giovedì 14 marzo 2019

CITAZIONI DI OSHO SULLA MORTE


"La morte è il fenomeno più incompreso. La gente pensa alla morte come se fosse la fine della vita, e questa è la prima incomprensione di base.
La morte non è la fine bensì l’inizio di una nuova vita. In effetti è la fine di qualcosa che è già morto, ma anche un crescendo di quello che chiamiamo vita, ma purtroppo veramente in pochi sanno cosa sia la vita: vivono ma in una ignoranza tale che non sapranno mai incontrare la loro stessa vita. Per queste persone è quindi impossibile conoscere la propria morte, la morte è l’esperienza suprema di questa vita e l’esperienza iniziale di un’altra. La morte è una porta che si apre tra due vite, una che resta alle spalle, ed un’altra che sta aspettando al di là.
Non c'è niente di brutto nella morte, ma l’uomo, con tutte le sue paure, ha reso persino la parola morte brutta e indicibile. La gente non ama parlare della morte, non vogliono sentire nemmeno la parola ‘morte’.
La paura ha comunque le sue ragioni: nasce perchè c’è sempre qualcun altro che muore, e sempre vediamo la morte dall’esterno, mentre invece è una profonda esperienza del proprio essere. Come guardare l’amore dall’esterno, forse lo guardi per anni ma non arrivi a conoscere cosa sia l’amore. Forse arrivi a comprendere le manifestazioni dell’amore, ma non l’amore in se stesso. Lo stesso succede per la morte. Conosciamo le manifestazioni sulla superficie, il respiro che si è fermato, il cuore, l’uomo che parlava e camminava e non c’è più: al suo posto giace solo un cadavere invece di un corpo vivente.
Questi sono solo alcuni dei sintomi esteriori: la morte è il trasferimento dell’anima da un corpo all’altro oppure, nel caso di un uomo che è totalmente consapevole, da un corpo all’intero universo. Il viaggio è grandioso ma non puoi conoscerlo dal di fuori. Dall’esterno puoi vedere solo dei sintomi, ma proprio questi hanno reso l’uomo pauroso.
Coloro che conoscono la morte dall’interno, hanno perso tutte le paure della morte."

Osho, Zarathustra: A God That Can Dance, Talk #16



La morte non è la fine della vita

"I miei sannyasin celebrano anche la morte, per me la morte non è la fine della vita ma lo stesso crescendo della vita, il vero culmine. Se hai vissuto in modo giusto, totalmente, momento dopo momento, se hai saputo spremere tutto il succo della vita, la morte sarà il tuo ultimo orgasmo.
L’orgasmo sessuale non è nulla se paragonato a quello che provi nel momento della morte, ma può realizzarlo solo chi conosce l’arte d’essere totale. L’orgasmo sessuale è realmente debole in paragone a quello che viene con l’esperienza della morte."

Osho, Come, Come, Yet Again Come, Talk #2


Tutti hanno paura della morte

"Ognuno di noi ha paura della morte per una semplice ragione: non abbiamo ancora assaporato la vita. La persona che conosce la vita non ha mai paura della morte anzi la gradisce, ogni volta che la morte si presenta l’abbraccia, l’accoglie, le da il benvenuto, la riceve come si riceve un ospite. Per l’uomo che invece non ha conosciuto la vita, la morte è un nemico, per chi ha saputo vivere in modo totale, la morte diventa il crescendo più grande della vita.
Tutti hanno paura della morte, e questo è anche contagioso. I tuoi genitori, i tuoi vicini di casa, i bambini sin da piccoli iniziano ad essere contagiati da questa paura costante che vivono attorno: ne hanno paura tutti, la gente non ne vuole nemmeno parlare.
Ci sono stati solo due tabù nel mondo: il sesso e la morte. È del tutto strano come mai sia il sesso che la morte siano rimasti i due tabù di cui non si parla e da evitare. Sono anche strettamente connessi, il sesso rappresenta la vita, la vita nasce effettivamente proprio dal sesso, e la morte rappresenta la fine della vita. Ambedue sono rimasti tabù e non si parla del sesso né si parla della morte.”

Osho, Walking in Zen, Sitting in Zen, Talk #12

Se la morte scomparisse, nella vita non ci sarebbero misteri

"L’uomo religioso, il mistico, prova ad esplorare i misteri della morte e, nell’esplorarli inevitabilmente arriva a conoscere la vita e l’amore. Ma questi non sono i suoi obiettivi. Il suo obbiettivo è penetrare la morte perché sembra che non ci sia nulla di più misterioso della morte. L’amore ha qualche mistero per via della morte, e la vita ha qualche mistero per via della morte.
Se la morte scompare non ci sarà alcun mistero nella vita, quello che è morto non contiene più alcun mistero, un cadavere non ha misteri da svelare, non può morire ancora una volta. Tu pensi che non abbia misteri perché la vita è scomparsa? No, i misteri sono scomparsi perché adesso non può morire ancora una volta. La morte è sparita e automaticamente, con la morte, anche la vita. La vita è solamente una delle tante espressioni della morte.”

