Gli adoratori di una divinità hanno fatto a pezzi gli idoli
di altri dèi. In realtà, non si tratta di una novità: è sempre accaduto. Non
soltanto gli uomini sono rivali tra di loro, perfino i loro dèi sono in
antagonismo. In effetti, le divinità che loro stessi hanno creato non possono essere
granché diverse da loro: un tempio è in opposizione a un altro perché un uomo
si oppone a qualcun altro; un testo sacro è nemico di un altro, perché un uomo
è nemico dell’altro.
L’uomo è del tutto simile alla sua religione, la sua
situazione non è per nulla diversa da quella delle sue divinità. Anziché
favorire l’amicizia, le religioni sono diventate strumenti di rivalità; e
anziché colmare il mondo d’amore, l’hanno riempito con il veleno
dell’inimicizia e della discordia.
Ero appena rientrato, e avevo sentito la notizia di questa
distruzione di idoli, quando alcuni dei devoti i cui idoli erano stati
distrutti mi sono venuti a trovare: schiumavano di giusto furore. Sebbene la
rabbia non sia una cosa buona in nessun caso, sostenevano che la loro collera
era giustificata e non si sarebbe placata fino a quando a loro volta non
avrebbero distrutto i templi dei loro rivali: si trattava nientemeno di
“salvare la nostra religione”!
Quando scoppiai a ridere, rimasero allibiti. Di sicuro
quello non era il momento di ridere! Erano serissimi e, dalla loro prospettiva,
cos’altro poteva essere più serio di una minaccia alla loro religione?
Chiesi a quegli amici: “Conoscete la lingua del demonio?”.
Uno di loro domandò: “Di che lingua si tratta?”. Quelle
persone comprendevano la lingua delle sacre
scritture, ma non
la lingua del
demonio... anche se, senza conoscere la lingua del diavolo, quelle
stesse scritture diventano i suoi testi sacri!
Per cui raccontai loro una storia...
Una nave era in viaggio verso una terra lontana. Tra le
persone a bordo c’era un povero monaco, e alcune persone maliziose lo
stuzzicavano in tutti i modi. Una notte, mentre stava pregando, pensarono che
non si potesse proteggere; per cui iniziarono a colpirlo in testa con le loro
scarpe.
Il monaco era immerso in una profonda preghiera e dai suoi
occhi scorrevano lacrime d’amore; a un certo punto, dal cielo venne una voce:
“Mio amato, devi solo chiederlo, e ribalterò quella nave”.
Gli assalitori si inquietarono e anche gli altri viaggiatori
si preoccuparono: quel gioco stava diventando troppo pericoloso. Tutti caddero
ai piedi del monaco e iniziarono a scusarsi.
Quando le preghiere del monaco terminarono, lui si alzò e
disse loro: “Non preoccupatevi”. Poi alzò lo sguardo al cielo e disse: “O mio
signore, in che lingua demoniaca stavi parlando? Se vuoi giocare a ribaltare,
rivolta la comprensione di queste persone: a cosa serve ribaltare la nave?”.
Di nuovo dal cielo venne una voce, che disse: “Mi compiaccio
molto di te. Tu hai compreso nel modo giusto: la voce precedente non era la
mia. Soltanto chi è in grado di riconoscere la voce del demonio può comprendere
anche la mia”.
Osho: Crea il tuo destino
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