"Intona un suono in modo che sia udibile, quindi che lo
sia sempre meno, man mano che il sentire si approfondisce in questa armonia
silente."
Qualsiasi suono andrà bene. Ma se ne ami uno in particolare,
andrà meglio, perché in quel caso non sarà solo un semplice suono. Quando
intoni quel suono, intonerai anche una sensazione nascosta insieme a esso, e
pian piano il suono verrà lasciato cadere, e rimarrà solo la sensazione. Il
suono dev'essere usato come un passaggio verso la sensazione. Il suono è mente
e la sensazione è il cuore. La mente deve essere usata come passaggio verso il
cuore. È difficile entrare nel cuore direttamente, poiché per intere vite non
l'abbiamo mai incontrato, quindi non sappiamo come fare per raggiungerlo..
Quella soglia sembra essere chiusa. Dunque, come prima cosa, intona un suono
nel quale sia presente una sensazione. Ad esempio, puoi usare il nome della
persona che ami; oppure, se ami un fiore, puoi usare il suo nome. Qualsiasi
suono ti faccia sentire bene, allorché lo pronunci, allorché lo ascolti, andrà
benissimo. Poi continua a ridurre il suono, in modo che sia sempre meno
percepibile, finché anche tu abbia difficoltà a sentirlo. Lascialo svanire
sempre di più, e sentirai il mutamento. Più il suono diminuirà, più tu sarai
ricolmo di sensazione. E quando il suono scompare resta solo la sensazione.
Questa sensazione non ha un nome: è amore, amore profondo, ma non sarà diretto
verso qualcuno. Questa è la differenza.
Osho: Il sentiero del reale
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