sabato 23 febbraio 2019

LASCIALA STARE


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...Il ciclone è passato e ora sarai centrato, come mai prima. Quando apprenderai l’arte di lasciare che le cose siano come sono, avrai una delle chiavi che aprono tutte le porte dell’interiorità. Allora, qualunque cosa accada, lasci che accada; non la eviti.


Se riesci a rimanere per tre mesi in totale solitudine e silenzio, senza lottare con qualcosa, lasciando che tutto sia esattamente com’è, entro tre mesi il vecchio sarà scomparso e il nuovo apparirà. Ma il segreto è quello di lasciare che tutto sia com’è …per quanto doloroso possa essere, per quanta paura faccia, per quanto appaia pericoloso, quasi come una morte.
Arriveranno molti momenti in cui ti sembrerà ti stare per impazzire se non fai qualcosa e, senza volerlo, comincerai a fare qualcosa. Sai benissimo che non c’è nulla da fare, ma non riesci a controllarti e fai subito qualcosa.

È come quando cammini di notte, a mezzanotte, per una strada buia, e hai paura, perché in giro non c’è nessuno, la notte è scura e non conosci la strada – allora ti metti a fischiare. A cosa può servirti fischiare? Sai benissimo che non serve a nulla. Oppure canticchi una canzone. Sai bene che cantare una canzone non serve a nulla – il buio non sarà scacciato, rimarrai comunque da solo – serve però a distrarre la mente. Se inizi a fischiare, questo solo fatto ti dà sicurezza e ti dimentichi del buio. La mente si sposta sul fischiare e tu ti senti meglio.

Non è accaduto nulla. La strada è la stessa, l’oscurità è la stessa, il pericolo – se c’è – è lo stesso, ma ora ti senti più protetto. Tutto è rimasto uguale, ma ora stai facendo qualcosa. Puoi iniziare a recitare un nome, un mantra: è una cosa simile al fischiare. Ti darà forza, ma è una forza pericolosa, che può diventare un problema, perché quella forza sarà il tuo vecchio ego a cui stai ridando vita.

Resta un testimone e, qualunque cosa stia accadendo, permetti che accada.

La paura dev’essere affrontata per poter andare oltre.

L’angoscia dev’essere affrontata per trascenderla. Più questo confronto è autentico, più guardi le cose in faccia, per come sono, e più presto potrai trascendere.

Ci vuole tempo solo perché la tua autenticità non è abbastanza intensa.
Ci possono volere tre giorni, tre mesi o tre vite: dipende dall’intensità. In effetti potrebbero bastare tre minuti, o tre secondi. Ma allora dovrai passare attraverso il più profondo degli inferni, con una intensità tale che potresti non essere in grado di sopportarla. Se riesci ad affrontare ciò che è nascosto dentro di te, scomparirà, e quando sarà scomparso sarai diverso, perché era parte di te e ora non c’è più.

Quindi non chiedere cosa devi fare. Non occorre fare nulla. È sufficiente non-fare, osservare, affrontare tutto ciò che è, senza fare alcuno sforzo, lasciando semplicemente che sia…

Rimani passivo e lascia che passi. Accade sempre. Quando fai qualcosa, è proprio quello il problema: stai interferendo.
E chi sarà a interferire? Chi è che ha paura? A interferire sarà lo stesso ego che è la malattia. L’ego, che bisogna lasciarsi alle spalle, interferirà. Ti ho detto che l’ego fa parte della società. Tu lasci la società, ma non vuoi lasciare quella parte che la società ti ha dato. È radicata nella società, non può vivere senza di essa. Perciò hai due possibilità: o dovrai lasciare quella parte o dovrai creare di nuovo una società in cui possa vivere.

Essere da soli vuol dire non creare una società alternativa. Esci dalla società, e tutto ciò che la società ti ha dato, scomparirà. Dovrai per forza lasciartelo alle spalle. Sarà doloroso, perché sei così bene adattato a essa; tutto è al proprio posto. Questo essere ben adattato è diventato molto confortevole, comodo.

Quando cambi e ti muovi da solo, stai lasciando tutte le comodità, tutti i comfort che la società è in grado di darti – ma quando la società ti dà qualcosa, prende anche qualcosa: la tua libertà, la tua anima.
È uno scambio – e quando vuoi arrivare alla tua anima in tutta la sua purezza, devi rompere questo contratto.

Sarà doloroso, ma se riesci a passarci attraverso, sarai vicinissimo all’estasi più grande. La società non è dolorosa come la solitudine; la società ti tiene calmo, è comoda, confortevole, ma ti dà una forma di sonno. Se ne esci, ci saranno sempre delle scomodità; bisogna sopportarle sapendo che fanno parte della solitudine e parte della riconquista di se stessi.

E da questo processo uscirai nuovo, ricco di una nuova gloria e dignità, una nuova purezza e innocenza.

 Osho, The Book of Secrets


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