domenica 3 giugno 2018

Consapevolezza e Meditazione


03/06/2018

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Quando sei nel presente e non pensi, per la prima volta sei spirituale. Si apre una nuova dimensione; quella dimensione è consapevolezza. Eraclito dice che sei addormentato, che non sei consapevole, perché non hai conosciuto quella dimensione. Consapevolezza significa essere così totalmente nel momento che non c’è più nessun movimento verso il passato, né verso il futuro: ogni movimento si arresta. Questo vuol dire che tu diventi statico. Ha  inizio un nuovo movimento, un movimento in profondità.

Quando il pensiero si arresta cadi in profondità, in un fenomeno che è simile a un abisso. Le persone che meditano profondamente giungono prima o poi a quel punto, e ne hanno paura perché hanno la sensazione che si spalanchi un abisso senza fondo, che fa girare la testa, mette paura. Vorresti aggrapparti al vecchio genere di movimento perché è una cosa conosciuta; quello nuovo ti la sensazione di morire. È questo il significato della croce di Gesù: è una morte. Passare dall’orizzontale al verticale vuol dire morire, è questa la vera morte. Se ti sposti da un pensiero ad un altro resti nel mondo del tempo. Se ti sposti nel momento, non nel pensiero, ti muovi nell’eternità.

Ti muovi perché l’energia è piacere, per nessun altro motivo. Non  esiste nessuno scopo, non sei alla ricerca di qualcosa. In effetti, non stai andando da nessuna parte, non ti stai affatto spostando; semplicemente gioisci della tua energia. Non esiste nessun fine del movimento; il movimento ha un suo valore intrinseco, nessun valore estrinseco.

Il mondo intero e l’esistenza si muovono nell’eternità; la mente si muove nel tempo. L’esistenza si muove in profondità e in altezza, mentre la  mente va avanti e indietro. La mente si muove orizzontalmente: questo è sonno. Se riesci a muoverti verticalmente, è consapevolezza.

Sii nel momento. Immetti la totalità del tuo essere nel momento. Non permettere al passato di interferire, e non permettere al futuro di intromettersi. Il passato non esiste più, è morto. Il futuro non è ancora giunto. Per quale motivo te ne stai lì a pensare al futuro? Come puoi pensare a una cosa che non è

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ancora? Come lo puoi pianificare? Qualsiasi cosa tu faccia sarà un peccato, perché ti lascierai sfuggire il momento, questo momento.

Tutto ciò che esiste, esiste qui e ora, non può esistere in nessun altro modo.


A partire da qui e ora, puoi intraprendere due viaggi: uno nel mondo, nel futuro; l’altro nel profondo, dentro Dio. Divieni sempre  più  consapevole, divieni sempre più attento e sensibile al presente.

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