Contrordine, cari concittadini: niente più lockdown a Pasqua. Il clamoroso dietrofront di Angela Merkel, che si è scusata coi tedeschi («è stato un mio errore»), secondo Nicola Bizzi conferma quanto annunciato da lui stesso nelle scorse settimane. Ovvero: «Entro una data precisa – il 12 aprile – dovrà essere avviata, in modo vistoso, la de-escalation dell’emergenza Covid». Lo afferma lo storico fiorentino, editore di Aurora Boreale e co-autore del saggio “Operazione Corona, colpo di Stato globale”, nella trasmissione web-streaming “L’orizzonte degli eventi“, il 25 marzo. Una conferma l’ha offerta Gioele Magaldi, poche ore prima, nella diretta su YouTube “Massoneria On Air” condotta da Fabio Frabetti di “Border Nights” sul tema del Grande Reset enunciato a Davos. «Non è certo casuale – ha sottolineato Magaldi – la data del 1° Maggio, serata in cui il Movimento Roosevelt compirà una “passeggiata” a Roma, in piazza Campo dei Fiori sotto la statua di Giordano Bruno, per festeggiare – ci auguriamo – anche la fine del coprifuoco». Magaldi lo definisce «una misura di guerra, vergognosamente adottata in tempo di pace per alimentare in modo subdolo il clima di “terrore sanitario” che si è impossessato del paese a partire dal primo folle lockdown varato nella primavera 2020 da Giuseppe Conte».
Colpo di Stato globale? Esattamente, risponde Bizzi. Che cita uno
degli autori di “Operazione Corona”, l’esperto finanziario Andrea
Cecchi. «Nell’autunno 2019 – riassume Cecchi - il sistema stava letteralmente per esplodere, a causa della crisi dei Repo, le compensazioni interbancarie:
la bolla finanziaria (derivati e titoli di Stato) era tale, che tutte
le banche rischiavano di saltare per aria, da un giorno all’altro, non
essendovi più liquidità per sostenere il debito speculativo a catena».
Unica possibile soluzione: l’emissione “oceanica” di miliardi, da parte
delle banche centrali: un evento senza precedenti, nella storia. Serviva però un alibi altrettanto “storico”: per esempio una crisi
mondiale pilotata, innescabile solo attraverso una pandemia. Cecchi
mette in fila due momenti fondamentali: a giugno 2019, la Banca dei
Regolamenti Internazionali (Bri) lanciò l’allarme sistemico. Tradotto:
sta per crollare l’intero sistema finanziario del pianeta. A ottobre,
ecco l’Event 201: viene effettuata la spettacolare simulazione di un
evento pandemico capace di paralizzare il mondo, causato da un virus
altamente contagioso ma a bassa letalità.
Poco dopo, ecco il coronavirus di Wuhan e il lockdown della Cina: per la prima volta nella storia,
i cittadini vengono tutti rinchiusi in casa. «Obiettivo immediato
dell’operazione: abbattere la domanda e in particolare la richiesta di
prestiti. A questo mirava il blocco dell’economia
– sostiene Cecchi – in attesa che poi si passasse alla fase due, cioè
l’emissione di fiumi di denaro (da parte delle banche centrali) con
l’alibi della crisi
pandemica». Come dire: non possiamo più lesinare la moneta, dobbiamo
“produrla” – a costo zero – senza limiti, e subito. Fece scalpore, in
questo senso, l’intervento di Mario Draghi sul “Financial Times” a marzo
2020: agire «come in guerra», inondando di soldi gli Stati, le aziende e le famiglie. Un compito interpretato con tempestività, in Europa, da Christine Lagarde: la Bce ha smentito la sua stessa storia, tenendo in piedi paesi come l’Italia con l’acquisto di Btp per decine di miliardi di euro, senza più
badare ai guardiani (tedeschi) dell’austerity. Tutto bene? Sì, se
questo era indispensabile per evitare il peggio. Il risvolto è meno
nobile, secondo questa lettura: l’intera operazione di monetazione
straordinaria sarebbe stata motivata in primis dalla necessità di
salvare la finanza, usando come alibi una “pandemia” gonfiata ad arte.
