È un male quando la rabbia va verso l’interno, perché questo significa che tutta la tua struttura corpo-mente ne sarà avvelenata. E se continui a farlo per un lungo periodo di tempo… come fanno tutti, perché la società insegna il controllo, non la trasformazione.
La società afferma:
“Controllati”, e a causa di questo controllo tutte le cose negative vengono
gettate sempre più in profondità nell’inconscio, dove rimangono come elemento
constante. Allora non si tratta più di essere a volte arrabbiati e a volte no –
sei arrabbiato, questo è tutto. A volte esplodi e a volte no, perché non hai un
pretesto o devi trovarne uno. Ma ricorda che puoi trovare un pretesto
dappertutto!
Sei arrabbiato. Dato che
hai represso tanta rabbia, ora non c’è mai un momento in cui non sei
arrabbiato; al massimo, delle volte sei meno arrabbiato e delle volte di più.
Tutto il tuo essere è avvelenato dalla repressione.
Mangi con rabbia… e quando
una persona mangia senza rabbia la qualità è diversa: è bello guardarla perché
mangia in modo non violento. Può anche mangiare carne, ma mangia in modo non
violento; tu magari mangi solo frutta e verdura, ma se reprimi la rabbia, mangi
in modo violento.
Solo nel momento in cui
mangi i denti e la bocca possono esprimere la rabbia. Mastichi il cibo come se
fosse un nemico. E ricorda: se un animale è arrabbiato, che farà? Ci sono solo
due possibilità: non possiede armi, non ha la bomba atomica, che può fare?
Esprimerà la sua violenza su di te con le unghie o con i denti.
Queste sono le armi
naturali del corpo: unghie e denti. È molto difficile per te fare qualcosa con
le unghie, perché la gente dirà: “Ma cosa sei, un animale?”. Quindi l’unica
cosa che ti rimane per esprimere facilmente la rabbia e la violenza è la bocca…
e anche quella non puoi usarla per mordere qualcuno. Ecco perché diciamo: “Un
morso di pane, un morso di cibo, qualche morso”.
Mangi in modo violento,
come se il cibo fosse il nemico. E ricorda che quando il cibo diventa un nemico
non ti nutrirà veramente, anzi nutrirà tutto ciò che è malato in te. La gente
che ha represso la rabbia mangia di più; continua ad accumulare nel corpo
grasso inutile. E hai mai osservato che i grassi sorridono quasi sempre? Senza
necessità, anche se non c’è un motivo, i grassi continuano a sorridere. Perché?
Questo è il loro volto, la loro maschera: hanno tanta paura della loro rabbia e
violenza che devono mantenere sempre un volto sorridente – e poi continuano a
mangiare troppo.
Mangiare troppo è
violenza, rabbia. E questa violenza poi invade ogni campo, ogni parte della tua
vita.
Tutte le volte che assumi
del cibo, ti arrabbi – guarda una persona mentre mangia. Guarda qualcuno mentre
fa l’amore: la rabbia è penetrata a tale profondità che persino l’amore,
un’attività del tutto opposta alla rabbia, persino quello è avvelenato; mangiare,
un’attività del tutto neutra, anche quella è avvelenata. Allora basta che apri
la porta e c’è rabbia, posi un libro sul tavolo e c’è rabbia, ti togli le
scarpe e c’è rabbia, stringi la mano a qualcuno e c’è rabbia – perché ora sei
rabbia personificata.
Attraverso la repressione,
la mente diventa divisa. La parte che accetti diventa il conscio, e la parte
che neghi diventa l’inconscio. Questa divisione non è naturale; accade a causa
della repressione. Continui a gettare nell’inconscio tutta la spazzatura che la
società rifiuta. Ricorda però che tutto ciò che getti lì dentro diventa sempre
più una parte di te: finisce nelle mani, nelle ossa, nel sangue, nel battito
del cuore. Ora gli psicologi sostengono che quasi l’ottanta per cento delle
malattie sono causate dalle emozioni represse: molti collassi cardiaci accadono
perché tanta rabbia, tanto odio sono stati repressi nel cuore che questo n’è
rimasto avvelenato.
Come mai? Come mai l’uomo
reprime tanto e si ammala? Perché la società t’insegna il controllo, non la
trasformazione, e la strada della trasformazione è completamente diversa. Tanto
per cominciare, non è affatto la strada del controllo, anzi è l’opposto.
Per prima cosa: nel
controllare reprimi, nella trasformazione esprimi. Ma non occorre esprimere con
qualcun altro, perché l’altro è irrilevante. La prossima volta che sei
arrabbiato, fai di corsa il giro della casa per sette volte, e dopo siediti
sotto un albero e guarda dov’è andata la rabbia. Non l’hai repressa, non l’hai
controllata, non l’hai gettata su qualcun altro – se la getti su qualcun altro
crei una reazione a catena, perché l’altro è sciocco quanto te, inconsapevole
quanto te. Se la getti su un altro, e l’altro è un illuminato, non ci sarà
alcun problema; ti aiuterà a esprimerla e a eliminarla attraverso una catarsi.