Osho, The Dhammapada: The Way of the Buddha, Vol. 4, Talk #7



Nessuno muore dentro di te

"Le persone non hanno paura della morte, hanno invece paura di perdere i propri contrasti ed il loro ego. Appena inizi a sentirti separato dall’esistenza, cominci ad avere paura della morte, la morte si presenta pericolosa. Non sarai separato a lungo, cosa succederebbe al tuo ego, alla tua personalità? Hai coltivato la personalità con così tanta cura e così grandi sforzi, hai rifinito il tuo carattere tutta la vita e la morte arriverà distruggendo totalmente il tuo lavoro.
Se comprendi, se vedi, se senti e fai esperienza di non essere separato dall’esistenza ma di essere un tutt’uno con essa, tutte le paure della morte scompariranno e non ci sarà nessuno a morire dentro di te, non c’è proprio nessuno ma è l’esistenza che vive attraverso te.”

Osho, The Guest, Talk #1






La tua morte rivelerà come hai vissuto

"L’uomo che ha vissuto totalmente la sua vita con intensità, passione, senza paura alcuna – senza l’angoscia creata all’interno dai preti per secoli e secoli – se una persona vive la sua vita senza spaventarsi, autenticamente, spontaneamente, la morte non creerà inquietudine per nessun motivo, al contrario, arriverà e sarà come un gran riposo, come un estremo fiorire della vita. Quella persona sarà capace di gioire della morte e persino di saperla festeggiare.
Ricorda, questo è un criterio. Se si è capaci di celebrare e di gioire anche della propria morte, questo dimostra che si è vissuti bene. Non esiste un altro criterio, la morte proverà come hai vissuto.”

Osho, Philosophia Perennis, Vol. 1, Talk #9


La morte è l’apice della vita

"Il mistero più grande della vita non è la vita, bensì la morte. La morte è l’apice della vita, la sua più grande fioritura. Nella morte viene riassunta tutta la vita e si arriva al traguardo. La vita è un pellegrinaggio verso la morte e sin dal primo istante la morte si avvicina: dal momento della nascita, la morte inizia a venirti incontro e tu inizi a muoverti verso la morte.
La più grande delle calamità che è potuta succedere all’umanità è stata quella di essere contro la morte, perché essere contro la morte indica che vuoi perdere il più grande dei misteri. Essere contro la morte significa anche che vuoi perdere la vita stessa – ambedue sono profondamente coinvolte, in realtà non sono due, la vita cresce e la morte fiorisce dalla vita. Il viaggio e lo scopo non sono separati: il viaggio termina quando raggiungi lo scopo."

Osho, The Revolution, Talk #9



La risata è l’attitudine dello Zen verso la morte

Osho,
Qual’è l’attitudine Zen nei confronti della morte?

"La risata. Esattamente, la risata è l’attitudine Zen nei confronti della morte, ma anche nei confronti della vita, vita e morte non sono separate. Qualsiasi sia il tuo orientamento nei confronti della vita sarà lo stesso nei confronti della morte, la morte arriva come la fioritura più grande della vita. La vita esiste per la morte, la vita esiste attraverso la morte, senza la morte non ci sarebbe nessuna vita. La morte non è la fine, ma il culmine e il crescendo. La morte non è il nemico bensì l’amico, che rende possibile la vita."

Osho, This Very Body the Buddha, Talk #8


La morte è una grande rivelatrice

"Tutto torna alla sorgente originaria, deve tornare alla sua origine. Se comprendi la vita comprendi anche la morte. La vita è come una dimenticanza della sorgente originaria, e la morte la ricorda di nuovo. La vita si allontana dalle origini, la morte ti riporta a casa. La morte non è pesante, ma è bella per coloro che hanno vissuto la loro vita senza impedimenti, senza inibizioni e repressioni. La morte è armoniosa solo per colui che ha vissuto in bella maniera la sua vita e non ha avuto paura di vivere, per chi ha avuto coraggio – ha amato, danzato, celebrato.
La morte è la celebrazione più grande se la tua vita è stata celebrazione. Lascia che te lo dica in questo modo: qualsiasi cosa sia stata la tua vita, la morte svela solo quello che è stato. Se hai vissuto miseramente, la morte svelerà la tua miseria, rivela tutto. Se sei stato felice, la morte svela la felicità. Se hai vissuto una vita di lusso fisico e piaceri fisici, la morte sarà ovviamente molto poco piacevole e senza alcun comfort, il corpo dovrà essere abbandonato. Il corpo è solamente un approccio temporaneo, un serai, in cui restiamo per riposare nella notte ma che dobbiamo lasciare al mattino. Non è la dimora permanente, non è la tua casa."

