"La devozione libera."
Una tecnica semplicissima, da un certo punto di vista, ma
difficilissima dall'altro. Basata su due sole parole. Questa tecnica si addice
al tipo di persone che sentono, più che pensare. Perché la devozione si rivolge
all'altro, ed è cieca. Nella devozione, l'altro diventa più importante di te. È
fiducia. L'intellettuale non può fidarsi di nessuno, può solo criticare, può
dubitare, ma non può aver fiducia. Dimentica per ora la devozione, come prima
cosa devi comprendere l'amore, solo allora sarai in grado di comprendere la devozione.
Osserva due amanti, il loro comportamento, il modo in cui comunicano. Se
l'amore scende in profondità, le parole diventeranno inutili: pian piano
insorgerà una comunicazione silenziosa. Si sentiranno in sintonia con una
dimensione diversa dell'esistenza, e in quella sintonia si sentiranno felici.
Se chiedessi loro di dimostrare le cause della loro felicità, non potrebbero
farlo... nessuno può nemmeno dimostrare che l'amore esiste! Se l'amore giunge a
un punto tale da farti dimenticare completamente che esisti, quando non hai più
alcuna idea di te stesso, e solo l'altro resta, quella sarà devozione: l'amore
può diventare devozione. L'amore è il primo passo, solo in seguito potrà
fiorire la devozione. Ma, per noi, perfino l'amore è qualcosa di remoto; il
sesso è la sola cosa reale. L'amore ha due sole possibilità: o cade nel sesso e
diventa una cosa fisica, oppure si eleva nella devozione e diventa una cosa
spirituale. L'amore è solo un passaggio intermedio: al di sotto si estende
l'abisso del sesso, oltre si apre il cielo infinito della devozione. Nella
devozione ti arrendi completamente. E questa resa può essere rivolta a un dio
che può esistere come non esistere, oppure a un maestro che può essere
illuminato o non esserlo, oppure a un amante che può meritarlo o no, la cosa è
irrilevante. Se riesci a permetterti di dissolverti nell'altro, verrai
trasformato, sarai trasformata.
OSHO TANTRA - Il sentiero del reale >
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