"La purezza degli altrui insegnamenti per noi è
un'impurità. Nella realtà, non considerare nulla come puro o impuro."
È uno dei messaggi fondamentali del Tantra. Serve per
aiutarti a crescere al di là di purezza e impurità, al di là di ogni divisione,
di ogni dicotomia. Il Tantra afferma che l'esistenza è "nonduale", è
un'unità, e che tutte le distinzioni sono create dall'uomo. Ma noi continuiamo
a dividere, a etichettare, a criticare e a giustificare. Questo è un invito a
guardare l'intera esistenza in quanto fatto nudo e semplice, senza etichettare:
solo allora gli insegnamenti del Tantra potranno essere compresi. Non dire
buono o cattivo, non introdurre la mente, perché altrimenti crei subito una
finzione. A quel punto non esisterà più un semplice fatto, una realtà: ci sarà
invece la tua proiezione. Quella che si ritiene virtù secondo certi
insegnamenti è peccato per noi, e viceversa. Il concetto di purezza divide. Se
definisci "santo" un uomo, avrai creato il peccatore. Allora dovrai
condannare qualcuno, per contrasto, perché il santo da solo non può esistere.
E, per assurdo, lottiamo contro i peccatori, sperando in un mondo di soli
santi: ma si tratta di due facce della stessa medaglia! Non puoi distruggere un
lato soltanto, sono parti integranti di uno stesso fenomeno! Il Tantra invita a
non interpretare, perché purezza e impurità sono solo le nostre attitudini,
proiezioni sovrapposte alla realtà. Provaci: si tratta di una tecnica molto
difficile, poiché noi siamo assolutamente focalizzati sul pensiero duale, al
punto che non siamo neppure consapevoli dei nostri giudizi, delle nostre
condanne. Sarà una tecnica ardua perché l'abitudine è scesa profondamente, è
diventata radicale: continui a condannare, a giustificare. Con un gesto,
guardando o non guardando, sorridendo o meno, in ogni modo possibile imponi le
tue opinioni: dici che qualcosa è bello, ma così avrai condannato qualcos'altro
come brutto. E questa attitudine dualista ti divide interiormente: dentro di te
sei due persone! Una parte di te è buona, l'altra cattiva; e, ovviamente, tu ti
identifichi con la parte buona. Allora vivrai in un continuo conflitto: non
potrai mai essere un individuo, sarai sempre una casa divisa e in lotta contro
se stessa. Così non conoscerai pace, né silenzio. Sentirai solo tensioni e
angoscia. Ed è così che ti senti, senza saperne il motivo. Come potrai essere
in pace? Dove metterai il tuo lato cattivo, demoniaco? Lo dovrai distruggere.
Ma si tratta di te: non puoi distruggere quella parte. Tu non sei due realtà.
La realtà è una sola, e solo a causa della tua attitudine a dividere hai
dissezionato la realtà esterna, e di conseguenza la tua realtà interiore. Puoi
vincere solo se non dividi. Come essere indivisi? Non condannare, non definire
una cosa buona e l'altra cattiva. Distogliti semplicemente da ogni concetto di
purezza o di impurità. Osserva il mondo, ma non dire nulla. Sii ignorante, non
essere troppo saggio. Non etichettare, resta in silenzio, non condannare, non
giustificare. Pian piano quel silenzio penetrerà dentro di te. E se all'esterno
non esiste più divisione alcuna, essa scomparirà anche dalla tua consapevolezza
interiore, poiché le due cose coesistono. A quel punto tutto si fonde in
un'unica realtà e tu diventerai un'unità organica. Non esisterà più nulla di
puro e nulla di impuro. Conoscerai il reale. Questa tecnica serve a creare
unità dentro di te, ad avere un'esistenza indivisa, libera da ogni conflitto.
Osho: Il sentiero dell'essere
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