Osho, The Art of Dying, Talk #1

Può succedere in ogni momento

"Un uomo che pensa che la morte sia contro la vita sarà sempre un uomo violento, non potrà essere non-violento, è impossibile. Un uomo che pensa alla morte come al nemico non si potrà mai rilassare come a casa, è impossibile. Come puoi rilassarti quando il nemico ti aspetta ad ogni istante? Ti salterà addosso distruggendoti. Come puoi essere non teso quando la morte ti aspetta proprio dietro l’angolo e la sua ombra ti è sempre addosso? Può succedere in ogni momento. Come puoi riposare se la morte è là? Come puoi rilassarti? Il nemico non permette di rilassarti.
Per questo la tensione, l’ansia, l’angoscia dell’umanità. Più combatti contro la morte, più sarai tormentato, oppresso: una conseguenza naturale."

Osho, Living Tao, Talk #1


Il tuo stato esistenziale interno è la morte

"Così com’è, il tuo stato esistenziale interno è morte. Forse stai cercando di nasconderlo o d’ignorarlo, ma il tuo stato esistenzuiale interno è morte. In tutti i momenti sei scioccato dalla morte, tutti gli istanti la morte risuona con te. Il tuo corpo sta velocemente viaggiando verso la propria morte, ogni istante accompagna la morte sempre più vicino, da tutte le parti lei ti sta osservando. Vedi un uomo anziano e ti ricordi della morte, guardi una casa demolita e il ricordo della morte si muove dentro di te, un fiore che appassisce è sufficiente a ricordarti il tanfo della morte, una fontana secca – e di nuovo è la morte che ti sta guardando. Guarda in ogni luogo. La morte prevale, e ti fa paura.”

Osho, Nowhere To Go But In, Talk #1

Perché abbiamo paura della morte?

"Per quale motivo ci attacchiamo alla vita? Perché abbiamo paura della morte? Forse non avevate ancora pensato a tutto questo e la ragione per cui ci attacchiamo così tanto alla vita e abbiamo paura della morte è proprio inconcepibile. Siamo così tanto legati alla vita perché non sappiamo come vivere, perché realmente non siamo vivi, il tempo passa e la morte si fa più vicina, sempre più vicina. Abbiamo paura della morte così vicina, non abbiamo vissuto ancora abbastanza.
Per questo motivo la temiamo: la morte arriverà e non avremo vissuto ancora, ci stavamo solo preparando alla vita, ma niente era pronto, la vita non era ancora venuta e non avevamo ancora sperimentato l’estasi della vita, non ne abbiamo conosciuto la beatitudine né ne sappiamo ancora nulla. Abbiamo conosciuto solo l’inspirazione e l’espirazione, siamo solo esistiti. La vita era solo la speranza, ma la morte si fa più vicina, se la vita non è ancora arrivata e la morte invece arriva prima, ovviamente saremo pieni di paura: non vogliamo morire.
Solo le persone che hanno vissuto, realmente vissuto, sono pronte e le danno il benvenuto, sono ricettive, ringraziano la morte, non è per loro un nemico. La morte arriva come una gratificazione."

Osho, The Supreme Doctrine, Talk #9

La vita si muove intorno alle due facce della morte

"La nascita ti porta alla morte, e la morte precede la nascita. Se quindi vuoi vedere la vita per come realmente è, si muove intorno alle due facce, spinta dalla morte. La morte è l’inizio ed è anche la fine, la vita è solo l’illusione che esiste tra le due. Ti senti vivo tra le due morti, il passaggio che unisce una morte all’altra tu la chiami vita. Il Budda afferma che questa non è vita, bensì dukkha, miseria. Questa vita è morte e per questo appare come un diniego, a noi, profondamente ipnotizzati dalla vita e ossessionati sull’essere vivi ad ogni costo. Solo l’essere vivi sembra lo scopo: abbiamo così tanta paura della morte che il Budda appare pieno d’amore nei confronti della morte e questo è anormale e sembra suicida. Per questo il Budda è stato criticato così tanto da molti."

