lunedì 25 giugno 2018

NON FRENARE LA TUA DANZA


25/06/2018
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“Quello che ti sembra buono, è buono, quello che ti sembra
bello, è bello; e tutto ciò che ti rende gioiosa, felice ed
estatica, è la verità.
Lascia che questo sia il tuo criterio.
Non curarti dell’opinione altrui; sia questa la tua pietra di
paragone: se una cosa ti rende felice, dev’essere vera.”

Amato Osho,
oggi, ascoltandoti, sono tornata bambina. Volevo urlare: “Ma ho solo tre
anni!” come feci una volta, anni fa, a una lezione di danza.
Cosa fare?

Anche questa con me è una danza. Quando mi ascolti, in te nasce una danza
sottile. Stando qui, inizi a danzare con me. E può succedere che, se ti lasci assorbire completamente dalla danza, la tua età scompaia. Puoi tornare bambina, recuperare la sensibilità, la limpidezza che avevi in quegli anni. Puoi avvicinarti di nuovo a dio. Un bambino è vicino a dio perché è vicino alla natura. Un bambino è ancora selvaggio, primitivo; è più in sintonia con gli animali che con i cosiddetti esseri umani. Un bambino vive ancora attraverso l’innocenza, non attraverso il sapere.
Il mio intero sforzo, tutto quello che sto cercando di fare, è distruggere
ciò che si è trasformato in un blocco in te e nella tua infanzia. Sì, sto facendo
proprio questo! Vorrei che tu avessi di nuovo un’infanzia, che tornassi alla
tua innocenza, che recuperassi la freschezza originaria, che rinascessi.
Hai perso le qualità della tua infanzia, ma non preoccupartene, è naturale.
È necessario perderle, fa parte del corso naturale delle cose. Quell’infanzia
era inconsapevole, non era possibile conservarla: doveva collassare e sparire.
Assomiglia ai denti da latte: sono troppi fragili, non possono aiutarti nel
corso della vita. Vanno lasciati cadere per fare spazio a denti più forti.
La prima infanzia è simile ai denti da latte; sono caduti, non ci sono più e
ora vivi senza quei denti – senza la tua fanciullezza. Per questo sei infelice.
Dovrai recuperare la tua infanzia, farla rifiorire. E questa nuova infanzia sarà
solida, forte, perché sarà conscia, sarà una tua evoluzione.
La prima infanzia è stata semplicemente un dono del cielo; la seconda
sarà frutto della tua consapevolezza, sarà profondamente radicata in te. La
prima infanzia è andata persa perché era inconscia; più diventavi
consapevole, più scompariva. La seconda infanzia dev’essere conscia: solo
così non ci saranno problemi e sarà tua per l’eternità.
A volte capita di udire gli uccelli più chiaramente – come succedeva
nell’infanzia, quando vedevi anche i colori più chiaramente, quando
diventavano psichedelici, brillanti – puoi vedere il verde degli alberi con più
nitidezza; a volte è così intenso che fa male, è come se ti penetrasse il
cuore…
Tutto è molto intenso quando sei una bambina. Un tempo era così; ricorda
quando correvi sulla spiaggia, raccoglievi conchiglie o inseguivi farfalle in
giardino. Rammenta come le cose erano totalmente diverse, la vita più
colorata, miracolosa e sorprendente. Tutto era sbalorditivo e incredibilmente
bello; ogni cosa catturava la tua attenzione, affascinandoti: eri piena di
energia, radiosa, straripante, gioiosa. La vita apparteneva a una dimensione
totalmente diversa; piccole cose prive d’importanza ti riempivano di delizia,
giocavi tutto il tempo e ogni cosa era un punto di domanda, un mistero.
Può succedere di nuovo, dovrebbe succedere di nuovo. Il fine della
religiosità è tutto qui: donarti una seconda infanzia. In India chiamiamo
l’uomo che ha conseguito la seconda infanzia dvij, nato due volte. Costui è
rinato: non fisicamente ma psicologicamente. La prima nascita si deve ai
genitori, la seconda al Maestro. La prima nascita riguarda soltanto il corpo, la
seconda l’anima.
Chi pone la domanda dice: Oggi, ascoltandoti, sono tornata bambina…
È una benedizione. Ora non perdere questo stato. All’inizio sarà molto
fragile: verrà e se ne andrà come una leggera brezza. Danzerà intorno a te per
un istante e scomparirà subito dopo. Sarà come una finestra che si apre e si
chiude. Si tratterà di uno stato fragile e vulnerabile. Consentigli di accadere e
godilo sempre di più, coopera con ciò che accade sempre di più, aspettane
l’arrivo e prega più intensamente perché si manifesti… e apparirà sempre e
sempre più spesso.
Ben presto, sarà come un vento impetuoso; non sarà un bagliore
fuggevole, ma una cosa ben più solida e reale.
Di fatto, quando la seconda infanzia diventa reale, ha più solidità della
materia stessa. Nulla è altrettanto solido; quando si concretizza, c’è per
sempre: mentre dormi, sei desta, mangi, parli, stai seduta in silenzio, cammini
fra la gente… Anche al culmine dell’attività è sempre presente in sottofondo.
Ogni volta che sei inattiva, viene alla luce; ogni volta che sei troppo attiva,
passa in secondo piano, ma il suo mormorio prosegue. A volte è il sussurrare
distante di una cascata, altre volte è un ruggito selvaggio, ma c’è sempre.
Il primo bagliore ha brillato, il primo raggio è entrato. Ora seguilo, afferra
quel raggio: sarà il tuo primo legame con l’innocenza. Non spaventarti, anche
se spaventarsi è molto facile… Sentirsi di nuovo bambini fa paura. Ci si
chiede cosa stia succedendo… Infatti, nel vostro cosiddetto mondo, nelle
cosiddette società e culture di tutta la Terra, il bambino non è rispettato.
Ricomincia a cantare, a giocare, a danzare. Se la gente pensa che sei
matta, non farci caso; ha sempre pensato in quel modo. La gente pensava che
San Francesco fosse uscito di senno perché aveva cominciato a giocare come
un bambino. La gente pensava che Gesù fosse matto, che il Buddha fosse
matto; la gente ha sempre ragionato in questi termini.
In realtà, chi pensa così ha perso ogni contatto con la natura; si tratta di
persone morte. Ogni volta che vedono qualcosa di radioso, di vivace, si
sentono umiliate, non riescono a crederci. Come mai a loro non è successo?
Perché è successo a qualcun altro? Pensano: “Come osi? A me non è
successo, come può succedere a te? Impossibile! Saranno tutte fantasie,
oppure hai dei problemi psicologici”.
La gente è codarda, non badarci. Continua per la tua strada, non arrestare
la tua danza. Ricorda solo una cosa: quello che ti sembra buono, è buono,
quello che ti sembra bello, è bello; e tutto ciò che ti rende gioiosa, felice ed
estatica, è la verità. Lascia che questo sia il tuo criterio. Non curarti
dell’opinione altrui; sia questa la tua pietra di paragone: se una cosa ti rende
felice, dev’essere vera. Ananda, la beatitudine, è l’unico criterio per la Verità.
Dunque, se ti senti bene e felice, non preoccuparti.

Osho: The Discipline of Transcendence, VOL. II CAP. 10

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