E adesso chi si sta adoperando per “sgonfiarla”, a partire dal 12 aprile 2021? Dice Nicola Bizzi: sono esattamente quei soggetti finanziari che ormai si sentono al sicuro: la grande paura del virus, infatti, non “serve” più. Bizzi fa un nome di enorme peso (i Rothschild) e ricorda – sul piano visibile, geopolitico -il ruolo decisivo giocato dalla Russia di Putin: col suo vaccino Sputnik («che è un antinfluenzale») ha di fatto “smontato” il teatro politico-mediatico del terrore, portandosi dietro oltre metà del mondo, dall’India al Sudamerica. «La stessa Cina, che è stata utilizzata per far partire “l’Operazione Corona”, cioè l’epidemia di Wuhan, il grande terrore e la pratica sistematica del lockdown, adesso non vede l’ora di chiudere la partita». Bizzi ricorda il ruolo dell’Italia di Conte: «E’ stato il primo paese occidentale ad applicare la ricetta della dittatura cinese, facendo da apripista per gli altri Stati democratici».
Nicola Bizzi vede la mano di Putin anche nella resistenza della
Bielorussia, il cui presidente (Alexandr Lukashenko) denunciò di aver
subito pressioni dall’Oms e dal Fmi, con offerte miliardarie, per fare
il lockdown «come in Italia». In Russia, l’emergenza è finita da tempo:
abolito ogni obbligo di distanziamento. «E attenti, la campagna
vaccinale sta per essere smobilitata: è clamoroso che i grandi media
si siano permessi apertamente di parlare delle reazioni avverse causate
dal “vaccino” AstraZeneca, e paesi come la Polonia stanno già
sbaraccando i loro centri vaccinali». Per Bizzi, si tratta di un copione
preciso: «A fine 2020, nel grande potere,
la cordata vincente (finanziaria) ha imposto ai “falchi” di Big Pharma
la seguente soluzione: entro il 12 aprile 2021 si sarebbero impegnati a
rendere visibile la retromarcia. Per “premio”, non
sarebbero stati processati per i loro crimini». Ed è quanto sta
avvenendo, assicura Bizzi: «Se davvero il “partito del lockdown” farà
dietrofront da metà aprile, non ci sarà nessun Processo di Norimberga
per l’abominio che è stato appena commesso, su scala planetaria».
Inquietante, sotto questo aspetto, il voltafaccia dell’ex regina d’Europa: la Merkel ha prima annunciato il più severo dei lockdown in occasione delle festività pasquali, e poi – poche ore dopo – si è rimangiata tutto, chiedendo scusa ai tedeschi. E’ l’indizio più evidente del clamoroso terremoto di cui parla Bizzi? «Diciamo che si tratta di ipotesi ben circostanziate, fondate su informazioni precise che provengono dal mondo dell’intelligence, e non solo». Aggiunge Bizzi: da settimane, le agenzie di rating – megafono di Wall Street – annunciano la fine dell’emergenza pandemica entro aprile, con la forte ripresa di settori come il turismo e l’immobiliare. In questa gigantesca farsa – dice Bizzi – i “non-vaccini” in distribuzione (preparati genici sperimentali) verranno usati dal mainstream per giustificare l’allentamento delle restrizioni e la loro veloce scomparsa. In questa partita, più finanziaria che sanitaria – chiosa Bizzi – si era inserito anche un progetto allucinante, quello di chi mirava al “depopolamento” del pianeta attraverso l’inoculo di sostanze pericolose: ma quel progetto è tecnicamente fallito, per nostra fortuna. «Un consiglio? Intanto, evitare quei “vaccini”, che veri vaccini non sono». Se il quadro sarà confermato, del Covid non sentiremo parlare più: doveva servire essenzialmente a stampare miliardi? Bene: missione compiuta.
https://www.libreidee.org/2021/03/bizzi-fine-delloperazione-corona-a-partire-dal-12-aprile/
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