazione del territorio della DNR, così come in precedenza le unità della DNR si sono concentrate sulla liberazione della LNR, incluse Severodonetsk e Lisichansk. L’Operazione Speciale Militare continua. Sono sicuro che nel prossimo futuro si parlerà della completa liberazione del territorio della DNR”.

Sempre Denis Pushilin, parlando dell’effetto dei bombardamenti ucraini sulle Repubbliche di Lugansk e Donetsk ha precisato: “L’Occidente sta ora cercando di saturare l’Ucraina con armi che bombardano la DNR e la LNR da una distanza abbastanza seria, esse, infatti, possono arrivare ovunque. I proiettili con calibro di 152 e 155 mm sono abbastanza difficili da abbattere. Tuttavia, le nostre unità in un tempo abbastanza breve, nell’ambito del combattimento di controbatteria, hanno imparato ad affrontarle. Dall’inizio della SVO, se parliamo del territorio della DNR, hanno perso la vita 245 persone, di cui 16 bambini, 1.197 persone sono rimaste ferite. Circa altre 1.500 persone sono state ferite nei territori liberati. Certamente, se valutiamo questo armamento, è americano, francese e inglese. Quest’arma di grosso calibro provoca molti danni alle infrastrutture sociali e ha un impatto ancora più grave sulla popolazione civile”.

Foto e video di Eliseo Bertolasi

La vita degli abitanti di Donetsk è letteralmente legata alla sorte. Le persone vivono nella consapevolezza che in qualsiasi momento e in un qualsiasi luogo della città potrebbero finire sotto le bombe..

La popolazione riceve gli aiuti umanitari dall’Esercito russo (in basso nel video)…..

martedì 12 luglio 2022

Johnson e le altre facce della sconfitta

 

12 Luglio 2022


Su un fatto non c’è alcun dubbio: che l’Ucraina sia stata una cocente sconfitta per l’occidente o per meglio dire per quel grumo di potere in parte palese e in parte occulto che lo guida ormai da decenni e che ormai si rivela come il peggior nemico dei propri cittadini. Una sconfitta il cui lato militare, seppure importante, è tutto sommato secondario  di fronte alla tenuta economica della Russia che ha resistito alle sanzioni assai meglio dei Paesi Nato rimasti vittime della propria tracotanza: per la prima volta l’economia di carta, ovvero il capitalismo finanziario ha messo in mostra i propri limiti di fronte all’economia dei beni e dei valori reali. Perciò adesso il sistema è costretto a cambiare le facce che lo hanno accompagnato negli ultimi anni e nelle ultime criminali avventure sanitario – belliche secondo una tattica collaudata: se la strategia fallisce allora si sostituiscono  i comandanti per dare l’impressione di un cambiamento e per addossare agli uscenti tutte le colpe. In questo modo si può ricominciare da capo come se davvero ci fosse stata una reale mutazione di indirizzo. La cosa importante è che il popolo non metta becco in questo e che tutto avvenga dentro il palazzo, Questa volta  poi il cambio di facce è tanto più necessario perché si sta abbattendo un armageddon economico in qualche modo cercato e voluto , ma le cui conseguenze potrebbero facilmente mandare all’aria i piani di reset.  Si è cominciato con Johnson che aveva voluto assumere il ruolo di protagonista nel braccare la Russia e Putin e che se ne esce malconcio, assieme alla  Gran Bretagna la cui stessa esistenza è ormai incerta: anche se l’informazione occidentale ci prende per cretini e vorrebbe farci credere che le dimissioni siano arrivate a seguito di scandaletti, la ragione vera è la sconfitta in Ucraina che tuttavia non può essere ammessa e allora – comme d’habitude – saltano fuori i pizzicotti sul sedere e insomma tutta l’ipocrisia di un sistema che si regge sul nulla o sulle percezioni immediate .

Purtroppo però questo pagliaccio rimarrà formalmente primo ministro per alcuni mesi e non si esclude che egli possa voler salvare in extremis la sua poltrona con un  colpo di mano in Ucraina. Già sappiamo che la famosa storia della strage di Bucha è stata architettata (male) dai servizi segreti britannici, quindi non è escluso che l’ubriacone di sua maestà cerchi nuova gloria magari innescando un conflitto nucleare. E probabilmente nella galassia del potere occidentale c’è qualcuno disposto a pungolarlo perché faccia una pazzia. Ma chissà c’è un altro demente al di là dell’Atlantico che ormai rischia apertamente il suo posto e si tratta di Biden: nonostante il visibile declino mentale , nonostante lo scandalo del figlio Hunter, nonostante il declino nei sondaggi, nonostante il conflitto che aveva creato nel Paese e persino nonostante la tormenta economica che si avvicinava ha continuato a godere dell’appoggio incondizionato dell’informazione e dei social. E anzi la guerra Ucraina è stata provocata probabilmente proprio per far dimenticare tutto questo. Ma agli americani di Kiev e di Zelenski non gliene frega proprio e così il problema si è ripresentato. Paradossalmente proprio la questione dell’aborto che la corte suprema ha deciso non non essere garantito dalla Costituzione è stata l’occasione per un cambiamento in grande stile della narrazione su Biden, in qualche modo accusato di non aver saputo manovrare per evitare questo smacco. Così adesso si può ascoltare la Cnn dire che “il presidente non sta agendo – o forse non è neanche in grado di farlo- con l’urgenza che il momento richiede”. Mentre il New York Times ha suggerito direttamente che Biden è troppo vecchio per governare , scrivendo che la sua squadra “ha ritardato il suo viaggio in Medio Oriente in modo che il presidente 79enne avesse più tempo per riposare” dopo gli incontri Europa/Nato del mese scorso. Anche la frequenza con cui vengono riportati i clamorosi incidenti  oratori del presidente denunciano che proprio il vecchio Joe possa essere messo in soffitta come la maschera della sconfitta. Ceto non è facile avendo come vicepresidente una che è ancor peggio di lui, ma il meccanismo si è messo in moto: se i democratici criticano il loro presidente a pochi mesi dale elezioni di medio termine vuol dire che qualcosa bolle in pentola.

