"Gli oggetti e i desideri esistono tanto in me quanto
negli altri. Accettando questo, lascia che essi siano trasformati."
Una tecnica utilissima. Quando sei in collera giustifichi
sempre la tua rabbia, ma quando lo è qualcun altro lo critichi sempre.
Qualsiasi cosa fai è giusta; anche se non è vero, in cuor tuo ritieni che era
necessario agire così: trovi sempre una giustificazione per razionalizzare le
tue azioni. La stessa cosa, fatta da un altro, non trova mai scusanti. Abbiamo
tutti un doppio standard, uno per noi e uno per gli altri. Questa mente sarà
sempre infelice, non sarà mai equa, e se non possiedi una mente equa non potrai
mai avere alcun bagliore del Vero. Solo una mente equa può abbandonare questo
doppio standard di giudizio. Gesù dice: "Non fare agli altri ciò che non
vorresti fosse fatto a te". Parla di un unico standard, e questa tecnica
si fonda proprio su questo: tu non sei eccezionale, sebbene ciascuno pensi di
esserlo. Se lo credi anche tu, sappi che è così che ogni mente comune pensa.
Sapere di essere del tutto ordinario è la cosa più straordinaria che esista al
mondo. Di fatto nessuno è straordinario, e se lo riconosci diventerai straordinario:
tutti sono simili a tutti gli altri. Gli stessi desideri che ti avvingono,
avvingono tutti. Una mente religiosa sa che tutti sono simili a tutti; quindi,
se razionalizzi il tuo comportamento, giustifica anche quello altrui. Se
critichi gli altri, critica anche te stesso: l'applicazione di un unico
standard trasformerà totalmente il tuo essere. In questo modo diventerai equo e
per la prima volta potrai guardare direttamente nel reale, e vederlo per ciò
che è. L'accettazione diventa trasformazione. È difficile da comprendere perché
noi rifiutiamo sempre, ma anche in quel caso non riusciamo a trasformare nulla.
Sei sessuale, ma lo rifiuti: nessuno vuole pensare a se stesso come sessuale.
Ma quel rifiuto non trasforma nulla, reprime e basta. Accetta la tua umanità,
accetta la tua animalità, senza condanna. Se è presente, siine consapevole, non
sforzarti di essere ciò che non sei. Accettare non vuol dire che non occorre
trasformazione alcuna. Semplicemente accetti quel fatto, per ciò che è. Quindi
muoviti nella vita sapendo che esiste il sesso, esiste l'avidità. Agisci,
ricordando che quell'avidità è presente. Quella consapevolezza ti trasformerà.
E ti trasformerà perché se ne sei consapevole non puoi essere sessuale, non
puoi essere avido; proprio come, consapevolmente, non metteresti mai la mano
sul fuoco, oppure non prenderesti mai del veleno. Solo inconsapevolmente
potresti farlo. Più sarai consapevole, più ti diventerà impossibile essere in
collera, avido, sessuale; e senza repressione alcuna queste cose scompariranno.
L'accettazione è trasformazione, perché attraverso l'accettazione diventa
possibile la consapevolezza.
Osho: Il sentiero dell'essere
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