mercoledì 7 aprile 2021

"Scelta" oppure "assenza di scelta"?

 



Osho: "Per le cose essenziali resta aperto, lascia che accadano ma nelle cose pratiche continua a decidere..."

Un raro brano di Osho apparso su Osho Times n 273

 

Osho



DOMANDA: Osho, come faccio a non scegliere quando devo prendere delle decisioni importanti?


OSHO: È una questione molto delicata e succede a tutti coloro che vogliono rimanere senza scelta. Ma c’è un malinteso, ecco dove nasce il problema. Assenza di scelta non significa che non devi scegliere. Nella vita, nelle cose pratiche, devi scegliere, devi decidere. Se vuoi andare da qualche parte devi decidere se andare in macchina, in aereo, o in treno. E se inizi a calcolare tutti i pro e i contro, nel tempo che ci metti a decidere avresti potuto arrivarci camminando! È un puro spreco. E devi decidere: non puoi far finta di niente, non puoi rimanere senza scelta. Le cose pratiche devono essere decise.

Riguardo alle cose pratiche, quando prendi delle decisioni, l’unica cosa da ricordare è che sono delle banalità. Che tu vada in treno, in macchina, in aereo non è veramente importante. Quindi qualunque cosa tu decida va bene, non importa. Non c’è bisogno di pensarci a lungo, qualsiasi cosa andrà bene.

E persino quando scegli, non c’è bisogno di attaccarti troppo alla tua scelta. Ecco cos’è l’assenza di scelta: non c’è bisogno di attaccarsi troppo alla scelta. Se un altro va in macchina e tu vai in treno, non devi pensare che tu hai ragione e che lui ha torto. Vorrebbe dire che ti sei attaccato alla tua scelta, pensando che sia molto, molto importante, o qualcosa del genere. La stai facendo diventare una faccenda troppo seria.

E se scegli di andare in macchina e più tardi scopri che sarebbe stato meglio andare in treno, non c’è bisogno di pentirti e di sentirti in colpa. Essere senza scelta significa che si deve scegliere, ma si deve rimanere distaccati, nelle cose pratiche. Riguardo a cose che non sono pratiche puoi rimanere senza scelta. Sulle cose che sono al di là di te puoi rimanere senza scelta; la tua scelta non è necessaria.

Ad esempio, la morte. Non hai niente da scegliere. Accadrà un giorno, quindi va bene. L’amore. Non devi fare niente. Se succede, succede; se scompare, scompare. Non è una cosa pratica. È qualcosa di misterioso che non ha niente a che fare con te.

Quindi resta aperto al mistero e continua a decidere nelle cose pratiche e mondane, ma non attaccarti. Ad esempio, ora non sai se vuoi stare qui o se vuoi andartene. Non c’è bisogno di preoccuparti molto per questo. Se hai voglia di stare qui – che sembra più importante – allora stai qui. Non hai niente da perdere, cosa potresti perdere? Forse a livello finanziario ci perderai, ma se, spiritualmente, hai qualcosa da guadagnare, puoi rimanere. Ma se ritieni che non ne trarrai alcun guadagno spirituale e che ci perderai finanziariamente, allora perché restare? Parti!

Le cose dovrebbero essere osservate in un baleno, non nei dettagli, meditandoci su, riflettendoci e preoccupandosi. In un baleno. Se ritieni che qui stia accadendo qualcosa di importante, che è più prezioso della perdita finanziaria, è fatta! Non pensarci più! O se pensi che possa accadere la prossima volta, che non c’è fretta e che non sei impaziente rispetto alla tua crescita spirituale, non c’è problema; puoi semplicemente andartene.

Ma qualunque cosa tu faccia, rimani distaccato. Se rimani qui, non pensare di aver fatto qualcosa di eccezionale; altrimenti ci sarà attaccamento. Se te ne vai, non iniziare a preoccuparti di aver fatto la scelta sbagliata; altrimenti ti attacchi. E una volta che hai preso una decisione, nelle cose pratiche, fallo e dimenticatelo; non hai bisogno di perderci del tempo.

