"In silenzio intona una parola che finisca in AH'. Poi
nell''HH', senza sforzo, la spontaneità."
Qualsiasi parola andrà bene. L'enfasi va posta nel finale in
AH perché, in quel caso, il tuo respiro sarà rivolto all'esterno. Forse non ci
hai fatto caso, ma ora lo potrai notare: quando il tuo respiro viene espulso,
sei più silenzioso, mentre quando inspiri sei più teso. Accade perché
l'espirazione è una morte, l'inspirazione è vita. E la vita non può essere
rilassata, è impossibile. Quindi, quando una persona diventa totalmente
rilassata, è entrambe le cose: viva esteriormente, morta all'interno. Sul volto
di un Buddha puoi vedere contemporaneamente le due cose: la vita e la morte.
L'AH è molto significativo, perché ti svuota completamente. Per un istante, la
vita ti ha lasciato totalmente: sei morto, vuoto. Questo vuoto, se compreso, se
riesci a diventarne consapevole, ti cambierà totalmente. Sarai un uomo diverso.
Allora saprai che questa vita non è la tua vita, e che questa morte non è la
tua morte. Conoscerai qualcosa che va oltre l'inspirazione e l'espirazione:
l'anima testimoniante. E questo testimone può insorgere facilmente quando sei
svuotato del respiro, perché la vita si è dissolta e con essa ogni tensione.
Quindi, provaci, è un metodo molto bello. E quando il respiro è totalmente
fuoriuscito... HH, tutto è svuotato. Senza sforzo: in questo momento non
occorre fare sforzo alcuno. La spontaneità: sii semplicemente consapevole, sii
spontaneo, sensibile, e realizza questo istante di morte in cui sei vicinissimo
all'Assoluto. Tutto ciò che è superfluo è stato espulso. In questo momento non
sei l'onda, sei l'oceano. Allorché hai compreso di essere l'oceano, non potrai
più tornare a essere l'onda. La vita è onde... la morte è l'oceano. Per questo
Buddha ha insistito tanto nel dire che il Nirvana è simile alla morte: non ha
mai detto che si consegue l'immortalità, ha detto che, semplicemente, si muore
totalmente. La cosa può spaventarti, ed è per questo che Buddha non ha avuto un
grande impatto in India. Ci spaventiamo perché noi ci aggrappiamo alla vita. Ma
esiste un paradosso incredibile: più ci si aggrappa alla vita, più si muore, e
più si è pronti a morire, più si diventa immortali. Se sei pronto a morire, non
esiste possibilità alcuna di morte. Nessuno potrà mai darti la morte se tu
l'accetti, perché attraverso quell'accettazione diventi consapevole di qualcosa
dentro di te che è immortale.
Osho: Il sentiero del reale
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