19/06/2018
La funzione fondamentale di un Maestro consiste nel
costringere la
gente ad abbandonare la propria inconsapevolezza. È un
mestiere ingrato,
perché devi colpire con durezza le idee, le nozioni, la
mentalità da classe
media, le filosofie borghesi con cui tutti sono identificati.
Devi dire alle
persone che tutto ciò che hanno ritenuto vero e importante
sono
sciocchezze, stronzate! Naturalmente, si sentiranno offesi.
Rizzutti era seduto nel bar del quartiere. Accanto a lui
c’era McIntyre,
che aveva davvero esagerato con la birra e stava fissando il
suo bicchiere
vuoto.
A un certo punto, McIntyre si voltò verso Rizzutti e chiese:
“Ehi, mi
hai versato addosso un bicchiere di birra?”.
“Assolutamente no!” rispose l’italiano.
McIntyre si girò verso l’uomo dall’altro lato e chiese:
“Scusi, mi ha
rovesciato sulle gambe un bicchiere di birra?”
“No!” esclamò l’altro.
“Proprio ciò che sospettavo” borbottò l’irlandese. “Il
problema nasce
da dentro!”
Tu sei immerso in quella stessa inconsapevolezza. Non sai
nemmeno
che quanto ti sta succedendo nasce dentro di te. Persino
questo ti va detto!
E poi cerchi di fuggire dalla verità, perché sconvolgerà le
tue vecchie
idee, cui ormai sei affezionato: in mezzo alle tue ataviche
idiozie, ti senti
a tuo agio.
Ogni volta che sei costretto a considerare una nuova idea,
rabbrividisci… Infatti, il punto non è la nuova idea in sé.
Se permetti
anche a una sola nuova idea di entrare nel tuo essere, avrai
cominciato a
cambiare tutto il tuo modo di vedere le cose, perché questo
nuovo
concetto, questa nuova visione, non si armonizza minimamente
con il
vecchio.
Ho sentito raccontare una storia sul conte Keyserling, uno
dei più
famosi pensatori tedeschi del Ventesimo secolo che viaggiò
molto in
Oriente, perché ne era affascinato.
Mentre si trovava in Cina, un amico gli regalò un bellissimo
scrigno,
antico di duemila anni. Il regalo era accompagnato da una
clausola: lo
scrigno doveva essere rivolto verso Oriente, come era sempre
stato fatto
per duemila anni.
Il conte Keyserling prese con sé quello scrigno e lo mise
nel suo
salotto, rivolto verso Oriente. Quello scrigno, però,
sembrava fuori posto
nel salotto, per cui quest’ultimo dovette essere
trasformato.
A quel punto, era il salotto a non essere più in sintonia
con la casa.
Siccome il conte Keyserling era un tipo che andava sino in
fondo,
modificò la casa intera.
Però, ora il giardino non si armonizzava più con la casa,
quindi
cambiò il giardino. Poi cominciò a preoccuparsi, perché la
casa non stava
più bene in quel quartiere, ma rispetto all’area urbana lui
non poteva fare
niente!
Allora scrisse una lettera all’amico che gli aveva regalato
lo scrigno:
“Per favore, si riprenda questo scrigno: non so come
soddisfare la
condizione. Dovrei cambiare il mondo intero. Adesso il
quartiere, poi la
città, quindi la regione, infine la provincia e il Paese. È
troppo!”
Se cominci a vedere un nuovo raggio di luce, dovrai cambiare
tutto il
tuo mondo.
L’amico rispose al conte Keyserling: “Non si preoccupi, proprio
questo è il messaggio: persino un piccolo scrigno può
cambiare il mondo
intero. È un antico simbolo taoista che racchiude un
messaggio. Lei lo ha
compreso”.
Se lasci che una sola intuizione del Buddha penetri in te,
non sarai
mai più lo stesso.
Questa è la mia funzione come Maestro: darti qualcosa non in
sintonia
con ciò che sei adesso, ma così importante per te che sarai
pronto a
trasformarti, a rischiare ogni cosa per quella comprensione.
All’ora del pasto, il guardiano di uno zoo si stava
dirigendo verso la
gabbia dei canguri quando, con sua grande sorpresa, uno di
loro saltò con
un balzo incredibile la recinzione alta dieci metri e
proseguì fino a
scomparire. L’incredulo guardiano si precipitò verso il
recinto, dove
incontrò una donna.
“Cos’è successo?” chiese.
“Non ne ho la minima idea” rispose la donna. “Gli ho
semplicemente
fatto un po’ di solletico.”
“Signora” rispose il guardiano “penso che adesso farebbe
bene a
farmi il solletico nello stesso punto. Infatti, io sono
quello che deve
riprendere il canguro!”
La mia funzione consiste nel farti il solletico nel punto
giusto…
Infatti, questo è un viaggio, un pellegrinaggio lunghissimo,
e tu devi
riacciuffare il divino. Niente di meno potrà appagarti.
Osho: The
Dhammapada: The Way of the Buddha, VOL. VII CAP. 2
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