domenica 30 giugno 2019

Osho: USA IL TUO NOME COME MANTRA

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"Entra nel suono del tuo nome e, attraverso questo suono, tutti i suoni."

Il tuo nome può essere usato facilmente come un mantra: i risultati saranno tangibili, perché è sceso profondamente nel tuo inconscio. Null'altro è sceso tanto in profondità. D'altro canto, esso è connesso a un fatto molto bello: tu non lo chiami mai, solo gli altri lo fanno. Gli altri lo usano, tu non lo usi mai. Quindi, quando evocherai il tuo nome, sembrerà che appartenga a qualcun altro: sarà un fenomeno estremamente rivelatore. Potrai diventare un testimone del tuo stesso nome, e col nome tutta la tua vita è coinvolta. Dunque, usalo come un suono. Attraverso questo suono puoi scendere alle stesse profondità a cui il tuo nome è giunto dentro di te. Il tuo nome diventa una semplice porta per tutti i nomi. Ma prima di tutto entra nel suono del tuo nome: se continui a ripetere il nome velocemente, ben presto diventerà un suono del tutto privo di significato, e il suono si diffonde in tutto il corpo, il suo significato è limitato alla testa. Attraverso questo suono, entrerai in tutti i suoni. Questo suono diventerà la soglia di tutti i suoni. E "tutti i suoni" indica tutto ciò che esiste. Questa è una delle comprensioni essenziali della ricerca interiore: l'unità fondamentale dell'esistenza non è l'elettricità, bensì il suono. Avrete sentito alcune storie riferite al suono. Ad esempio, le mura della città di Gerico furono distrutte grazie a un suono particolare. Che sia vero o meno, una cosa è certa: se riesci a creare un suono particolare in maniera così continuativa da fargli perdere ogni significato, anche la mente si perde, e le mura del tuo cuore verranno rimosse.

Osho: Il sentiero del reale

sabato 29 giugno 2019

Osho: CHIUDERE LE ORECCHIE E IL RETTO


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"Chiudendo le orecchie con una pressione e il retto contraendolo, entra nel suono."

Non siamo coscienti di come funziona il corpo. Ma se osservi, ne puoi diventare facilmente cosciente. Se chiudi le orecchie e contrai il retto, dentro di te ogni cosa si arresta. Sarà come se il mondo intero si fosse immobilizzato. Non solo: avrai la sensazione che il tempo stesso si sia fermato. Quando chiudi entrambe le orecchie, sentirai un suono interiore. Ma se non contrai il retto, il suono verrà espulso da lì. È un suono molto sottile: chiudendo il retto, vedrai dentro di te un pilastro di suono, e quel suono è il suono del silenzio. È un suono in negativo. Quando tutti i suoni saranno cessati, sentirai il suono del silenzio, ovvero il suono senza suono. Questa sensazione di essere ricolmo di suono ti darà un profondo appagamento. E quel suono interiore, una volta udito, rimarrà sempre con te. A quel punto lo potrai sentire per tutto il giorno: perfino nel chiasso e nel fragore della vita quotidiana sentirai quel suono interiore, percepirai quella sottile voce silente. Allora nulla potrà più disturbarti: rimarrai in silenzio e qualsiasi cosa accada intorno a te non farà più alcuna differenza.

Osho: Il sentiero del reale

venerdì 28 giugno 2019

Osho: INTONA UNA PAROLA

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"In silenzio intona una parola che finisca in AH'. Poi nell''HH', senza sforzo, la spontaneità."

Qualsiasi parola andrà bene. L'enfasi va posta nel finale in AH perché, in quel caso, il tuo respiro sarà rivolto all'esterno. Forse non ci hai fatto caso, ma ora lo potrai notare: quando il tuo respiro viene espulso, sei più silenzioso, mentre quando inspiri sei più teso. Accade perché l'espirazione è una morte, l'inspirazione è vita. E la vita non può essere rilassata, è impossibile. Quindi, quando una persona diventa totalmente rilassata, è entrambe le cose: viva esteriormente, morta all'interno. Sul volto di un Buddha puoi vedere contemporaneamente le due cose: la vita e la morte. L'AH è molto significativo, perché ti svuota completamente. Per un istante, la vita ti ha lasciato totalmente: sei morto, vuoto. Questo vuoto, se compreso, se riesci a diventarne consapevole, ti cambierà totalmente. Sarai un uomo diverso. Allora saprai che questa vita non è la tua vita, e che questa morte non è la tua morte. Conoscerai qualcosa che va oltre l'inspirazione e l'espirazione: l'anima testimoniante. E questo testimone può insorgere facilmente quando sei svuotato del respiro, perché la vita si è dissolta e con essa ogni tensione. Quindi, provaci, è un metodo molto bello. E quando il respiro è totalmente fuoriuscito... HH, tutto è svuotato. Senza sforzo: in questo momento non occorre fare sforzo alcuno. La spontaneità: sii semplicemente consapevole, sii spontaneo, sensibile, e realizza questo istante di morte in cui sei vicinissimo all'Assoluto. Tutto ciò che è superfluo è stato espulso. In questo momento non sei l'onda, sei l'oceano. Allorché hai compreso di essere l'oceano, non potrai più tornare a essere l'onda. La vita è onde... la morte è l'oceano. Per questo Buddha ha insistito tanto nel dire che il Nirvana è simile alla morte: non ha mai detto che si consegue l'immortalità, ha detto che, semplicemente, si muore totalmente. La cosa può spaventarti, ed è per questo che Buddha non ha avuto un grande impatto in India. Ci spaventiamo perché noi ci aggrappiamo alla vita. Ma esiste un paradosso incredibile: più ci si aggrappa alla vita, più si muore, e più si è pronti a morire, più si diventa immortali. Se sei pronto a morire, non esiste possibilità alcuna di morte. Nessuno potrà mai darti la morte se tu l'accetti, perché attraverso quell'accettazione diventi consapevole di qualcosa dentro di te che è immortale.