Osho, The Book of Secrets, Talk #24



Diventa consapevole della morte

"Per me essere uomini significa essere consapevoli della morte. Non sto dicendo di averne paura, quella non è consapevolezza, dico solo consapevole del fatto che la morte sta arrivando sempre più vicino a te, e dovresti prepararti...
Quindi la prima cosa: diventa consapevole della morte. Pensala, guardala, contemplala. Non averne paura, non fuggire al fatto in sé: è lì, e non puoi scappare! Arriva nell’esistenza quando arrivi te.
La tua morte nasce con te, adesso non puoi fuggirla. Lo avevi nascosto – adesso diventane consapevole. Nel momento in cui diventi consapevole del fatto che un giorno morirai, che la morte arriverà sicuramente, la tua mente osserverà il tutto in una diversa dimensione. Allora osserva il cibo, bisogno di base per il corpo ma non per l’essere. Il cibo non ti proteggerà dalla morte, anche se hai cibo a sufficienza la morte arriverà lo stesso, forse ti potrà aiutare a postporla. Una buona protezione, una bella casa, non potranno ugualmente proteggerti dalla morte, ma certo ti aiuteranno a morire convenientemente e in modo confortevole. La morte comunque resta la stessa, se avviene con comfort o senza.
Nella vita puoi essere povero o ricco, ma la morte fa diventare tutti uguali, è il più grande dei comunismi, in qualsiasi maniera hai vissuto, non fa differenza, la morte avviene ugualmente. Nella vita essere uguali è impossibile, mentre essere diversi è possibile. Diventa consapevole di questo, osservalo.”

Osho, The Book of Secrets, Talk #23


Bisogna passare attraverso la porta della morte

"La morte è più importante della vita, la vita è solo triviale, superficiale, la morte è più profonda e attraverso la morte cresci verso la vita reale mentre attraverso la vita puoi raggiungere solo la morte e niente altro.
Qualsiasi cosa diciamo e intendiamo per vita è solo un viaggio verso la morte. Se comprendi che tutta la vita è solo un viaggio e niente altro, sei meno interessato alla vita e più, invece, alla morte. Una volta che sei diventato più interessato alla morte puoi scavare in profondità dentro la vita altrimenti resti solamente sulla superficie.
Ma non siamo interessati alla morte, proprio per niente, invece fuggiamo il fatto continuamente, stiamo sempre sfuggendo il fatto stesso. La morte è lì, ogni momento stiamo morendo. La morte non è qualcosa che vedi in lontananza, è proprio qui ed ora: stiamo morendo. Ma mentre stiamo morendo siamo concentrati sulla vita, e questa concentrazione, questa grande concentrazione sulla vita è solo un fuggire, è solo paura. La morte è lì, dentro, in profondità, e cresce.

Cambiando l’enfasi rigiri la tua attenzione. Se rimani concentrato sulla morte, la vita inizierà a rivelartisi per la prima volta e, nel momento in cui sembra facile pensare alla morte, hai guadagnato una vita che non può morire. Nel momento in cui conosci la morte, hai conosciuto la vita eterna.
La morte è la porta che ti conduce fuori dalla vita superficiale, quello che chiamiamo vita, quella triviale. Una porta che puoi attraversare. Se superi quella porta raggiungi un’altra vita, più profonda, eterna, senza morte, dove c’è assenza di morte. Quindi da quella che chiamiamo vita, che in effetti non è altro che morire, bisogna passare attraverso le porte della morte, e solo allora si raggiunge una vita realmente esistenziale e attiva, senza morte."

Osho, Meditation: The Art of Ecstasy, Talk #11


Non c’è menzogna più grande della morte

"La prima cosa che vorrei dirti è che non esiste una menzogna più grande della morte. Eppure la morte sembra proprio reale e vera. Non solo appare vera e reale, ma sembra la verità fondamentale della vita – appare come se tutta la vita fosse circondata dalla morte. Sia dimenticandola o trascurandola, la morte è vicina in ogni luogo, più vicina della nostra stessa ombra.
Le nostre vite sono state strutturate fondamentalmente sulla paura della morte. La paura della morte ha creato società, nazioni, famiglie, amici. La paura della morte ci ha portato a correre dietro ai soldi facendoci diventare ambiziosi nella scalata in cerca di posizioni più alte, ma la cosa che sorprende di più è che le nostre divinità e i nostri templi son stati anche creati dalla paura della morte. Ci sono persone che pregano inginocchiate perché hanno paura della morte, o persone che pregano Dio con le mani giunte innalzate verso il cielo. Nulla è più falso della morte, qualsiasi sistema di vita che abbiamo creato credendo che la morte sia vera, è un sistema di falsità.

Ma come arrivare a conoscere la falsità della morte? Come arrivare a sapere che la morte non esiste? Fin quando non lo sappiamo, la nostra paura della morte non andrà via. Fin quando non conosceremo la falsità della morte, le nostre vite resteranno false. Fin quando ci sarà paura della morte, non potremmo avere una vita autentica, fino a che tremeremo con la paura della morte, non avremo raggiunto la capacità di vivere la nostra vita. Potremo vivere solo quando l’ombra della morte sarà scomparsa per sempre, come può vivere una mente paurosa e tremante? Se la morte sembra avvicinarsi ad ogni istante, come possiamo vivere? Come?"

Osho, And Now and Here, Talk #1

http://divinetools-raja.blogspot.it
La Via del Ritorno... a Casa

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