L’esistenza è energia, è movimento dell’energia in
tutte le sue direzioni e in tutte le sue forme. Riferita all’esistenza
dell’uomo, questa energia viene detta kundalini. Kundalini è l’essenza
dell’energia nel corpo e nella psiche dell’uomo.
L’energia può esistere sia in forma manifesta, sia in
forme che non si manifestano affatto. Può rimanere chiusa in un seme oppure
scegliere di manifestarsi in una forma. L’energia kundalini costituisce
l’intero potenziale dell’uomo, la sua totale possibilità. Ma è un seme,
rappresenta solo un potenziale. Le tecniche per risvegliare l’energia
kundalini servono per rendere attuale il vostro potenziale.
Innanzittutto bisogna comprendere che l’energia kundalini
non è qualcosa di unico. È soltanto l’energia umana nella sua vera essenza.
Ma normalmente ne facciamo funzionare solo una parte, una parte piccolissima.
E nemmeno quella funziona in maniera armonica, è sempre in conflitto. Da qui
ha origine la miseria umana, l’angoscia. Se la tua energia potesse funzionare
armonicamente, proveresti una beatitudine immensa, ma è sempre in conflitto –
crea continui antagonismi con se stessa – da qui ha origine la tua
infelicità. Ogni tipo di infelicità deriva da un conflitto della tua energia;
e la felicità, la beatitudine confermano soltanto che la tua energia scorre
armonicamente.
Perché l’intera energia non si manifesta, resta solo
potenziale? Perché nella nostra vita di tutti i giorni non è necessaria.
Viene stimolata solo la quantità richiesta. La vita quotidiana non può
stimolare tutta la tua energia, pertanto solo una piccola parte è manifesta.
Ed anche questa piccolissima parte che si manifesta, non possiede armonia,
perché la tua vita quotidiana non possiede alcuna integrazione.
I tuoi bisogni sono in conflitto continuo: la società ti
chiede una cosa e i tuoi istinti ti spingono verso una direzione
completamente diversa. I bisogni sociali e personali sono in eterno
conflitto. La società ha le sue richieste, la morale e la religione hanno il
loro tipo di richieste. Questi conflitti hanno impedito all’uomo di essere
una totalità armonica, lo hanno reso frammentario.
Al mattino ti viene chiesto qualcosa, nel pomeriggio la
domanda cambia completamente. Tua moglie esige da te certe cose, magari tua
madre ti chiede esattamente il contrario. Così la vita di tutti i giorni si
trasforma in una serie di richieste in conflitto tra loro, che ti vengono
imposte con forza sempre maggiore, e quella piccolissima parte attiva della
tua energia si trova a essere in conflitto con se stessa.
E vi è anche un altro conflitto. La parte manifesta si
pone sempre in conflitto con la parte che non si è espressa, l’attuale è
sempre in opposizione a ciò che esiste solo in potenza. Il potenziale
cercherà sempre di rendersi manifesto, mentre ciò che esiste tenterà di
reprimerlo.
Per usare dei termini psicologici: l’inconscio è sempre in
conflitto con la parte cosciente. Questa cercherà di dominare in assoluto,
perché c’è sempre il pericolo che l’inconscio si manifesti. La tua parte
cosciente è sotto controllo, mentre il tuo inconscio non lo è affatto. Puoi
tenere a bada la tua parte cosciente, ma qualunque esplosione dell’inconscio
ti pone in un tremendo stato di insicurezza. Non riesci a controllarlo, non
sai più cosa fare. Da qui deriva la paura dell’inconscio. Questo è l’altro
conflitto, molto più grande del primo: il conflitto tra la tua parte conscia
e l’inconscio, tra l’energia manifesta e quella che deve ancora esprimersi.
Questi due tipi di conflitto spiegano perché non sei
affatto in armonia. E se non sei in armonia la tua energia diverrà per te un
nemico cronico. L’energia necessita di movimento, e il movimento avviene
sempre da ciò che non è manifesto a quello che si è già manifestato: dal seme
all’albero, dall’oscurità alla luce.
