10/09/2018
“Considera la vita una splendida barzelletta. Non c’è nulla
da prendere sul serio.”
Amato Maestro,
qual è il segreto del vero ribelle, il segreto che gli
permette di distruggere le
vecchie strutture, di confrontarsi con il mondo intero e, al
tempo stesso, di
non essere serioso?
Non è poi un gran segreto, anzi, è un segreto di Pulcinella.
Il vero ribelle
comprende la transitorietà della vita, la certezza della
morte. Per questo
niente gli fa paura, niente può costringerlo a scendere a
compromessi. In una
vita così effimera, si può tranquillamente vivere senza
compromessi, perché
quando la morte è certa, fare compromessi non ha senso.
Dato che la vita è così breve, il ribelle può fare tutto ciò
che è alla sua
portata con totalità, che si tratti di creare o che si
tratti di distruggere per far
posto alla creatività. Il ribelle non è distruttivo e, se è
costretto a distruggere,
lo fa sempre allo scopo di creare.
Non è un reazionario, non ha rimostranze da fare a nessuno;
rimane
giocoso, perché ogni forma di creatività è gioco. E non è
serioso, perché la
seriosità è una caratteristica dell’uomo vecchio.
L’Uomo Nuovo, il ribelle, ha un senso dell’umorismo
formidabile: riesce
a ridere di fronte alla morte. Nella vita, nella lotta,
nella creazione come nella
distruzione, il ribelle non è mai serioso: ride sempre, e
con gioia. Non è una
persona infelice, anzi, è proprio contro l’infelicità che si
ribella. Desidera che
il mondo intero sia pieno di risate; vuole creare delle
religioni dove ridere è la
dottrina fondamentale.
Perché mai dovresti sentirti turbato se il mondo intero è
contro di te? È
una sfida che ti rende più forte e ti arricchisce, rende più
salda la tua
convinzione che ciò che stai facendo è un atto di
ribellione. Altrimenti il
mondo intero non si schiererebbe contro di te.
La bellezza intrinseca dell’essere un ribelle riversa su di
te una pioggia di
fiori; infatti, nella tua ribellione tocchi le vette più
alte e le profondità più
abissali.
“Goldberg, è vero che ti sei convertito al cattolicesimo?”
“Sì” risponde
Goldberg “la settimana scorsa.”
“Ma sei sempre stato un rabbino…!” obietta l’amico.
“Lo so” risponde Goldberg “ma mi restano soltanto sei mesi
di vita, e ho
pensato che se qualcuno deve perdere un membro, è meglio che
siano loro.”
Considera la vita una splendida barzelletta. Non c’è nulla
da prendere sul
serio.
Adolf Hitler visse turbato da un sogno ricorrente. Una volta
mandò a
chiamare un esperto nell’interpretazione dei sogni che gli
disse: “Morirai
durante una festività ebraica”.
“Sì, ma quale?” chiese Hitler preoccupato.
“Un giorno qualunque, la data precisa non ha importanza. Il
giorno della
tua morte diventerà comunque un giorno di festa per gli
ebrei…”
Osho: The Rebel, CAP. 16
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