Ma l’altro è ignorante quanto te – se gli butti addosso la tua rabbia, reagirà.
Te ne butterà addosso ancora di più – è represso quanto te. Allora accade una
reazione a catena: tu la getti su di lui, lui la ributta su di te, e diventate
nemici.
Non buttarla addosso a un
altro. È esattamente la stessa cosa di quando senti di voler vomitare: non vai
a vomitare addosso a qualcuno. La rabbia dev’essere vomitata. Va’ in bagno e
vomita! Ripulirà tutto il corpo – se reprimi il vomito, sarà una cosa
pericolosa, mentre se vomiti ti sentirai fresco, alleggerito, sano. Qualcosa
non andava nel cibo che avevi mangiato e il corpo l’ha rifiutato. Non
costringerlo a rimanere dentro di te.
La rabbia è solo vomito
mentale. Qualcosa non va in ciò che hai assorbito, e tutto il tuo essere
psichico vuole buttarlo fuori, ma non occorre buttarlo addosso a qualcuno. Dato
che la gente ha la tendenza a buttare la rabbia addosso agli altri, la società
dice di controllarla.
Ma non c’è alcun bisogno
di buttare la rabbia addosso a qualcuno. Puoi andare in bagno, puoi andare a
fare una lunga passeggiata. Vuol dire solo che c’è un qualcosa dentro di te che
ha bisogno di un’attività intensa, in modo da poter essere espresso ed
eliminato. Vai a correre un po’ e sentirai che la rabbia scomparirà, oppure
picchia un cuscino, lotta con il cuscino, mordilo, finché mani e denti sono
rilassati. Con una catarsi di cinque minuti ti sentirai alleggerito; una volta
che arrivi a comprendere questo fatto, non getterai più la rabbia su qualcuno,
perché è una cosa assolutamente stupida.
Quindi la prima cosa da
fare per la trasformazione è quella di esprimere la rabbia, senza tuttavia
buttarla addosso a qualcuno, perché in questo modo non puoi esprimerla
totalmente. Vorresti uccidere – ma non si può. Vorresti mordere – ma non si
può. Puoi farlo però con un cuscino. Cuscino vuol dire ‘già illuminato’; il
cuscino è illuminato, un buddha. Il cuscino non reagirà, non ti trascinerà in
tribunale, non reagirà con ostilità; non farà nulla. Il cuscino sarà felice, e
riderà di te.
La seconda cosa da
ricordare: essere consapevoli. Per controllare, la consapevolezza non serve;
puoi farlo in modo meccanico, come un robot. La rabbia arriva, ed esiste un
meccanismo per cui immediatamente il tuo corpo diventa chiuso e limitato. Se
riesci a osservare, il controllo non sarà più così semplice.
La società non t’insegna
mai a osservare, perché quando qualcuno osserva, è del tutto aperto: è parte
della consapevolezza. Sei aperto e reprimere qualcosa quando sei aperto sarà
una contraddizione, e la cosa potrebbe emergere comunque. La società t’insegna
come chiuderti, come collassare in te stesso. Non ti lascia nemmeno una
finestrella da cui qualcosa possa uscire.
Ma ricorda: quando nulla
può uscire, nulla può entrare. Se la rabbia non può uscire, sei chiuso. Se
tocchi una bella roccia, non entrerà nulla; guardi un fiore, e non entra nulla:
i tuoi occhi sono morti, chiusi. Baci una persona, e non entra nulla, perché
sei chiuso. Vivi una vita insensibile.
La sensibilità cresce di
pari passo con la consapevolezza. Con il controllo diventi opaco, morto. Questo
fa parte del meccanismo di controllo: se sei opaco e morto, nulla potrà
toccarti, come se il corpo fosse diventato una fortezza, una difesa. Niente potrà
toccarti, né l’insulto né l’amore.
Ma per questo controllo
paghi un prezzo molto elevato, ed è un prezzo che non è necessario pagare. Lo
scopo della tua vita diventa solo questo: come controllarti, e poi morire! Lo
sforzo di controllare prende tutta la tua energia, e poi muori.
La rabbia è bella, il
sesso è bello. Ma anche le cose belle possono diventare orrende. Dipende tutto
da te: se le condanni, diventano brutte; se le trasformi, diventano divine.
Nessun controllo, nessuna espressione con
altri, più consapevolezza – allora la consapevolezza si sposta dalla periferia
al centro.
Osho, And the Flowers Showered # 3
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