Spesso sento il mio cuore e tutto il mio essere colmarsi di
una sensazione che non so descrivere. Accade nell'amore profondo, ma anche
nella paura, nell'angoscia, nel dolore, nell'impotenza e nella frustrazione.
C’è sicuramente qualcosa di molto simile in emozioni molto
diverse: la loro intensità, la tendenza a sopraffarti. Può essere amore, odio,
rabbia… qualsiasi cosa. Se l’emozione è troppo forte ti sembra di essere
schiacciato, sopraffatto. La sofferenza e il dolore possono creare lo stesso
tipo d'esperienza, e tuttavia quest’intensità non ha valore per se stessa. Ti
mostra solamente che sei un essere emozionale.
Questo è il contrassegno tipico di una personalità
emozionale: se è rabbia, è tutta rabbia; se è amore, è tutta amore. Diventa
come ubriaca d'emozione, cieca. Qualsiasi azione nasce da questa condizione,
sarà sbagliata. Persino se è un amore travolgente, le azioni che ne deriveranno
non saranno giuste.
Ridotto al nocciolo, ciò significa che quando sei travolto
da una qualsiasi emozione perdi la ragione, perdi tutta la sensibilità; in essa
il tuo cuore si perde.
Diventa come una nuvola nera in cui ti perdi. Allora tutto
ciò che fai è sbagliato.
Di solito la gente pensa che l’amore faccia parte delle
emozioni, lo sperimenta a questo modo, ma non è così. La realtà è che tutto ciò
che è travolgente è anche instabile: ti passa accanto come il vento, e poi va
oltre, lasciandoti vuoto, a pezzi, triste e avvilito.
Quelli che conoscono la totalità dell’uomo – la sua mente,
il suo cuore e il suo essere – sanno che l’amore dev’essere un’espressione del
tuo essere, non un’emozione.
L’emozione è molto fragile, cambia in continuazione. Per un
momento sembra essere tutto per te, e in un altro momento ti senti solo vuoto.
Quindi la prima cosa da fare è far uscire l’amore da questa
folla di emozioni travolgenti. L’amore non è travolgente.
Al contrario, l’amore è straordinaria intuizione, chiarezza,
sensibilità, consapevolezza.
Ma questo tipo d’amore esiste molto raramente, perché sono
pochissime le persone che arrivano a toccare il proprio essere.
Ci sono persone che amano la propria automobile… Quest’amore
appartiene alla mente. Ami tua moglie, tuo marito e i tuoi figli – quest’amore
appartiene al cuore. Ma esso ha bisogno di cambiare per rimanere vivo, e invece
tu non puoi permettere questa mutevolezza – quindi diventa vecchio, stantio.
Tutti i giorni lo stesso marito – che noia! Questo fatto ottunde la tua
sensibilità, e ogni possibilità di gioia. A poco a poco ti dimentichi il
linguaggio delle risate. La vita diventa solo lavoro e nessuna gioia. E devi
lavorare, perché hai una moglie, hai dei figli.
Devi far uscire l’amore dalla morsa delle emozioni in cui si
trova fin dalla nascita, e trovare la strada che ti porta al tuo essere. Se il
tuo amore non diventa parte del tuo essere, non è poi molto diverso dal dolore,
dalla sofferenza e dalla tristezza.
Osho, Om
Shantih Shantih Shantih: The Soundless Sound, Peace Peace Peace #17
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