25/07/2018
“L’amore è un movimento verso la stella più lontana: è
una speranza, un sogno, non è mai un oggetto, una cosa,
una merce.”
L’amore è un fiume. L’amore non è veramente amore se non è
un fiume. È
energia che si muove, che danza, che fluisce. L’amore non
può essere
stagnate; se lo è, muore. La sua esistenza dipende dal
fluire, dal movimento.
La sua esistenza è basata sull’essere un flusso. L’amore non
può mai essere
ridotto a un sostantivo; resta un verbo.
Questo è uno dei problemi della nostra lingua: abbiamo
trasformato tutto
in sostantivi, persino le cose che non possono esserlo.
L’amore è amare.
L’amore non è un sostantivo, è l’attività di amare, non è
qualcosa di completo
e finito. È qualcosa in divenire, sempre in divenire, un
movimento verso la
stella più lontana, una speranza, un sogno – non è mai un
oggetto, una cosa,
una merce.
L’amore non si può manipolare, non lo si può trapiantare,
non lo si può
governare, perché quando è presente, tu anneghi nella sua
inondazione.
La parola fiducia è sbagliata perché è diventata un
sostantivo; sarebbe
giusto dire fidare; dovrebbe essere un verbo.
L’uomo ha trasformato le proprie esperienze in sostantivi
per un motivo
preciso: perché diventano definibili, hanno un inizio e una
fine, è possibile
tracciare un confine intorno a loro. In questo modo la mente
può creare un
concetto, può etichettare. Ma quando una cosa fluisce e non
sai mai cosa può
accadere l’istante successivo, quando tutto cambia momento
per momento,
quando tutto è un flusso, la mente non sa cosa fare; si
trova a disagio se non
può etichettare qualcosa, se non può definirla, se non può
trasformarla in
concetto. Si sente a disagio con tutto ciò che è misterioso
in quel modo.
La mente cerca costantemente di smitizzare tutto nella vita,
ed è riuscita a
farlo in vari modi. Ha smitizzato tutto ciò che è bello e
tutto ciò che è
prezioso, e ora l’uomo è annoiato. L’umanità si annoia a
causa della mente:
ha smitizzato tutto, ora non è rimasta alcuna emozione,
nessuna estasi.
Il mio lavoro consiste nel cambiare di nuovo i sostantivi in
verbi: l’amore
in amare, la fiducia in fidare. Anche la parola fiume
dovrebbe essere
fiumeggiare. E quando questo concetto ti diventa chiaro, la
vita comincia ad
assumere un colore completamente diverso, un sapore diverso.
Nasce una
grande gioia, perché adesso ogni momento sarà una sorpresa.
Ogni istante
sarà inaspettato e imprevedibile, e quando la vita è
imprevedibile, c’è estasi,
c’è emozione. Invece di noia c’è vivacità. Ci si sente
traboccanti e ci si sente
costantemente in contatto con l’essere dell’esistenza.
Osho: You Ain’t
Seen Nothin’ Yet, CAP. 12
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