Le persone perdono troppo tempo prima di fare e troppo tempo dopo aver fatto. E quasi il novanta percento dell’energia è sprecata a rimuginare ed è la maggior parte della vita. Solo il dieci per cento della vita è usato per fare e solo il fare può portare soddisfazione. Quel restante novanta percento è semplicemente andato sprecato, è finito nello scarico.

Quindi fai tutto ciò che hai voglia di fare, ma non attaccarti. Questa è assenza di scelta nel mondo normale e pratico. E c’è anche la possibilità che un giorno, rimanendo senza scelta su cose veramente essenziali, tu possa decidere di diventare senza scelta anche nelle cose pratiche. Questo è il vecchio concetto di sannyas e molte persone hanno vissuto in questo modo, senza decidere nulla.

In India esiste un certo tipo di sannyasin chiamato paramahansa. Non decide nemmeno nelle cose pratiche. Non decide. Fluttua semplicemente! C’era un paramahansa in una città in cui ho vissuto per un po’ di tempo. Era davvero un grande uomo, ma molto difficile persino da riconoscere, ed era davvero senza scelta. Se lo prendevi per mano e lo portavi a casa tua, lui veniva! Non diceva: “Stavo andando da qualche altra parte. Dove mi trascini?”. No, non diceva una sola parola, veniva con te. Fu rapito molte volte, a causa di conflitti tra i discepoli. Un discepolo lo rapiva e per mesi nessuno lo vedeva. Non diceva di no a nessuno!

Qualcuno gli dava dei soldi e lui li prendeva. Non diceva di no. Poi qualcuno veniva a rubargli i soldi e lui non diceva di no. Qualcuno gli dava qualcosa e qualcuno glielo portava via e lui restava seduto lì. Qualcuno lo metteva su un risciò e lo portava in un’altra città! E ha vissuto così per vent’anni, perfettamente felice!

Puoi immaginare la sua felicità: non c’era niente da decidere! Un giorno qualcuno gli portava da mangiare: bene. Un giorno doveva digiunare, quindi digiunava; non c’era scelta da parte sua. Anche questa è una possibilità, ma al momento non te la consiglio.

In questo momento, prendi le tue decisioni per le cose pratiche e rimani senza scelta, distaccato. Un giorno se inizierai a crescere, potrebbe succedere. Potresti diventare assolutamente senza scelta, può succedere. Molte persone hanno vissuto in questo modo e hanno vissuto in grande beatitudine. E non ti sto dicendo che devi andare in quella direzione. Se succede, succede: la possibilità esiste.

Ma queste persone non possono essere creative, questo è il loro difetto. Per questa ragione in India sono esistiti molti santi e saggi per niente creativi. Beati ovviamente, ma inutili. Non portano alcuna bellezza nel mondo. Un uomo così vive in perfetta pace, ma non porta nulla al mondo, non condivide nulla con il mondo. Vivrà e morirà come se non fosse mai nato; non lascerà traccia.

Alcune persone possono vivere in questo modo, ma il mio suggerimento è che una persona dovrebbe essere creativa. E la gioia di una persona creativa è di gran lunga maggiore della gioia di una persona negativa che ha semplicemente abbandonato tutto. Questo è il vero abbandono. In India queste persone sono state venerate e non a torto, la venerazione è perfettamente giustificata, ma il mio consiglio per un vero sannyasin è che dovrebbe rimanere creativo.

Quindi nelle cose pratiche continua a decidere e per le cose essenziali resta aperto, lascia che accadano. Per le cose del mondo sii attivo e per le cose ultramondane lascia andare. E questa è la sintesi più elevata.

Entrambe le cose, prese separatamente, sono facili. Se decidi per il mondo normale, vuoi decidere anche per l’altro mondo, vuoi decidere per tutto. Questo è l’atteggiamento occidentale e crea tensione, ansia, angoscia, nevrosi. Un’altra alternativa è non decidere per questo mondo e non decidere per l’altro: restare senza scelta per entrambi. Questo è l’atteggiamento orientale. Anche questo è semplice, ma la persona diventa poco creativa. La persona non sarà mai nevrotica, ma non sarà creativa. Non sarà mai tesa, ma non sarà nemmeno una benedizione per il mondo.

