Ho sentito raccontare una storia...
Migliaia di anni fa, una città che aveva moltissimi templi
dedicati alle divinità sprofondò nel mare.
Le campane di quei templi sommersi ancora lanciano i loro
rintocchi; forse, sono le onde a farle suonare, oppure sono i pesci che,
nuotando tutt’intorno, muovono i battacchi. Quali siano le ragioni, quelle
campane ancora suonano e perfino oggi quella musica dolcissima può essere udita
dalla riva.
Anch’io volevo sentire quella musica, per cui sono andato in
cerca di quella spiaggia e, dopo aver vagato per anni, alla fine l’ho trovata.
Purtroppo ho potuto ascoltare solo il tumulto del mare: il fragore delle onde
che si frangevano contro le scogliere risuonava ininterrotto in quel luogo
solitario, ma non c’era musica alcuna, né si poteva udire il rintocco delle
campane.
Ho continuato ad ascoltare con attenzione ma su quella riva
nulla si poteva udire, fatta eccezione per il continuo ribollire delle onde.
Eppure ho aspettato. In realtà, mi ero scordato la via del
ritorno e adesso quella spiaggia ignota e solitaria sembrava essere destinata a
testimoniare la fine della mia vita.
Piano piano, perfino il pensiero teso all’ascolto delle
campane scomparve; e io mi sedetti su quella spiaggia.
Poi, una notte, all’improvviso udii le campane di quei
templi sommersi che suonavano a distesa, e quella musica dolcissima iniziò a
colmare la mia vita di gioia.
Sentendo quella musica, mi destai dal mio sonno e, da
allora, non sono più riuscito a riaddormentarmi. Adesso qualcuno è costantemente
sveglio, dentro di me; il sonno è svanito per sempre e la mia vita si è colmata
di luce... infatti, là dove non c’è sonno, non c’è oscurità.
E sono felice. In realtà, sono diventato felicità incarnata;
infatti, come può esistere tristezza, quando è possibile udire la musica del
tempio di Dio?
Anche tu vuoi raggiungere quella spiaggia? Anche tu vuoi
udire la musica di quei templi sommersi? Allora andiamo, incamminiamoci dentro
noi stessi: il cuore è il mare, e nelle sue profondità si trova la città dei
templi sommersi.
D’altra parte, solo
coloro che sono, in ogni senso, calmi e presenti saranno in grado di udire la
musica di quei templi. Come potrebbe mai essere udita questa musica, quando ci
sono conflitti fragorosi di pensieri e desideri? Perfino il desidero di udire
questa musica diventa un ostacolo che impedisce di sentirla.
OSHO: CREA IL TUO DESTINO
Nessun commento :
Posta un commento