Ho l’impressione che anche Draghi sia un volto della sconfitta: dopo lo smacco del Quirinale si è dato da fare per essere un dei più accesi guerrafondai in maniera da accreditarsi per la presidenza della Nato e fuggire così a problemi che è del tuto incapace di affrontare, non parliamo nemmeno di risolvere. Però proprio per aver sgomitato nel tentativo di guadagnarsi la prima fila nella guerra che immaginava vittoriosa adesso diventa un condottiero azzoppato  e le sue azioni come futuro capo  dell’Alleanza sono in rapido calo. E questo proprio mentre cominciano a soffiare quei venti di tempesta che voleva evitare. Dunque è un più che probabile candidato alla  decapitazione o quanto meno non è più l’uomo da sostenere a tutti i costi. Per quanto riguarda il governo tedesco è del tutto evidente che comunque vada ha perso la partita non avendo avuto il coraggio di opporsi ad un’operazione che era veramente dannosa per la Germania e la sua industria. Non so se Scholz arriverà a Natale da Cancelliere.

 https://ilsimplicissimus2.com/2022/07/11/johnson-e-le-altre-facce-della-sconfitta/

martedì 5 luglio 2022

“Addio alle armi”: in Usa fuga dall’esercito

 

5 Luglio 2022


Non appena è apparsa all’orizzonte la possibilità di essere mandati a fare una guerra contro un avversario alla stessa altezza, se non migliore e di certo meglio preparato , il reclutamento militare negli Usa si è immediatamente diradato: secondo le notizie di stampa  l’esercito è ben al di sotto del 50 percento del suo obiettivo annuale, con solo tre mesi rimasti. Anche l’Air Force è indietro di circa 4.000 uomini. La Guardia Costiera ha riempito poco più della metà degli arruolamenti in servizio attivo di cui ha bisogno. Il Corpo dei Marines probabilmente raggiungerà il suo obiettivo, ma con molta difficoltà. “Questo è probabilmente l’anno di reclutamento più impegnativo dall’inizio della forza di soli volontari nel 1973”, ha detto il tenente generale David Ottigon al Senato il 27 aprile scorso. Secondo quanto riferito, solo la Space Force raggiungerà il suo obiettivo, ma il nuovo ramo ha bisogno solo di 500 uomini che comunque non potrebbero mai andare al fronte e dunque non hanno particolari timori.

C’è un altro problema. Secondo un sondaggio interno del Dipartimento della Difesa , solo il 9% dei giovani americani idonei a prestare servizio “ha qualche inclinazione a farlo”. La tradizione delle vecchie famiglie militari sta scomparendo: la NBC riferisce che degli americani nell’età adatta per il reclutamento, solo il 13% ha genitori che avevano prestato servizio nelle forze armate. Nel 1995, questa percentuale era del 40 per cento. Questo accade nonostante il Pentagono stia aumentando i bonus di iscrizione – fino a 50.000 dollari per le reclute altamente qualificate – mentre il Comitato per i servizi armati della Camera ha recentemente approvato un “bonus di inflazione” per i membri del servizio che guadagnano meno di 45.000 dollari all’anno. Si può anche ottenere un bonus di 10.000 dollari se si accetta di andare subito alla formazione di base. Alcune reclute possono addirittura scegliere dove prestare servizio, mentre sono stati abbassati e di molto i requisiti fisici per l’ingresso nelle forze armate, altrimenti il Pentagono sarebbe rimato a secco. Tanto che seriamente si pensa di prendere stranieri o detenuti: ha suscitato ilarità nei giorni scorsi l’offerta del Pentagono ai piloti russi di essere ingaggiati con 300 mila dollari nell’aviazione ucraina. M è un umorismo involontario che mette a nudo una realtà.

Certamente le cause di questa fuga dalle armi sono complesse anche se la possibilità di dover combattere una guerra vera sia all’origine dell’improvviso calo o sia stato comunque il catalizzatore di una “reazione chimica” in qualche modo già in essere e presente in tutto il mondo occidentale. Ma ciò evidentemente mette in luce le difficolta per la Nato di mettere in piedi forze convenzionali sufficienti ad affrontare conflitti non asimmetrici. Se gli Usa hanno grossi problemi a coprire il 50% del turnover di 450 mila uomini come si può mai pensare ai 300 mila uomini pronti alla battaglia in Europa? Infatti l’arma occidentale sono le rivoluzioni colorate o le campagne contro Paesi di potenza straordinariamente inferiore: nessuno ha la possibilità di fare davvero la guerra alla Russia o anche a qualche altro Paese di media potenza. Le sanzioni erano l’arma letale del conflitto e una volta fallite lasciano il posto all’ira e alle chiacchiere su eserciti di fantasia.

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