lunedì 17 febbraio 2020

Senti, non pensare


Sei seduto in giardino, mentre il traffico scorre accanto a te con tanti suoni e tanti rumori. Chiudi gli occhi e cerca di trovare il suono più sottile intorno a te. Un corvo sta lanciando il suo richiamo: concentrati sul suono fatto dal corvo. Il rumore del traffico continua. Il suono del corvo è così sottile che non ne puoi essere consapevole a meno che non focalizzi su di esso la tua consapevolezza. Ma se lo fai, vedrai che il rumore del traffico scomparirà e il suono del corvo diventerà il centro. Sarai in grado di sentire tutte le sue sfumature - sono sottili, ma le sentirai.

Fai crescere la tua sensibilità. Quando tocchi, quando ascolti, quando mangi, quando fai il bagno, permetti ai tuoi sensi di rimanere aperti. E non pensare - senti.

Ti stai facendo la doccia: senti la freschezza dell'acqua che si riversa su di te. Non pensarci, non dire subito: "Com'è fresca. È fredda. Va bene". Non dire nulla, non verbalizzare, perché nel momento in cui verbalizzi, perdi la sensazione. Nel momento in cui arrivano le parole, la mente ha iniziato a funzionare. Non verbalizzare, senti la freschezza ma non dire che è fresca.

Continuiamo a dire cose, ma non ci rendiamo nemmeno conto di ciò che diciamo. Smetti di verbalizzare; solo allora potrai approfondire le tue sensazioni. E, se questo accade, se le tue sensazioni diventano più profonde, questa tecnica può fare miracoli.

Senti: il mio pensiero

Chiudi gli occhi e senti il pensiero. C'è un continuo flusso di pensieri, un costante fluire, un fiume di pensieri. Senti questi pensieri, senti la loro presenza. Più senti, e più ti verrà rivelato - strati su strati. Non ci sono solo i pensieri che sono in superficie; alle loro spalle ci sono altri pensieri, e dietro questi, altri pensieri ancora - strati su strati.

La tecnica dice: Senti: il mio pensiero. Senti: sono veramente tuoi? Puoi dire "mio"? Più senti, e meno ti sarà possibile affermare che sono tuoi. Sono tutti presi in prestito, vengono tutti dall'esterno. Sono arrivati a te, ma non sono tuoi. Nessun pensiero è tuo - è solo polvere accumulata. Anche se non conosci la provenienza di questo pensiero, esso non ti appartiene. Se provi, se insisti, puoi scoprire da dove arriva.

Solo il silenzio interiore è tuo. Nessuno te l'ha dato. Sei nato con esso e morirai con esso. I pensieri ti sono stati dati; sei stato condizionato a essi. Se sei un indù, avrai un tipo diverso di pensieri da un mussulmano; se sei un comunista, avrai un tipo diverso di pensieri. Ti sono stati dati, o li hai raccolti tu volontariamente, ma nessuno di essi ti appartiene.

Se i pensieri non sono miei, allora nulla ha importanza, perché anche questo è un pensiero: che sei mia moglie o mio marito. Anche questo è un pensiero. Ma se il pensiero non è mio, allora come può il marito appartenermi? O la moglie? Una volta sradicati i pensieri, tutto il mondo viene sradicato. Allora puoi vivere nel mondo senza farne parte.

Osho: The Book of Secrets

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