mercoledì 22 agosto 2018

CRESCERE


22/08/2018
 58 # Crescere
“Nella vita, crescere significa scendere in profondità
dentro te stesso… lì è dove sono le tue radici.”

Amato Osho,
continui a ripetere che la maggior parte dell’umanità non vive, vegeta. Per
favore, puoi spiegarci l’arte di vivere?

L’uomo nasce per conseguire la vita, ma dipende tutto da lui. Può anche
non riuscirci. Certo, respira, mangia, cresce, fino ad arrivare alla tomba… ma
questa non è vita: è una morte graduale, lenta, che scorre dalla culla alla
tomba. Si tratta di una morte progressiva che dura settant’anni.
Ma poiché milioni di persone intorno a te muoiono con questo processo
graduale e lento, tu cominci a imitarli. Quindi, come prima cosa, è necessario
capire cosa io intendo per vita. Non è il semplice invecchiare – significa
crescere, maturare. Si tratta di due cose diverse: qualsiasi animale invecchia,
ma crescere è una prerogativa degli esseri umani.
Solo alcuni, però, rivendicano questo diritto.
Crescere significa andare sempre più in profondità nel principio che
governa la vita; significa allontanarsi il più possibile dalla morte, non
muoversi nella sua direzione. Più penetri la vita in profondità, più ti rendi
conto dell’immortalità che esiste dentro di te; ti allontani dalla morte. E arriva
il momento in cui puoi vedere che la morte non è altro che un cambio di abiti,
un cambio di casa, un cambiamento di forma, ma nulla muore, niente può
mai morire! La morte è la più grande illusione che esista.
Per comprendere cosa significa crescere, è sufficiente osservare un
albero: a mano a mano che l’albero cresce verso l’alto, le sue radici scendono
sempre più in profondità. Esiste un equilibrio: più l’albero si eleva, più le sue
radici affondano. Non può esistere un albero alto venti metri, le cui radici
siano piccolissime: non lo potrebbero sostenere.
Nella vita, crescere significa scendere in profondità dentro te stesso… lì è
dove sono le tue radici.
Per me, il primo principio essenziale della vita è la meditazione. Ogni
altra cosa viene in seguito.
Meditazione vuol dire entrare nella propria immortalità, nella propria
eternità, nella propria natura divina. E il bambino è la persona più qualificata
per farlo, in quanto non è ancora appesantito dalla cultura, dalla religione,
dall’educazione, e da ogni altra simile stupidaggine. È innocente.
Sfortunatamente, la sua innocenza è condannata come ignoranza.
L’innocenza non è sapere, e neppure desidera esserlo; è assolutamente
appagata, è soddisfatta. Un bambino è così preso dal momento presente… il
volo di un uccello assorbe totalmente il suo sguardo… è sufficiente una
farfalla dai colori sgargianti per incantarlo; basta un arcobaleno nel cielo e il
bambino non riesce a immaginare nulla di più importante e di più bello.
L’innocenza è ricca, è piena, è pura.
L’ignoranza è povera, è accattona: vuole questo, vuole quello, vuole
essere istruita, vuole essere rispettabile, vuole essere ricca.
L’ignoranza esiste sul sentiero dei desideri.
L’innocenza è uno stato di assenza di desiderio.
Ma poiché entrambe sono prive di sapere, noi facciamo confusione sulla
loro vera natura: diamo per scontato che siano la stessa cosa.
Il primo passo nell’arte di vivere sarà creare una linea di demarcazione tra
l’ignoranza e l’innocenza.
Quando ti rendi conto di aver disertato la vita, il primo principio da
reintegrare in te è l’innocenza. Abbandona ogni sapere, dimentica i tuoi testi


sacri, dimentica le tue religioni, le tue teologie, le tue filosofie. Rinasci, torna
a essere innocente… e puoi farlo!
Ripulisci la tua mente da tutto ciò che non ti appartiene, dalle conoscenze
acquisite, prese a prestito, da tutto ciò che deriva dalle tradizioni, dalle
convenzioni, da tutto ciò che ti è stato dato dagli altri… genitori, insegnanti,
università. Liberatene e basta!
Torna a essere semplice, sii di nuovo bambino.
E questo miracolo è possibile attraverso la meditazione. La meditazione
non è altro che uno strano metodo chirurgico: asporta tutto ciò che non è tuo
e salva unicamente ciò che fa parte del tuo essere autentico. Brucia ogni altra
cosa, lasciandoti nudo, solo sotto il sole, mosso dal vento… come se fossi il
primo uomo disceso sulla terra: non sai nulla, devi scoprire ogni cosa, devi
essere un ricercatore, devi intraprendere un pellegrinaggio.
E il secondo principio è il pellegrinaggio.
La vita dev’essere una ricerca, non un desiderio; una ricerca, non
un’ambizione di diventare questo o quest’altro – il presidente di un Paese
oppure il primo ministro –, una ricerca per scoprire “Chi sono io?”.
Diventare è una malattia dell’anima. Tu sei l’essere! E scoprire il tuo
essere è l’inizio della vita. Dopodiché, ogni momento diventa una scoperta
nuova, ogni momento porta una nuova gioia, un nuovo mistero si schiude,
dentro di te inizia a crescere un nuovo amore… una compassione nuova che
mai avevi sentito; una nuova sensibilità al bello e al buono. Sei così sensibile,
che ai tuoi occhi perfino un filo d’erba diventa infinitamente importante.
A mano a mano che diventi più sensitivo, la vita diventa sempre più
grande. Non è più un piccolo laghetto, diventa oceanica… non è più
confinata a te, a tua moglie e ai tuoi figli… diventa senza confini.
L’intera esistenza diventa la tua famiglia. E se l’esistenza intera non è la
tua famiglia, tu non sai cos’è la vita, poiché nessun uomo è un’isola, noi
siamo tutti interdipendenti: siamo un vasto continente, unito insieme in
milioni di modi. E se i nostri cuori non sono colmi d’amore per il Tutto, la
nostra vita risulta menomata nella stessa proporzione.
La meditazione ti rende sensitivo, ti fornisce un profondo senso di
appartenenza al mondo. Noi apparteniamo intrinsecamente all’esistenza, ne
siamo parte, siamo il suo cuore.
In secondo luogo, la meditazione ti darà un silenzio infinito, poiché tutto
il sapere che hai accumulato se n’è andato. I pensieri che facevano parte di
quella cultura se ne sono andati… scende un silenzio immenso, e rimarrai
sorpreso: quel silenzio è la sola musica che esiste. Ogni altra musica è uno
sforzo per tentare di rendere manifesto quel silenzio.
Inizia con la meditazione, e dentro di te qualcosa crescerà: il silenzio, la
serenità, la beatitudine, la sensitività. E qualsiasi cosa nascerà dalla
meditazione, cerca di esprimerla nella tua vita di tutti i giorni. Condividila,
perché qualsiasi cosa viene condivisa cresce più in fretta.
E quando sarai in punto di morte, saprai che non esiste morte alcuna.
Potrai dire addio, senza bisogno di lacrime e di tristezza: forse piangerai di
gioia, ma non di tristezza!
Ma devi iniziare con l’essere innocente.

Osho: Beyond Enlightenment, CAP. 28

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