“Il chimico non potrà mai competere con il gallo” (H. Shelton)
In natura il componente nutrizionale di un qualunque alimento (calcio, ferro, magnesio, potassio ecc.) risulta benefico per la salute umana solo se fa parte dell’alimento che lo contiene. Estrapolato perde le sue potenzialità al punto da essere addirittura dannoso, specialmente se assunto in forti dosi. Una mela di taglia media, che contiene solo 10 mg di vitamina C, possiede un’attività antiossidante equivalente a quella di 2250 mg di vitamina C di sintesi. Nel libro Alimentazione anti-canco di Richard Bèliveau e Denis Gingras (apoteosi della frutta e della verdura come strumenti anti-cancro, con la prefazione di Umberto Veronesi) si legge quanto segue.
Una molecola sintetica è talmente estranea per l’organismo con il rischio di provocare effetti secondari sgradevoli, il che avviene, sfortunatamente, in pratica, in tutti i casi. Nessun studio è mai arrivato a dimostrare che dosi massicce di integrazioni vitaminiche potessero assicurare una qualunque protezione contro le malattie croniche, tra cui il cancro. I risultati di numerosi studi condotti sull’argomento indicano piuttosto il contrario: si ha un aumento di rischi di morte associato all’assunzione di forti dosi di integratori (il 28% in più di neoplasie e il 17% di decessi in più tra i soggetti che ricevevano supplementi vitaminici). In sostanza forti dosi di vit A ed E al posto di proteggere i fumatori dal cancro, questi antiossidanti aumentano al contrario il rischio di sviluppare la malattia.
E’ completamente illusorio pensare di poter sostituire fonti alimentari così importanti come la frutta e la verdura con delle molecole in pastiglie. L’utilizzo degli integratori si basa generalmente sull’idea che se una molecola fa bene alla salute una dose più elevata di questa molecola darà benefici ancora maggiori, e questo è completamente sbagliato. La presenza di numerose sostanze fitochimiche negli alimenti significa che il consumo dell’alimento intero permette di aumentare la sua efficacia antitumorale agendo sui vari processi implicati nello sviluppo del tumore, qualcosa di impossibile nel caso di un integratore che contiene una sola molecola. Non solo gli integratori non possono sostituire gli effetti benefici associati all’insieme della molecole presenti nell’alimento naturale ma la presenza di grandi quantità di queste molecole sotto forma di integratori può rendere meno efficace l’assorbimento di altre sostanze benefiche.
E’ dunque consigliabile consumare queste molecole nelle forme più vicine possibile ai vegetali originali evitando i preparati già pronti. Se l’alimentazione presenta carenza di vitamine, minerali e sostanze antitumorali, perché non vi è un consumo adeguato di frutta e verdura, la soluzione del problema non passa dagli integratori, ma piuttosto da un cambiamento profondo delle abitudini alimentari. Non esistono e non esisteranno mai pastiglie miracolose per riparare completamente i danni causati da un’alimentazione di cattiva qualità: non possiamo mangiare qualsiasi cosa e poi prendere una pillola per rimediare. Attualmente si stima che il 30% di tutte le neoplasia sia direttamente collegabile alla natura del regime alimentare degli individui.
http://associazionevegananimalista.it/2022/08/11/integratori-piu-danni-che-benefici/
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