25/08/2018
“Se soffri, è per causa tua, se sei felice, è a causa tua.
Nessun altro ne è responsabile – solo tu e tu soltanto.
Tu sei il tuo inferno e il tuo paradiso.”
Raggiungi la suprema passività
e attieniti ai principi della quiete.
Mentre la miriade degli esseri prende forma
e si dibatte nell’azione,
io contemplo il loro ritorno al riposo;
sono come vegetazione che fiorisce rigogliosa
e poi ritorna alle radici (terra) da cui è nata.
Tornare alle radici è il Riposo,
ciò vuol dire tornare al proprio destino.
Tornare al proprio destino significa scoprire la Legge
Eterna,
conoscere la Legge Eterna è illuminazione.
E colui che ignora la Legge Eterna
agisce da stolto e richiama sciagure.
Così si espresse Lao-tzu sulla conoscenza della Legge
Eterna. La morte è
l’origine: vieni dalla morte e alla morte ritorni. La vita è
un semplice
intervallo tra due nulla, un fuggevole battito d’ali tra due
dimensioni di nonessere.
Cerca di comprendere alcune cose. Innanzitutto, la suprema passività. La
morte è passività suprema. Se vuoi imparare a morire – ed è
lo stesso
processo che ti insegna a vivere, poiché non sono due arti
distinte, ma la
stessa –, devi imparare a essere in assoluta passività.
Perché Lao-tzu parla di suprema passività? La semplice
passività non
sarebbe sufficiente? La parola “suprema” indica una cosa
precisa: quando
entri nella passività, per riuscirci compi sforzi tremendi
perché non sai come
essere passivo. Suprema passività indica il momento in cui
non esiste più il
minimo sforzo per essere passivo: solo allora è suprema ed è
il punto più
profondo a cui può condurti la meditazione.
Impara a essere passivo. Non insistere nel voler fare sempre
qualcosa,
lascia talvolta che le cose accadano. In realtà tutte le
grandi cose accadono,
non dipendono mai dall’azione.
L’amore accade, non puoi produrlo; la meditazione accade,
non può
essere opera tua; il rilassamento accade, non puoi essere tu
a provocarlo.
… e attieniti ai principi della quiete.
Se sarai passivo, entrerai in un profondo silenzio, nella
calma assoluta,
nella quiete. Se riesci a essere passivo, un po’ alla volta
diverrai consapevole
del centro che è in te. Lo hai sempre portato con te, è
sempre stato presente;
semplicemente non lo conosci, non gli dai la tua attenzione.
Quando diventi consapevole di questo centro, la vita intera
si trasforma:
puoi rimanere nel mondo e al tempo stesso esserne fuori,
perché sei sempre
in contatto con il tuo centro. Puoi camminare imperturbato
in mezzo a un
terremoto, poiché niente ti sfiora.
Mentre la miriade degli esseri prende forma
e si dibatte nell’azione,
io contemplo il loro ritorno al riposo.
Lao-tzu dice: “Io guardo, osservo la vita, e vedo cosa
succede”.
… sono come vegetazione che fiorisce rigogliosa
poi torna alle radici (terra) da cui è nata.
Ogni cosa ritorna alle origini. Un nuovo seme germoglia,
quando arriva la
primavera fiorisce in tutta la sua gloria, e un giorno
ritorna alla sorgente – il
cerchio si completa, il seme scompare di nuovo nella terra.
L’uomo non è
diverso, non esistono eccezioni.
Tornare alle radici è il Riposo.
La vita è attività, azione, la morte è passività. È
splendido. Ogni volta che
muore un uomo vissuto secondo il Tao, e che ha compreso la
verità
dell’esistenza, sul suo volto vedrai il riposo, non la
disperazione; l’estasi, non
l’agonia; ha ben vissuto, ha amato, ha compreso la verità,
ora è tornato a
casa. Il cerchio è compiuto, ora perviene al riposo.
… ciò vuol dire tornare al proprio destino.
In Occidente esiste una concezione lineare del progredire,
in Oriente si
considera il progredire un moto circolare. In Occidente si
pensa che ogni cosa
si muova linearmente, seguendo una linea retta, orizzontale.
In Oriente
crediamo che tutte le cose si muovano in cerchio, come una
ruota – la stessa
parola samsara, il mondo, significa ruota. Tutte le cose
ritornano alla
sorgente, e sarà sempre così, in eterno…
Così scorrono le stagioni, così si muove la Terra, così si
muove il sole e il
firmamento intero con le sue stelle – in cerchio. Il cerchio
rappresenta il
processo fondamentale, simboleggia 1’eterna legge della
vita. Non è lineare.
Tornare alle radici è il Riposo,
ciò vuol dire tornare al proprio destino.
Tornare al proprio destino significa scoprire la Legge
Eterna.
L’Eterna Legge è questo – il cerchio. Se ogni cosa si muove
in cerchio la
stessa cosa riaccadrà ancora, e si ripeterà di nuovo.
… conoscere la Legge Eterna è illuminazione.
Una volta conosciuta la Legge, non lotti più con essa,
perché ogni lotta è
futile, vana. Semplicemente l’accetti e vivi seguendone i
ritmi. Un uomo
saggio si muove in armonia con la Legge, mentre lo stolto le
si oppone. Non
c’è nessuno a punirti: se ti muovi contro la Legge sarai
punito dalle tue stesse
azioni.
È come se cercassi di passare attraverso un muro e picchi la
testa. È
sciocco pensare che un dio seduto su una nuvola ordini al
muro di colpire la
tua testa! Dio non è affatto necessario – se agisci in
contrapposizione alla
Legge, soffrirai. Quindi se stai soffrendo, sappi che stai
agendo contro la
Legge. Se sei felice, sappi che in modo più o meno conscio,
stai fluendo con
la Legge. Prova a ricordare dei momenti di felicità e dei
momenti di
sofferenza; analizzali e scoprirai che ogni volta che sei
stato felice era perché
scorrevi in armonia con la Legge, e ogni volta che hai
sofferto era perché
andavi contro la Legge.
… conoscere la Legge Eterna è illuminazione.
E colui che ignora la Legge Eterna
agisce da stolto e richiama sciagure.
Se soffri, è per causa tua, se sei felice, è a causa tua.
Nessun altro ne è
responsabile – solo tu e tu soltanto. Tu sei il tuo inferno
e il tuo paradiso.
Osho: Tao: The
Three Treasures, VOL. II CAP. 1
POI Living Tao, CAP. 1
Nessun commento :
Posta un commento