Il mio impegno è creare un nuovo tipo di sannyasin che sia una sintesi tra Oriente e Occidente, che sia creativo come Van Gogh o Picasso, ma non nevrotico; e che sia silenzioso come Ramakrishna o Raman, ma non privo di creatività. Questa è la mia visione.

Quindi sicuramente ci saranno dei problemi, perché è una dicotomia e tante volte sentirai: “Cosa faccio? Se devo rimanere senza scelta, cosa faccio con questa piccola cosa?”. No, sulle piccole cose puoi decidere, ma non pensare che qualsiasi decisione tu prenda abbia alcun valore.

È solo una decisione pratica. È come se dovessi decidere se sederti qui, o in quest’angolo, o in quell’altro. Non fa differenza, sarai comunque seduto e non ci saranno problemi.

Nella mia situazione attuale, è importante puntare in qualche direzione?

 

No. Genereresti solo ansia. Lascia che le cose accadano. Lascia che le cose seguano il loro corso. Resta disponibile. E non prendere l’iniziativa, altrimenti creerai dei problemi per te stesso e per gli altri. Metti semplicemente in chiaro, per tutti coloro che sono coinvolti, che non deciderai una direzione e che qualunque cosa accadrà, la accetterai.

Hai due amanti. Se uno se ne va, lo accetti, ma tu non lasciare nessuno dei due. Vai avanti come stai facendo.

Osserva e resta un testimone. Rimani senza scelta, perché questa non è una cosa pratica, è più importante delle cose pratiche. Osserva.

E la mia sensazione su di te è che la tua energia sia bisessuale. Quindi se ti imponi qualcosa – scegliere l’uomo, oppure la donna – dovrai negare una parte di te e quella parte negata si vendicherà. Fondamentalmente una persona bisessuale è sessualmente più ricca dell’eterosessuale o dell’omosessuale, perché ha in sé due dimensioni. Esistono molte possibilità che il futuro sarà più bisessuale che omo o etero, perché bisessualità significa che sono possibili due dimensioni. Un uomo può amare un uomo e può amare una donna, entrambi; è una ricchezza. Quindi non fartene un problema. È davvero una ricchezza: essere in grado di amare entrambi.

È difficile… Un eterosessuale non riesce nemmeno a pensare all’omosessualità. Gli sembra una perversione, gli sembra semplicemente brutta e orribile. Un omosessuale non riesce a capire cosa ci trova la gente nel corpo di una donna.

Gli antichi Greci erano fissati con il corpo maschile. Socrate era omosessuale, come Platone e come il grande mistico Diogene. Non riuscivano a capire ciò che un uomo potesse trovare nel corpo di una donna; nessun omosessuale riesce a capirlo. Nessuna lesbica riesce a concepire che possa esserci della bellezza nel corpo di un uomo. Sono sbilanciati. L’eterosessuale e l’omosessuale sono entrambi dei fanatici, fissati. Un bisessuale è più liquido, più fluido: vede la bellezza di entrambi. Quindi non fartene un problema, piuttosto consideralo una ricchezza. Ed è bellissimo!

E non provare a prendere una direzione. Cosa puoi farci ? Lascia che le cose accadano e goditi qualunque cosa accada. Quando non decidi e non hai idea di come dovrebbero andare le cose, qualunque cosa accada va bene; non ti senti mai frustrato.

Metti in chiaro con i tuoi amanti che questa è la tua situazione. Accettala, divertiti e metti in chiaro che non deciderai nulla: ora il problema è loro. Se vogliono decidere qualcosa, spetta a loro, altrimenti tu resta a disposizione di entrambi.



Continua su Osho Times n. 273

 

Tratto da: Osho, Don’t Just Do Something, Sit There # 21

https://www.oshotimes.it/articolo/1260/-scelta-oppure-assenza-di-scelta-.html 

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