Osho: Il sentiero del reale

giovedì 27 giugno 2019

Osho: UN ORECCHIO MOLTO SENSIBILE

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"Centrati nel suono AUM', senza 'A' e senza `M'."

Resta solo la U. È una tecnica molto difficile, ma qualcuno la troverà adatta a sé, in particolare quanti lavorano con i suoni: musicisti, poeti, persone che hanno un orecchio molto sensibile. Devi intonare 1'AUM, e in esso devi sentire tre suoni separati: A-U-M. Se non riesci a sentirli, la tecnica non fa per te, non potrai praticarla. Prima dovrai addestrare le orecchie. Nel libro Siddharta di Hesse, il barcaiolo dice a Siddharta di andare a sentire il fiume, e pian piano Siddharta impara a sentirne gli stati d'animo. Il suo orecchio si affina... Dunque, all'inizio potrà essere difficile, ma provaci. Intona l'AUM, continua a salmodiarlo, e senti A-U-M. Quando inizi a sentirli come suoni diversi, lascia cadere 'A' e 'M'. Resterà solo 'U'. Cosa accadrà? La cosa importante non è il mantra, ma la tua sensitività. Come prima cosa diventerai sensibile ai tre suoni, cosa molto difficile. Allora potrai lasciarne cadere due, e in quello sforzo perderai anche la mente. Sarai così coinvolto, attento, sensibile, che ti dimenticherai di pensare. Se pensi, non ci riuscirai. Questo non è che un modo indiretto per farti uscire dalla mente: se sei molto focalizzato, non puoi continuare a pensare, e la mente cadrà. Non cadranno solo 'A' e `M'; un giorno, all'improvviso, cadrai anche tu, ed esisterà solo l'assenza di suono e tu sarai un Buddha appena nato, seduto sotto un albero.

Osho: Il sentiero del reale

mercoledì 26 giugno 2019

Osho: FOCALIZZATI SULLA LINGUA

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"Con la bocca leggermente aperta, tieni la mente nel mezzo della lingua. Oppure, mentre il respiro entra silenziosamente, senti il suono."

La mente può essere focalizzata in qualsiasi parte del corpo. Di solito è nella testa ma, cambiando la focalizzazione, cambiano le tue qualità. In Oriente si pensa che sia nella pancia, e le persone hanno qualità mentali diverse, a causa della diversa concezione. Di fatto, la mente non è da nessuna parte. Il cervello è nella testa, la mente no. 'Mente' indica la messa a fuoco: puoi focalizzarla ovunque, e il Tantra invita a farlo, per ottenere risultati diversi. Questa tecnica focalizza la mente in mezzo alla lingua. Apri la bocca leggermente, come se stessi per iniziare a parlare, poi mantieni la mente nel mezzo della lingua. Proverai una sensazione molto strana, perché la lingua ha un centro, proprio nel mezzo, che controlla i tuoi pensieri. Se diventi cosciente di quel punto e ti focalizzi lì, i tuoi pensieri si fermeranno. La lingua è il centro del linguaggio. Prova a fermare completamente la lingua e poi cerca di pensare: non potrai farlo. Immobilizza la lingua, non permetterle di muoversi, e potrai arrestare il pensiero. "Oppure... ", la seconda tecnica è simile alla prima. Apri la bocca leggermente, come se stessi per parlare. Quindi inspira e sii consapevole del suono che si crea inspirando. È proprio `HH', ma non lo devi produrre, devi solo percepirlo. È impercettibile, silente, vagamente udibile. Devi essere molto attento per esserne cosciente. Ma non cercare di crearlo, se lo crei mancherai il punto. E non servirà a nulla. La tecnica parla di inspirazione, perché inspirando anche tu entri dentro di te. Inizia con la lingua, poi sii sempre più attento: sentirai quel suono in gola, poi lo sentirai nel cuore. E quando avrai raggiunto il cuore sarai andato oltre la mente. Tutte queste tecniche servono solo per creare un ponte che ti porti dal pensiero al non-pensiero, dalla mente alla non-mente, dalla superficie al centro del tuo essere.

Osho: Il sentiero del reale