venerdì 15 febbraio 2019

LA RESPONSABILITÀ È TUA


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La gente spesso mi fa sentire stupida. C'è un modo di cambiare questa situazione?

La mente comune getta sempre la responsabilità su qualcun altro. È sempre l’altro che ti fa soffrire. Sono tua moglie, tuo marito, i tuoi genitori, i tuoi bambini che ti fanno soffrire, oppure è il sistema economico della società, il capitalismo, il comunismo, il fascismo, l’ideologia politica dominante, la struttura sociale oppure sono il fato, il karma, Dio… qualsiasi nome ti venga in mente!

La gente ha milioni di modi per evitare la responsabilità. Ma nel momento in cui dici che qualcun altro – x, y, z – ti fa soffrire, allora non puoi fare nulla per cambiare. Cosa potresti fare? Quando la società cambierà e ci sarà il comunismo e ci sarà un mondo senza classi, allora tutti saranno felici. Prima non è possibile. Come puoi essere felice in una società povera? E come puoi essere felice in una società dominata dal capitalismo? Come puoi essere felice in una società burocratica? Come puoi essere felice in una società che non ti permette di essere libero?

Scuse, scuse e scuse – sono scuse per evitare la semplice osservazione che: “Io sono responsabile di me stesso. Nessun altro è responsabile per me; la responsabilità è assolutamente e completamente mia. Qualsiasi cosa io sia, sono io che l’ho creata.” Questo è il significato del sutra:

Riduci tutte le responsabilità a uno.

E quell’uno sei tu. Quando avviene questa comprensione:

Io sono responsabile della mia vita – della mia sofferenza, del mio dolore, di tutto ciò che mi è accaduto e che mi accade – io ho scelto che sia così; questi sono i semi che ho seminato e ora ne sto raccogliendo i frutti; io sono responsabile – una volta che questa intuizione diventa per te una comprensione naturale, tutto il resto è semplice. Allora la vita comincia a prendere una nuova svolta, si muove in una nuova dimensione. Questa dimensione è conversione, rivoluzione, mutamento – perché quando so di essere il responsabile, so anche di poter cambiare in qualsiasi momento decida di farlo. Nessuno può impedirmelo.

Qualcuno può forse impedirti di abbandonare la tua infelicità, di trasformare la tua infelicità in beatitudine? Nessuno. Persino se sei chiuso in una cella, incatenato, imprigionato, nessuno può imprigionare te; la tua anima resta comunque libera. Naturalmente vivi in un contesto estremamente limitato, ma persino in quella situazione limitata puoi cantare. Puoi o piangere lacrime di impotenza o cantare. Persino con le catene ai piedi puoi danzare; persino il suono delle catene potrà essere una melodia.


Osho, The Book of Wisdom, #5

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