domenica 30 settembre 2018

Il mio amore non è il tuo


30/09/2018
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Quando parlo dell’amore, una cosa che anche tu conosci, ascoltandomi ti
rendi conto che sto parlando di qualcosa di diverso, qualcosa di impossibile.
Come può l’amore essere non possessivo? Come può essere una pura
condivisione, priva di qualsiasi ego, libera da qualsiasi motivazione? Come
può l’amore essere incondizionato?
Mi ascolti, odi le mie parole, ma non ne puoi sentire la realtà – perché tu
conosci soltanto un amore che è soggetto a condizioni, che dipende sempre
da una motivazione, che è basato su desideri egoici; conosci un amore che è
solo un trucco per dominare e possedere, un amore che è in realtà violento e
aggressivo. Quindi, paragonando il tuo amore al mio, il tuo ti sembra reale e
il mio sembra un’utopia, una fantasia.
Ecco perché il mondo non ha mai avuto fiducia nei Buddha – perché
parlano di qualcosa che non ha alcuna corrispondenza con la vostra
esperienza. È così oltre, è così trascendente, è così straordinario, che non vi è
possibile comprenderlo.
Non riuscite a capirlo, per voi non ha alcun senso. Per pura e semplice
disperazione vi aggrappate alla vostra realtà e dite: “Lasciamo perdere…
queste persone sono dei mistici o sono pazze; poeti dell’ignoto, sognatori,
eccentrici, folli. Lasciamoli perdere, dimentichiamocene!”.

Osho: The Discipline of Transcendence, VOL. 4 CAP. 6

sabato 29 settembre 2018

Il tuo mondo dei sogni



  29/09/2018
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Esiste un altro tipo di risveglio. È ciò che chiamiamo la natura del
Buddha: il risveglio supremo – in quel caso, non solo ti risvegli dai tuoi
sogni, ma anche dal tuo cosiddetto stato di veglia. A quel punto, entrambe le
dimensioni si aprono davanti a te, e puoi vedere che sono entrambi sogni.
Alcuni sogni vengono visti a occhi chiusi, altri a occhi aperti, ma in
entrambi i casi si tratta di sogni. E quando ti sei risvegliato e in te non rimane
alcun sonno, quando nessuna parte del tuo essere è inconscia, quando sei
assolutamente conscio, consapevole, e tutto il tuo essere è ricolmo di luce,
risplende, solo allora saprai cos’è la realtà.
In questo momento sei addormentato, tutto ciò che conosci non è altro
che un sogno.

Osho: The Discipline of Transcendence, VOL. 4 CAP. 6

venerdì 28 settembre 2018

Reale e irreale


28/09/2018
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Dal tuo punto di vista potresti pensare che io viva in un mondo
immaginario, fiabesco; e questo perché qualsiasi cosa tu pensi sia reale, io la
ritengo irreale. Dunque, è naturale che qualsiasi cosa io ritenga reale, a te
sembri irreale.          
D’altra parte io ho un vantaggio che tu non hai, ovvero: io ho vissuto
nella tua realtà, nella tua cosiddetta realtà. Conosco entrambe, mentre tu ne
conosci una sola.
Io mi trovavo dove vi trovate tutti voi, per cui conosco la vostra realtà, e
adesso conosco la mia. Mi trovo dunque in una situazione migliore da cui
stabilire cosa sia reale e cosa sia irreale. Voi conoscete una sola condizione,
non conoscete lo stato dell’essere in cui vivo. Dunque, anziché giudicare,
fermati un attimo e raggiungi anche tu questo stato. A quel punto sarai
assolutamente libero di giudicare.
Occorre tuttavia notare che chiunque abbia raggiunto questo stato non ha
mai detto che il vostro mondo è reale. Il vostro mondo è maya: irreale,
illusorio. Per giudicare devi conoscere entrambe le dimensioni; solo a quel
punto puoi fare un confronto. Non puoi stabilire alcunché, conoscendone solo
una, come potresti?

