lunedì 13 agosto 2018

SII GENTILE CON TE STESSO


13/08/2018
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“Ama te stesso.
Devi essere molto gentile con te stesso: perché è solo
attraverso l’amore che la trasformazione avviene.”
“Al di là di una sana disciplina, sii gentile con te stesso.”
da Desiderata, Max Ehrmann, 1927

Cos’è una sana disciplina? La parola disciplina ha la stessa radice della
parola discepolo: vuol dire imparare. Ricorda: imparare è un verbo, non un
sostantivo; non significa sapere ma indica un processo di apprendimento
costante. Il sapere è una cosa morta, lo si può accumulare; perfino un

computer è in grado di sapere, ma un computer non può apprendere, non può
essere un discepolo. Un computer può solo riprodurre ciò che vi è stato
introdotto.
Il sapere è accumulazione meccanica, imparare è un processo
consapevole; è un processo che assomiglia a un fiume, che si muove in
continuazione da ciò che è noto verso l’ignoto, sempre pronto a esplorare. Il
sapere si ferma, l’apprendere non si arresta mai.
Ricorda: una sana disciplina non ha nulla a che vedere con il controllo o
la repressione. La Desiderata è incredibilmente significativa quando dice: “Al
di là di una sana disciplina, sii gentile con te stesso”.
Medita su queste parole, e medita con totalità usando tutta la tua energia:
“Al di là di una sana disciplina, sii gentile con te stesso”.
Le cosiddette persone religiose non sono mai state gentili con se stesse.
Di fatto, chiamiamo santa una persona solo quando si tortura, quando dà
prova di istinti masochistici: più è masochista, più è santa. Più si tortura, più
seguaci la venerano. Questo è il criterio con cui stabiliamo chi è un vero
santo.
Io sono condannato in India e sono criticato anche fuori da questo Paese
per il semplice motivo che non sono un asceta, non sono un masochista, non
mi torturo e non dico a voi di torturarvi. Non sono né masochista né sadico, e
per secoli la religione è stata sadomasochista.
Il santo tortura se stesso, insegna agli altri come essere simile a lui e crea
un senso di colpa in chi non ci riesce; nessuna persona intelligente si
torturerebbe mai. Per cui, tutte le persone intelligenti si sono sempre sentite in
colpa; solo gli stupidi possono torturarsi.
Se giri l’India, vedrai un’infinità di santi, e resterai sorpreso: sono privi di
intelligenza, di acume. Hanno perso tutta la loro sensibilità, la loro
consapevolezza. Si sono fissati solo su una cosa: torturare sempre di più se


stessi. E poiché l’intelligenza non glielo permette, devono reprimerla sempre
di più, devono diventare stupidi, devono ridursi a cadaveri! Non ti insegnano
a vivere, ti insegnano a suicidarti lentamente.
Tutte le religioni hanno sempre fatto più o meno la stessa cosa.
Per questo motivo le cosiddette persone religiose non possono
considerarmi un santo, una persona religiosa. Per me, essere integro, essere
sano, è santità.
“… sii gentile con te stesso.”
Sono d’accordo con la Desiderata. Ama te stesso, rispettati, sii gentile
con te stesso: se non ti ami, non potrai affatto amare. Se non ti prendi cura di
te stesso, non ti potrai prender cura di nessun altro, è impossibile.
Io ti insegno come essere un vero egoista, così potrai essere altruista. Non
esiste contraddizione tra l’essere egoisti ed essere altruisti: essere egoisti è la
fonte dalla quale scaturisce l’essere altruisti.
Fino a oggi ti è stato insegnato esattamente l’opposto: se vuoi essere
altruista, se vuoi amare gli altri, non amare te stesso, anzi odiati. Se vuoi
rispettare gli altri, non rispettare te stesso; umiliati in ogni modo possibile,
condannati in ogni modo possibile.
E qual è stato il frutto di questi insegnamenti? Nessuno ama nessun altro.
La persona che condanna se stessa non può amare nessun altro: se non puoi
amare neppure te stesso – e sei la persona a te più vicina –, se il tuo amore
non riesce neppure a toccare il punto a te più vicino, ti sarà impossibile
raggiungere le stelle. Non puoi amare nulla, puoi solo fingere; e l’umanità è
diventata proprio questo: una comunità di simulatori, di ipocriti.
Cerca di comprendere cosa intendo quando dico essere egoisti. Per prima
cosa devi amare te stesso, conoscere te stesso, essere te stesso; di
conseguenza irradierai amore, comprensione, tenerezza, attenzione per gli
altri.


Dalla meditazione sorge la vera compassione, ma la meditazione è un
fenomeno egoista. Meditazione vuol dire godere semplicemente se stessi e il
proprio stare soli dimenticando il mondo intero. È un fenomeno egoista, ma
da questo egoismo sorge un immenso altruismo.
Non si va a servire la gente; si gode semplicemente nel condividere il
proprio amore, la propria gioia.
 
Osho: Guida Spirituale, CAP. 13

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