04/06/2018
In alcuni monasteri Zen i monaci devono cominciare la
giornata con una bella risata, e anche finirla con una risata: la prima e
l’ultima cosa! Provaci. È bellissimo. Sembrerà un po’ folle perché in giro ci
sono così tante persone serie; loro non saranno in grado di capire. Se sei
contento, ti chiedono sempre il perché. Che domanda stupida! Se sei triste, non
ti chiedono mai il perché. Lo danno per scontato: se sei triste, è tutto
normale. Tutti sono tristi. Che c’è di nuovo? Anche se tu volessi
raccontarglielo, non sono per niente interessati: sanno già tutto, anche loro
sono tristi. Che senso ha raccontare una lunga storia? Lascia perdere! Ma se
ridi senza una ragione, allora sì che se ne accorgono: ci deve essere qualcosa
che non va in te. “Quest’uomo deve essere un po’ matto, perché solo i matti si
divertono a ridere. Solo in un manicomio troverai qualcuno che ride”. È una
sfortuna, ma le cose stanno proprio così. Potresti incontrare qualche
difficoltà: se hai un marito o una moglie sarà difficile per te metterti improvvisamente
a ridere alla mattina presto. Ma provaci lo stesso, è qualcosa che può darti
veramente moltissimo. È molto piacevole alzarsi, uscire dal letto ogni mattina
di questo umore. E senza alcun motivo! Perché non c’è un motivo. È solo che sei
di nuovo qui, sei ancora vivo: è un miracolo! E sembra del tutto ridicolo! Per
quale motivo sei vivo? E il mondo esiste ancora. Tua moglie sta ancora
russando, e la camera è la stessa, la casa è la stessa. In questo mondo in
continuo cambiamento – ciò che gli indù chiamano “maya” – almeno per questa
notte non è cambiato nulla. È tutto lì: puoi sentire il lattaio e il rumore del
traffico… tutti gli stessi rumori di sempre. Vale proprio la pena di ridere! Un
giorno non vedrai il mattino. Un giorno il lattaio busserà alla porta, la
moglie starà russando, ma tu non ci sarai. Un giorno verrà la morte. Prima di
finire sottoterra, fatti una bella risata – fatti una bella risata, mentre c’è
ancora tempo. Osserva come è tutto ridicolo: ogni volta inizia la stessa
giornata – hai fatto le stesse cose in continuazione per tutta la vita. Di
nuovo ti metterai le pantofole, correrai al bagno, ti farai la doccia: perché?
Dove vuoi andare? Ti stai preparando e non hai nessun posto dove andare! Ti
vesti, corri in ufficio… per che cosa? Solo per fare la stessa cosa di nuovo
domani? Guarda come tutto è ridicolo, e fatti una bella risata. Non aprire gli
occhi. Appena senti che il sonno se ne è andato, come prima cosa inizia a
ridere, solo in seguito apri gli occhi – questo creerà una certa attitudine per
tutta la giornata. Hai messo in moto una reazione a catena, una cosa ne provoca
un’altra. Ogni risata ti porta a un’altra risata. Le persone invece fanno quasi
sempre proprio la cosa sbagliata. Si alzano dal letto tristi, cupe, depresse,
infelici… e cominciano a lamentarsi, fin dalla mattina presto. Poi una cosa
tira l’altra, e tutto senza uno scopo. Si arrabbiano… è qualcosa di veramente
sbagliato perché cambia il tono di tutta la giornata, crea un modello che verrà
poi seguito per tutto il giorno. La gente dello Zen è molto più sana. Nella sua
follia è molto più sana di te. Comincia con una bella risata… e vedrai che così
sentirai per tutto il giorno che questa risata continua a spumeggiare dentro di
te, pronta a esplodere in ogni occasione. Ci sono così tante cose ridicole che
accadono in giro! Dio starà per morire dalle risate: sono secoli, un’eternità,
che continua a vedere tutto ciò che c’è di ridicolo nel mondo. La gente che ha
creato, e tutte le altre assurdità: è proprio una farsa. Probabilmente sta
ridendo. Se diventi silenzioso, dopo la risata, un giorno ti accorgerai che
anche dio sta ridendo, sentirai l’intera esistenza ridere, gli alberi e le
pietre e le stelle… insieme a te. Il monaco Zen va anche a dormire alla sera
con una risata. Il giorno è finito, è finita di nuovo la commedia; ridendo lui
sembra dire: “Arrivederci, e se sopravvivo, domani mattina ti saluterò di nuovo
con un risata”. Prova! Inizia e finisci la giornata con una risata, e vedrai
che tra questi due momenti, a poco a poco, ci saranno sempre più risate.
Osho
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