Osho: The Discipline of Transcendence, VOL. 4 CAP. 6

giovedì 27 settembre 2018

OSHO SI PRESENTA DA SÉ


27/09/2018
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Un Maestro Zen ha detto: “Se desideri conoscere il sentiero che sale verso
la montagna, devi chiedere all’uomo che lo percorre avanti e indietro”.
Un uomo che si è illuminato ha raggiunto la vetta più alta della montagna,
poi è ridisceso ed è diventato un semplice essere umano. Sa che la vetta
esiste: si tratta del suo stesso essere.
Se vuoi chiedere a qualcuno, chiedi all’uomo che è salito sulla montagna
e ne è ridisceso. Se ancora si trova in cima alla montagna, la tua domanda
non otterrà risposta. Se è ancora in cammino per raggiungere la cima, tutto
ciò che potrà dire saranno mere parole.
Devi trovare un uomo che abbia raggiunto la vetta suprema e poi sia
ridisceso tra la gente; in questo caso egli è a suo agio, non ha alcuna tensione,
è a casa.
Chiedi a una persona simile: forse, potrebbe indicarti il cammino.
The Miracle, CAP. 6

mercoledì 26 settembre 2018

Come fiori di una ghirlanda


26/09/2018
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Amato Osho,
sei famoso per le tue contraddizioni, ma sembra che una delle conferme più
potenti del fatto che sei ciò che sei – per il mondo e in generale per i posteri
– è che, in tutti i milioni e milioni di parole da te pronunciate
spontaneamente nel corso di vari decenni, non ti sei mai e poi mai
contraddetto veramente.

Questo è vero! Non mi sono mai contraddetto. Non posso. In primo luogo
non mi ricordo tutto ciò che ho detto prima, quindi come contraddirlo? In
secondo luogo, non è il mio pensiero, ma la mia esperienza. Le
contraddizioni accadono nel pensiero, non nell’esperienza.
Ho detto cose che possono apparire contraddittorie, ma in realtà sono
“evoluzionarie”. Ho espresso la mia esperienza in tanti modi diversi, così che
se vi fosse sfuggita in un modo, forse l’avreste colta nell’altro. Questo può
creare l’impressione che io sia contraddittorio. Ho cercato di descriverla da
tutte le angolazioni possibili proprio per aiutare le persone, perché a volte
capita che un certo aspetto ti sia incompresibile mentre un altro è più in
sintonia con te. Ho usato tutte le espressioni possibili, multidimensionali, ma
non c’è modo per me di contraddirmi.
È la mia esperienza, non sto parlando dell’esperienza altrui. E anche se
parlo degli altri, è sempre in base alla mia esperienza. Che siano d’accordo o
no, io non posso andare contro la mia esperienza.
Nel corso degli anni ho affilato le mie frecce in modo che potessero
penetrare direttamente nel vostro cuore, ma non c’è contraddizione. E hai
ragione: il giorno in cui tutte le mie parole saranno comprese, si troverà anche
una corrente sotterranea che le attraversa tutte e le unisce. Sono come i fiori
di una ghirlanda: un filo sottile e invisibile attraversa tutti i fiori e quella è la
mia coerenza, la mia esperienza.
È vero, non credo che qualcun altro mai abbia parlato così tanto. Gran
parte è andato perduto perché non è stato registrato, ma ciò che rimane è
sempre più di quanto chiunque altro abbia mai cercato di trasmettere. Il
motivo è semplice: mi piace, adoro parlare, condividere. Quando vedo una
parola sedimentare nei vostri cuori, la mia gioia non conosce limiti. Quando
vedo un bagliore nei vostri occhi perché avete colto un significato, sono
immensamente felice.
E ho dovuto parlare così tanto perché nessuno prima di me si era mai
rivolto al mondo intero, i Maestri del passato parlavano tutti a piccoli
frammenti di umanità. Gesù rimase confinato in Giudea, il Buddha rimase
confinato nel Bihar, Socrate rimase confinato ad Atene.
Per fortuna a me non permettono di rimanere in un solo posto, devo
andare in giro per il mondo e devo parlare e riparlare della stessa esperienza
partendo da angolazioni diverse, perché anche in quel senso la mia vita è stata
unica: gente venuta da me, gente che se ne è andata; persone che arrivano e
persone che se ne vanno… Non come in uno stagno immobile, dove l’acqua
evapora soltanto e presto non resterà altro che un acquitrino fangoso.
È quasi come se parlassi dalla riva di un fiume: scorre così velocemente
che ogni volta, quando alzo lo sguardo, vedo volti nuovi a cui devo parlare
dall’inizio. In trent’anni così tante facce sono cambiate. Non era così per
Socrate, il Buddha o Lao-tzu: hanno lavorato con lo stesso gruppo di persone
per tutta la vita. Io ho lavorato con così tante persone da dover trovare sempre
una nuova modalità, dare il via a una nuova fase, a nuove espressioni: nuove
bottiglie per il vecchio vino… ma è lo stesso vino che ho sempre offerto a
tutti.

Osho: Beyond Psychology, CAP. 30