Un re era molto
famoso per la sua generosità: le notizie della sua benevolenza avevano
raggiunto i confini dell’impero. La sua umiltà, la sua abnegazione, la
semplicità del suo tenore di vita e la sua purezza erano elogiate da tutti;
come risultato di tutto questo, il suo ego non conosceva confini: era
infinitamente lontano dal divino, come nessun altro uomo potrebbe esserlo.
Com’è
facile elevarsi agli occhi dell’uomo, e quanto è difficile essere vicini
all’esistenza! E chi desidera elevarsi agli occhi degli uomini inevitabilmente
decade agli occhi dell’esistenza, poiché dentro di sé sarà l’esatto opposto di
ciò che appare all’esterno. E questo perché gli occhi fisici di un uomo non
possono penetrare così in profondità all’interno, ragion per cui facilmente ci
si può ingannare da soli.
D’altra
parte, è certo che l’intuizione di ciascuno di noi può toccare quell’abisso; e
alla fine, l’immagine che ciascuno di noi crea, fondata su quello che gli altri
vedono, non ha alcun valore. Ciò che ha valore è l’immagine che si dispiega di
fronte al proprio sguardo interiore; e quella stessa immagine, nella
sua assoluta nudità, è anche quella che viene riflessa nello specchio
dell’esistenza.
In
ultima analisi, ciò che una persona vede di se stessa è esattamente ciò che si
erge di fronte all’esistenza.
La
fama del re continuò ad aumentare, ma la sua anima stava affondando. La sua
fama non faceva che ingigantire, mentre la sua anima continuava a
rimpicciolirsi: i suoi rami si estendevano sempre di più, mentre le sue radici
continuavano a indebolirsi.
Quel
re aveva un amico; si trattava di Kubera, il più ricco tra i ricchi, all’epoca;
e come i fiumi e gli affluenti si incontrano tutti nell’oceano, i fiumi della
ricchezza confluivano tutti nel suo forziere. Quest’uomo era del tutto diverso
dal re suo amico: non avrebbe mai donato un solo centesimo come carità, ed era
molto malvisto.
Sia
il re che il magnate invecchiarono. Uno era tronfio del suo ego, l’altro carico
di rimorso. L’orgoglio diede a uno di loro il piacere, il rimorso pungolò
l’anima dell’altro. A mano a mano che la morte si avvicinava, il re si
avvinghiò sempre più saldamente al suo ego; era qualcosa di solido a cui
aggrapparsi... ma alla fine fu il rimorso del ricco a scatenare in
lui una rivoluzione: il suo ego non poté più sostenerlo. Divenne una necessità
inderogabile rinunciarci!
D’altra
parte, vorrei ricordarti che quel rimorso è l’altro lato dell’orgoglio, ragion
per cui è molto difficile lasciarsi alle spalle anche questo. Spesso, quando il
rimorso si ribalta su se stesso, diventa orgoglio; proprio per questo chi
ricerca il piacere diventa un santo, l’avido diventa generoso, l’uomo crudele
diviene compassionevole. E comunque, fondamentalmente nelle loro anime non
avviene alcuna rivoluzione.
Quel
ricco andò da un Maestro, e gli disse: “Sono profondamente disturbato, in me
brucia un fuoco inestinguibile... cerco la pace”.
Il
Maestro chiese: “Non riesci a trovare pace alcuna, con tutta quella ricchezza,
con la fama, il potere e il prestigio che hai?”.
Il
ricco rispose: “No. Ho perfettamente compreso che nella ricchezza non esiste
pace alcuna”.
Al
che il Maestro disse: “In questo caso, va’ e dona tutto ciò che hai a quanti
hai sottratto quelle ricchezze; e poi torna da me. Ma torna soltanto dopo che
sarai diventato un uomo semplice e povero”.
Il
ricco ubbidì. Quando
tornò dal Maestro,
gli chiese: “E
adesso? Ora non ho altro sostegno, all’infuori di te”. Ma il Maestro era un
uomo davvero strano, possiamo dire che fosse pazzo. Scacciò quel povero ricco
dalla sua capanna e chiuse tutte le porte.
La
notte era buia e la foresta un luogo molto isolato; all’infuori di quella
capanna non c’era altro rifugio. Il ricco pensava di essere tornato dopo aver
fatto qualcosa di davvero grande; ma non capiva quell’accoglienza, non sentiva
di meritare un simile benvenuto.
Stava
scoprendo che accumulare ricchezza era inutile, ma anche la rinuncia a ogni
ricchezza non aveva alcun valore!
Quella
notte dormì sotto un albero, senza alcun riparo. Adesso non aveva più nessun
sostegno, nessun amico, nessuna casa. Però, quando si svegliò la mattina dopo,
scoprì di essere immerso in una pace che nessuna parola potrebbe mai
descrivere: una mente che non ha alcun sostegno scopre con estrema facilità il
sostegno dell’esistenza.
L’uomo
corse ai piedi del Maestro, ma si stupì nel vedere che fu il Maestro a cadere
ai suoi piedi! Il Maestro lo abbracciò e gli disse: “È facile rinunciare alla
ricchezza, ma è molto più difficile lasciar andare
la rinuncia. D’altra parte, solo chi riesce ad abbandonare ogni rinuncia può
davvero rinunciare alla ricchezza. È facile rinunciare al mondo, ma molto più
difficile abbandonare un Maestro; però, colui che riesce anche a lasciar andare
un Maestro, ha la possibilità di trovare il grande Maestro. Non importa che ci
si aggrappi alla ricchezza o alla rinuncia, al rimorso o all’orgoglio, alle
cose del mondo o all’ultraterreno; in realtà, qualunque sia l’appiglio a cui ci
si lega, proprio quello diventa un ostacolo sulla via che conduce al divino.
Non
appena si lasciano andare tutti gli altri appigli, ecco che si scopre il
sostegno supremo. E sia che si cerchi un’ancora nella ricchezza o nella
religione, finché si continua a cercare un appoggio, non si fa altro che proteggere
il proprio ego.
Non
appena lasci andare quel sostegno, non appena ci si ritrova privi di qualsiasi
appoggio, privi di qualsiasi protezione, la mente viene inondata dall’essenza
di ciò che è l’esistenza: quella è la pace, quella è la salvezza, quello è il
nirvana. C’è altro che vuoi scoprire?”.
Quell’uomo
– che adesso non era più né un signore della ricchezza, né un maestro della
povertà – disse: “No. L’idea stessa di voler possedere
qualcosa era un errore. Ero perso proprio a causa di tutto ciò: tutto ciò che
doveva essere trovato è stato trovato. Mi ero lasciato soltanto prendere dalla
gara del possedere, perdendo così ciò che non si può mai perdere, ma che si può
ritrovare per sempre. Adesso non voglio né la pace, e neppure il nirvana: io
non sono, e ciò che esiste è pace, essenza divina e liberazione”.
Osho: Crea il tuo destino
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