18/06/2018
Ricorda, questa è una legge fondamentale: qualsiasi
esperienza, se
completata, non ha più appiglio alcuno su di te. Non lascia
traccia alcuna,
non crea in te nessun segno, neppure una singola impronta
rimane. Non
resta la benché minima scalfittura: scompare semplicemente,
evapora.
La sera, metti a fuoco ciò che è stato completato e cosa non
è stato
concluso: rivivilo! Completa quel cerchio… e ricorda: se
vivi così ogni
giorno, non avrai mai bisogno di nessuna terapia.
E se in questa meditazione serale, rivivendo l’intera
giornata, ti rendi
conto che qualcosa è un male, astienitene, non continuare a
ripeterlo. E se
qualcosa è un bene, persevera.
E cosa è male per me e per tutti i Buddha? Tutto ciò che
richiede
l’inconsapevolezza per essere compiuto è un male; tutto ciò
che senza
l’inconsapevolezza non potrebbe essere fatto è un male. E
tutto ciò che
necessita di consapevolezza per essere compiuto è un bene;
tutto ciò che
non potrebbe essere fatto senza consapevolezza è un bene.
Per cui,
quando fai questa carrellata retrospettiva, guarda tutto ciò
che hai fatto
nell’arco della giornata: quando eri consapevole e quando
non lo eri;
quando funzionavi come un automa, come una macchina, e
quando hai
operato in quanto consapevolezza. E considera questo: tutte
le volte che
funzionavi come consapevolezza, stavi facendo qualcosa di
buono.
Ti stupirà renderti conto che quando funzioni come
consapevolezza, il
bene accade spontaneamente. E ogniqualvolta funzioni come
inconsapevolezza, qualcosa va storto. L’inconsapevolezza è
il male, la
consapevolezza
è virtù.
Osho: Philosophia
Perennis, VOL. II, CAP.
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