Questo movimento è possibile solo se non vi è repressione.
Altrimenti il movimento, l’armonia verranno distrutti e la tua stessa energia
ti apparirà come un nemico. Diverrai una folla, una moltitudine di tendenze
che si oppongono le une alle altre, allora non sarai più un’unità, sarai
frammentario e diviso.
Gli esseri umani si trovano in questo stato, ma non
dovrebbe essere così. Questo è anche il motivo della bruttezza che ci
circonda, della miseria in cui viviamo. Beatitudine e bellezza possono
giungere solo quando la tua energia vitale è in movimento, in un movimento
fluido e rilassato, non delimitato da alcuna repressione, disinibito: solo
questo porterà a una integrazione, al superamento della parcellizzazione in
cui vivi, al tuo divenire un tutto organico. Quando la tua energia giunge a
questa armoniosa unità, si avrà quello che gli hindu definiscono col termine
di ‘kundalini’.
Kundalini è un semplice termine tecnico per definire
l’unione vitale con la tua energia, indica che essa è tutta in movimento, la
sua armonia è priva di conflitti, è complementare e organica. Solo allora vi
potrà essere trasformazione, e sarà un fenomeno sconosciuto e unico.
Quando le energie sono in conflitto, senti il bisogno di
esprimerle. Ti senti a tuo agio solo quando queste energie si scaricano,
vengono gettate fuori, all’esterno. Ma ogni volta che le butti fuori, la tua
energia vitale, la tua vitalità, comincia ad andare giù, oppure a disperdersi
all’esterno. Il movimento verso il basso rappresenta la fuga verso l’esterno,
e il movimento verso l’alto rappresenta l’energia che si rivolge al tuo
interno. Più le tue energie salgono, più vanno in profondità nel tuo essere,
e più vanno verso il basso, più si allontanano da te. Pertanto se decidi di
liberarti delle energie conflittuali buttandole fuori, avrai un certo
sollievo, ma sarà come buttare fuori la tua stessa vita, ridurla in pezzi e
frammenti, come se non ti appartenesse, come se quelle non fossero le tue
energie. È un suicidio. Finché la nostra energia vitale non diventa un’unità
armoniosa e non comincia a fluire all’interno, noi siamo destinati al
suicidio.
Quando scarichi la tua energia ti senti sollevato, ma è un
sollievo momentaneo, perché tu sei una sorgente costante di energia. Presto
l’energia si accumulerà un’altra volta e dovrai trovare un modo di
liberartene. Quello che normalmente è conosciuto come piacere non è altro che
l’espulsione delle energie conflittuali. Piacere equivale a liberarsi di un
peso. Il piacere è sempre negativo, mai positivo. Viceversa la beatitudine è
un fenomeno positivo e giunge solo quando le tue energie sono appagate.
Quando le tue energie non vengono orientate all’esterno,
ma le lasci fiorire in te, quando ti unisci a esse e non sei più in
conflitto, allora si crea un movimento interiore. Questo movimento non ha
fine. Diventa sempre più profondo; più va in profondità, più si colma di
beatitudine e più diventa estatico.
L’energia può avere due possibilità: la prima è un
semplice sfogo, una scarica di energie che per te erano diventate un peso –
non riuscivi a utilizzarle, non riuscivi a creare nulla. Questo stato mentale
è l’opposto della kundalini.
La condizione normale degli esseri umani è anti-kundalini.
L’energia si muove dal centro alla periferia, perché questa è la direzione in
cui ti muovi tu. Kundalini significa muoversi esattamente nella direzione
opposta: indica le forze, le energie che si muovono dalla periferia verso il
centro.
Il movimento interiore, quello che si dirige verso il
centro, è beatitudine, mentre il movimento estroverso comporta sia felicità
che miseria. Vi saranno momenti di felicità contrapposti a una miseria
permanente. La felicità verrà solo per brevissimi momenti, istanti fuggevoli.
Questo istante, questo spazio infimo, si crea solo nelle tue speranze, solo
quando crei aspettative, ma il risultato pratico è sempre una profonda
miseria.
