sabato 26 dicembre 2015

TRATAK: la tecnica della contemplazione

26 DICEMBRE 2015


Se per un'ora al giorno fissi una fiamma e pratichi questa tecnica per alcuni mesi, il tuo terzo occhio inizia a funzionare alla perfezione. Diventi più attento, più luminoso.
La parola tratak deriva da una radice che significa lacrime, quindi devi guardare la fiamma finché gli occhi non iniziano a lacrimare. Continua a fissare, senza battere le ciglia, e il terzo occhio inizierà a vibrare.

Di fatto la tecnica della contemplazione non ha niente a che vedere con l'oggetto, è in rapporto al modo in cui si guarda. Perché quando guardi una cosa senza battere le ciglia, ti concentri, mentre la natura della mente è costante movimento. Se guardi senza distrarti, senza muoverti affatto, la mente si troverà inevitabilmente in difficoltà.

La mente per sua natura si sposta da un oggetto all'altro, è in movimento costante. Se fissi l'oscurità o una luce o qualsiasi altra cosa, se fissi veramente, il movimento della mente si interrompe, perché se la mente continua a muoversi ti sarà impossibile fissare, l'oggetto della tua concentrazione continuerà a sfuggirti. Quando la mente si sposta su qualcos'altro, te ne dimenticherai, non riuscirai più a ricordare cosa stavi guardando. L'oggetto è sempre presente, ma per te sarà scomparso, perché tu non ci sei più: ti sei spostato nel pensiero.

Contemplare: tratak significa non permettere alla tua consapevolezza di spostarsi. E se non permetti alla mente di muoversi, in un primo tempo si ribellerà, lotterà con tutte le sue forze, ma se perseveri nell'arte della contemplazione, pian piano la mente cesserà di ribellarsi. Per alcuni istanti si fermerà. E quando la mente si ferma, compare la non-mente, poiché la mente può esistere solo nel movimento, il pensiero può esistere solo nel movimento. Quando non c'è movimento il pensiero scompare, non ti è possibile pensare, perché pensare significa movimento, spostarsi da un pensiero all'altro. È un processo.

Se fissi costantemente un oggetto, restando assolutamente sveglio e attento... perché è anche possibile fissare con occhi spenti, in questo caso continuerai a pensare: sono occhi spenti, occhi che non vedono. Puoi guardare con gli occhi di un cadavere, ma allora la tua mente continuerà a muoversi. E questo non ti servirà a niente. La contemplazione non implica solo gli occhi, ma tutta la tua mente messa a fuoco attraverso gli occhi.


Per cui qualunque sia l'oggetto — dipende: se ti piace la luce, va benissimo; se ti piace l'oscurità, va bene ugualmente —; qualunque sia l'oggetto è profondamente irrilevante, l'importante è fermare completamente la mente tramite la contemplazione, metterla a fuoco, si da arrestare il movimento interiore, l'irrequietezza; si da fermare la vacillazione interiore. Tu guardi semplicemente, senza far nulla. Questa contemplazione profonda, ti trasformerà completamente. Diventerà una meditazione.

Osho

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