mercoledì 12 febbraio 2020

Osho, sei tu il salvatore?


E se lo sei, cosa posso fare per riconoscerti?

No, non sono un salvatore. Mille volte no. Nessuno può salvare qualcun altro. E tu non dovresti cercare un salvatore, è un inganno. Ho salvato me stesso, non posso salvare voi – dovrete salvarvi da soli. Io posso indicarvi la via, posso dirvi in che modo ho salvato me stesso. I buddha possono solo indicarvi la via, ma tutto il resto dovete farlo da soli. Nessuno può salvarti e tu dovresti cominciare ad assumerti la responsabilità di te stesso. Hai imparato il trucco assai sgradevole di gettare le tue responsabilità su qualcun altro. Perché qualcun altro dovrebbe essere il tuo salvatore?

Io non lo sono. Non mi assumo nessuna responsabilità. Ti rimando a te stesso. È l’unico modo per aiutarti, è l’unico modo per creare in te un’anima. È l’unico modo per farti sentire che la tua vita è la tua vita. Se vuoi essere infelice, è una tua scelta e se non vuoi essere infelice, metto a tua disposizione il modo per non esserlo. Puoi lasciar perdere la tua infelicità in questo stesso istante. Ma non cominciare ad aggrapparti a me e non cominciare a gettare le tue responsabilità su di me – altrimenti, prima o poi, rimarresti deluso e saresti in collera con me.

A volte mi fanno domande come: “Osho, sono qui da tre mesi e tu non hai ancora fatto niente per me.” Chi sono io per fare qualcosa? Posso solo indicare. Io sono un dito puntato verso la luna. Non aspettate… andate sulla luna. Non aspettate e non aggrappatevi al mio dito. Ma ci sono persone che fanno presa sul mio dito, invece di andare sulla luna.

Io non sono un salvatore.
Ascolta solo ciò che dico e lascia che si trasformi in una tua intuizione. Tu non devi riconoscermi – né come un salvatore, né come un Cristo, né come un Buddha – non c’è nessun bisogno che tu mi riconosca. E come potresti riconoscermi? Non saresti in grado di riconoscere un Cristo, non sapresti cosa significa essere un Cristo, a meno che tu stesso non sia diventato un Cristo. Non c’è alcun bisogno che tu mi riconosca. Io sono quello che sono, il tuo riconoscimento non creerebbe nessuna differenza. Quindi non occupartene.

Non guardate a me come a un salvatore. A causa di quest’idea – che deve arrivare un salvatore o un messia – continuate tutti a vivere sempre allo stesso modo. “Cosa potremmo fare?” vi giustificate. “Quando arriverà il messia, allora…”. Questo è un modo per rimandare la vostra trasformazione, è un modo per illudervi... vi siete illusi abbastanza, non fatelo più. Non arriverà mai nessun messia. Dovete lavorare su voi stessi, dovete assumervi le vostre responsabilità.

tratto da: Osho, This Very Body the Buddha # 7
  

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