giovedì 7 giugno 2018

Dio ti cerca, ma tu dove sei?


07/06/2018

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Tutti siamo educati alla chiarezza e alla precisione. Se vuoi essere chiaro e preciso devi muoverti sul piano orizzontale; A è A, B è B, ed A non è mai B. Ma nell’abisso misterioso del piano verticale, i confini si incontrano e  si perdono l’uno nell’altro: l’uomo è donna, la donna è uomo; ciò che è giusto è sbagliato, ciò che è sbagliato è giusto; l’oscurità è luce, la luce oscurità; la vita è morte, la morte è vita - tutti i confini si incontrano e si fondono. Dunque, Dio è un mistero, non un sillogismo.

Coloro che cercano dimostrazioni dell’esistenza di Dio stanno semplicemente cercando di fare l’impossibile; non può essere data nessuna dimostrazione. Queste esistono solo sul piano orizzontale. È questo il significato della fiducia: cadi nell’abisso, sperimenti l’abisso, scompari in esso... e giungi a sapere. Questo accade quando la mente non c’è più, mai prima.

Gli sciocchi, anche se sentono, sono come i sordi; a loro si addice la massima:

anche se sono presenti sono assenti.


È detto nelle antiche scritture tibetane che Dio giunge a te molte volte ma non ti trova mai là, dove sei. Bussa alla tua porta, ma l’ospite non c’è mai - è sempre da qualche altra parte. Sei a casa tua o da qualche altra parte? Com’è possibile che Dio ti trovi? Non c’è nessun bisogno di andare da lui, basta solo che tu sia in casa e sarà lui a trovarti. È in cerca di te proprio come tu sei in cerca di lui. Devi solo restare a casa, così quando verrà ti troverà. Milioni di volte è arrivato, ha bussato, è rimasto in attesa sulla porta, ma tu non c’eri mai.

L’intero corpo è una casa e la mente è in viaggio, il padrone di casa è perennemente in viaggio e la casa resta vuota. E la vita bussa alla tua porta - puoi chiamarla Dio, o in qualsiasi altro modo ti piaccia, il nome non ha alcuna importanza; chiamala esistenza - bussa alla tua porta, sta bussando anche in questo momento, ma tu non ci sei mai. Questo è sonno.


Non si dovrebbe agire o parlare come se si fosse addormentati.


Agisci, parla, con piena consapevolezza, e allora vedrai verificarsi in te un tremendo cambiamento. Il fatto stesso che tu sia consapevole cambia le tue azioni. A questo punto non puoi più commettere peccati - non che tu debba controllarti, no! Il controllo è un misero surrogato della consapevolezza; non è di grande aiuto. Se sei consapevole non hai bisogno di controllare la rabbia; nella consapevolezza non sorge mai rabbia. Esse non possono assolutamente coesistere, non possono esistere insieme. Nella consapevolezza molte cose semplicemente scompaiono; tutte le cose negative scompaiono.

Le azioni non significano nulla. Le azioni non hanno importanza. Tu, sei la consapevolezza, il tuo essere conscio, attento, ecco ciò che ha importanza. Quello che fai non è essenziale.

Una volta conosciuta la consapevolezza, nulla può essere più prezioso: hai conosciuto la più grande estasi della vita. A quel  punto,  improvvisamente, molte cose semplicemente cadono; diventano stupide, insensate. Non c’è più motivazione, non c’è più desiderio, i sogni sono caduti.

Coloro che sono svegli hanno un mondo in comune; chi è addormentato vive in un

mondo separato.

 Osho: L'armonia nascosta

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