sabato 21 maggio 2016

Osho: L’amore condivide ma non è possessivo

21 MAGGIO 2016
Osho commenta Kahlil Gibran
sulla multidimensionalità dell’amore


 

Un prezioso testo di Osho apparso su Osho Times n 228





Osho, 
il poeta Kahlil Gibran dice: Quando l’amore ti invita, seguilo. L’amore non possiede né vuole essere posseduto, perché l’amore basta all’amore. L’amore non ha desideri se non appagare se stesso. Puoi commentare?

Quando l’amore ti invita, seguilo.
Questa affermazione implica che l’amore sia qualcosa di esterno a te e che tu devi seguirlo. Invece quando l’amore è presente tu non ci sei. Non c’è nessuno che possa seguirlo. L’amore è totalizzante, è una dissoluzione dell’ego. Chi resta a seguire? Chi resta a non seguire? Se resta qualcuno che può seguire o non seguire non è amore, deve essere qualcos’altro, forse biologia, chimica, psicologia, ma non amore. Deve essere istinto, desiderio sessuale che fa finta di essere amore, camuffato da amore. Deve essere qualcosa di animale. 
Quando l’amore è presente, l’amante non c’è, non possono esistere insieme. È impossibile, non è nella natura delle cose, non possono coesistere. Se è presente l’amante, l’amore non c’è. Se c’è l’amore, non troverai l’amante da nessuna parte. E quindi chi resta a seguire? Chi resta a udire il richiamo dell’amore, ad andare con l’amore? Se resta qualcuno a seguire manca qualcosa, qualcosa di molto basilare e fondamentale.
La frase è bella, ma non scaturisce da uno stato meditativo. È un’eco lontana. Qualcuno che lo ha sognato.
Se chiedi a Buddha dirà: “Quando c’è l’amore, tu non ci sei”. E non c’è modo di seguirlo, non c’è modo di andargli contro. Tu sei l’amore! Ma devi comprendere la multidimensionalità del fenomeno dell’amore.
La dimensione inferiore è animale. Il 99% delle persone non va mai oltre. Quindi quando sentono parole come queste, Quando l’amore ti invita, seguilo, le interpretano alla loro maniera. In molte lingue del mondo esiste questa espressione, che significa innamorarsi, “Cadere nell’amore”. È emblematica. Perché “Cadere nell’amore”? Perché per il 99% delle persone è una vera caduta. Scendono al di sotto, verso il mondo dell’istinto, della biologia, della fisiologia. Sono alla mercè degli ormoni, delle ghiandole, della chimica del corpo. Succede agli animali, succede agli alberi… Non è niente di speciale, niente di umano.
Io non direi mai: “Quando la biologia ti invita, seguila”. Direi: “Osserva, sii consapevole, allerta”, perché se non sei consapevole prenderà il sopravvento su di te, sarai dominato dall’elemento inferiore dentro di te, il più periferico. Sarai dominato e guidato da forze naturali inconsce. Ed è proprio ciò che accade: nel nome dell’amore le persone si comportano come animali. È una caduta!
Ma esistono anche dimensioni elevate dell’amore…
Il primo tipo d’amore sembra che arrivi dall’esterno. Ed è davvero così, perché arriva dalla circonferenza e il centro deve seguirla. La circonferenza è la cosa più esterna in te. È al di fuori di te. Nel nucleo più profondo del tuo essere sei molto distante dalla circonferenza. Quando l’amore ti invita vuol dire che arriva dalla periferia, da qualche parte fuori di te.
Un uomo si innamora di una donna o una donna si innamora di un uomo: non è niente di speciale per l’essere umano, non fa parte della dignità dell’uomo. È una caduta che porterà solo infelicità. E ricorda: sarà possessiva. E se guarderai attentamente, vedrai anche che non solo c’è il desiderio di possedere, ma in profondità c’è anche il desiderio di essere posseduto. Eri già posseduto dalla natura e d’ora in poi ci saranno anche altre implicazioni. L’uomo sarà in possesso della donna, la donna sarà in possesso dell’uomo… Il conflitto fondamentale del cosiddetto amore.
Quando sei posseduto da qualcuno c’è una dicotomia dentro di te: vuoi essere posseduto, ma al tempo stesso vuoi essere libero. C’è un conflitto in te: vuoi essere posseduto perché ti fa sentire di valere, ti fa sentire degno di essere posseduto. Qualcuno ti mostra rispetto, pensa a te come a un tesoro, quindi ti fa sentire bene. Ma d’altro canto, allo stesso tempo, senti di essere ridotto a un bene di consumo, un oggetto. Sarà anche un tesoro, ma un tesoro non ha coscienza. Stai diventando una cosa, sei relegato al mondo degli oggetti, stai diventando un oggetto da possedere, stai perdendo la tua soggettività. Da qui nasce il conflitto.
E sarai infelice, perché qualsiasi cosa farai appagherà solo metà desiderio e l’altra metà rimarrà frustrata. Se ti lasci possedere, il tuo desiderio di essere libero resta inappagato, oppone resistenza. Se non ti lasci possedere sei libero, ma qualcosa dentro continua a dire che nessuno ti possiede. Significa che nessuno ti dà valore? Significa che non interessi a nessuno, che nessuno ti nota, che sei privo di valore?
A questo livello d’amore, l’infelicità è una naturale conseguenza. Osservalo, perché attraverso l’osservazione puoi innalzarti al di sopra. Puoi cominciare a elevarti nell’amore invece di cadere. La capacità di osservare diventa come una scala dal più basso verso il più alto.
La seconda dimensione è vicina a ciò che Kahlil Gibran dice nella seconda frase:

L’amore non possiede né vuole essere posseduto, perché l’amore basta all’amore.

Ma di nuovo offre un ragionamento sbagliato sul perché l’amore non possiede e non si lascia possedere...


Continua sull'Osho Times n. 228


Tratto da: Osho, Wild Geese and the Water #3

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