La felicità è nell’attesa, nella speranza, nel desiderio,
nel sogno, ma è solo un sollievo temporaneo dai troppi pesi, è una felicità
in negativo. Non vi è nessuna felicità in quanto tale: è semplicemente
l’assenza momentanea di miseria. E questa assenza viene detta felicità.
Continui a creare nuova energie; la vita in fondo non è
che questo: la continua capacità di creare forza vitale. Nel momento in cui
questa capacità vien meno, sei morto. Il paradosso è questo: continui a
creare energia, ma non sai cosa farne. Dopo averla creata la sprechi e quando
non riesci a produrne più, ti senti malato, miserabile.
In ogni caso il tuo disagio continua: da un lato ti senti
debole, privo di energia, dall’altro, quando ne hai troppa, ti senti
appesantito da qualcosa di cui ti devi liberare. Non sei capace di
armonizzare questo movimento dell’energia, non sai renderlo creativo, non sai
infondergli grazia. Prima la crei e poi non sai che farne, così la butti via
e poi ricominci a creare altra energia. Tutto questo è assurdo, ma questa
assurdità è normalmente chiamata vita, è l’esistenza dell’uomo.
Ecco perché il sesso è diventato così importante, così
significativo: è una delle possibilità più efficaci per liberarsi
dall’energia. Se una società diventa ricca, aumentano le fonti da cui può
essere creata energia. Allora il sesso ti attrae sempre di più perché hai
molte tensioni da cui liberarti.
Questo creare energia per poi sprecarla all’esterno è un
processo costante, ma se siete abbastanza intelligenti e sensibili, finirete
per sentire l’assurdità di tutto questo, la totale mancanza di significato di
questo processo. A quel punto la vita diventa priva di scopo. Siamo dunque
soltanto uno strumento per creare energia e poi gettarla fuori? Qual è il
senso di tutto questo? Perché esistiamo? Perché vivere? Più una persona è
sensibile, più sentirà l’inutilità del tipo di vita che sta vivendo.
Kundalini significa cambiare questa situazione in qualcosa
che abbia un senso. La scienza del kundalini è una delle scienze più sottili
che siano mai esistite. Anche la fisica si interessa ai fenomeni energetici,
ma il suo interesse si limita all’energia materiale, non all’energia
psichica. Lo yoga lavora sull’energia psichica, è una scienza della
metafisica, è la scienza del trascendentale.
Come l’energia materiale studiata dalla scienza, anche
l’energia psichica può essere creativa o distruttiva. Se non viene usata,
diventa distruttiva, se viene usata, diventa creativa. Ma può anche essere
usata in modo non creativo. Il modo per renderla creativa consiste prima di
tutto nel capire che non devi accontentarti di realizzare solo una piccola
parte del tuo potenziale. Se ne realizzi solo una parte, lasciando inespresso
il resto, che è di gran lunga più grande, non vi sarà alcuna possibilità che
tu viva una situazione creativa.
Bisogna realizzare il tutto; devi mettere in pratica il
tuo intero potenziale, renderlo attuale. Vi sono molti metodi per realizzare
questo potenziale, per risvegliarlo. È semplicemente addormentato, come un
serpente che riposa arrotolato su se stesso. Ecco perché viene chiamato
kundalini: il potere del serpente, il serpente addormentato.
Se avete visto un serpente che dorme, capirete di cosa
parlo. È come una spirale, non fa il minimo movimento. Ma il serpente può
stare ritto sulla sua coda: l’energia glielo permette. Ecco perché il
serpente viene usato come figura simbolica. Anche la tua energia vitale è
arrotolata a spirale e dorme. Ma può ergersi in qualunque momento, può
risvegliarsi e rendere attuale tutto il suo immenso potenziale. Allora sarai
trasformato.
Tratto da Ed. Mediterranee
|
Non diventare mai vittima delle aspettative degli altri e non rendere nessuno vittima delle tue...Osho
lunedì 24 febbraio 2020
Osho - Kundalini: la realizzazione del tuo potenziale
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