venerdì 30 aprile 2021

IL SEMI-DIGIUNO FRUTTARIANO VALE ALMENO QUANTO IL DIGIUNO SECCO

 


LETTERA

Caro Valdo, grazie della tua ultima pubblicazione su Miclavez che conosco, sopratutto per aver insieme seguito, anche dal lato pratico, il discorso su signoraggio e moneta. Mi sono chiesta, a proposito del digiuno che Antonio ha fatto, perché sottoporsi a questo tipo di esperienza avendo a disposizione i percorsi molto meno traumatici ?

Mi permetto di passarti delle info che si trovano solamente in polacco e che quindi, suppongo, non potrai conoscere. Tutto è legato al processo di autofagia che avviene durante il digiuno e che il giapponese Yoshinori Ohsumi, Nobel 2016, ha divulgato.
La buona notizia è che una dottoressa polacca, Ewa Daebrowska ( ora in pensione ) aveva osservato questo processo per oltre 30 anni nei suoi pazienti, curandoli, appunto, con il digiuno. Un digiuno NON PIENO, cioè non basato sulla totale astensione dai cibi, bensì un semi-digiuno vegetale, che comunque scatena il processo di cui sopra.

I numerosissimi pazienti della dottoressa, trattati solamente con questo semi-digiuno, pienamente dimostrano che il corpo umano ha la capacità di auto-purificarsi e rigenerare le cellule danneggiate.
Infatti ciò che possiamo introdurre, in base alla elaborazione pratica fatta dalla dottoressa a cominciare dai primi anni 80 del 900, è letto dall’organismo come mancanza di nutrizione e quindi come il digiuno pieno !

Il cibo proposto da Ewa Dæbrowska è praticamente privo di grassi, zuccheri, amidi, proteine e calorie. Così l’organismo, credendo di non ricevere il nutrimento, comincia a “mangiare se stesso”. Inizia a farlo “nutrendosi“ di tutto ciò che gli è inutile, cioè di tutti gli scarti, che trasforma in energia necessaria per vivere. E mentre fa ciò, proprio attraverso la dieta-digiuno della dottoressa, viene comunque riempito di fibre, vitamine, sali minerali, enzimi, clorofilla, polifenoli cose che le altre diete-digiuno non prevedono, condannando, in più, il digiunante alla sofferenza inutile. Ci sono moltissimi video sull’argomento, ma tutti solamente in polacco.

In Itala si avvicina a questo tipo di trattamento Valter Longo, ma lo fa molto parzialmente e molto timidamente. Se si vuole vedere, verso la fine del filmato:


 

Valter Longo pronuncia una frase molto significativa: ( min. 52: 15 ca ) : ” La cellula tumorale odia l’ambiente scarso di glucosio, con un basso contenuto di sostanze nutritive ( … ) , dirò di più: anche senza la chemioterapia potrebbe morire ( la cellula cancerosa ) in tali condizioni e come minimo ( il digiuno ) rallenta in modo significativo la sua crescita. Il digiuno funziona anche senza la chemioterapia. Anche senza la chemioterapia, il digiuno è un incubo per le cellule tumorali “.

Caro Valdo, se vuole le posso a lista di verdure di cui nutrirsi durante il digiuno, aggiungendo anche altri particolari e le testimonianze di guarigione di persone condannate dalla medicina-truffa e guarite in base al processo che – come dice Ewa Daebrowska, “rispolvera” e ripristina, durante questo reset, tutti i parametri del DNA, secondo le leggi della Natura. Cordiali saluti.
Katerina


RISPOSTA

SI TROVANO IMPORTANTI ESPERIENZE IGIENISTICHE-NATURALI DOVUNQUE, ANCHE IN POLONIA ED IN GIAPPONE

Grazie per l’ottimo intervento e le pertinenti osservazioni. Non conosco la Ewa Daebrowska e trovo le sue affermazioni compatibili e pertinenti. Il pensiero più nobile e aulico non è di pertinenza esclusiva di nessun paese. basti pensare alla Bulgaria, terra originaria di Omram Michael Aivanhov (1900-1986) e del suo maestro Peter Deunov (1864-1944). Leggerei ben volentieri una traduzione del testo Daebrowska. Premetto di rispettare la cultura polacca. Ho anche avuto il piacere di aver ospitato durante una mia conferenza a Carpi un paio di studentesse arrivate dalla Polonia, capaci di esprimersi con qualche parola di italiano e di inglese. Mi hanno fatto un’ottima impressione.

LA SCUOLA IGIENISTICA-NATURALE AMERICANA HA SVISCERATO PER DECENNI OGNI DETTAGLIO

Tuttavia lasciami dire che quanto la Ewa dice -per quanto corretto e interessante possa essere- non aggiunge e non cambia una virgola alle ben note esperienze e nozioni espresse dalla Scuola Igienistica Americana con le sue migliaia di medici alternativi, e in particolare dalla Scuola di San Antonio-Texas diretta dal grande Herbert Shelton. Il concetto della autofagia o della cannibalizzazione delle sovra-crescite interne, e di quanto esiste di inutile e di non essenziale nel corpo, è anzi un punto focale affrontato da Shelton. Egli, pur avendo condotto con successo oltre 60 mila digiuni ad acqua distillata, non era un fanatico del digiuno ma lo intendeva correttamente non tanto come cura, parola che odiava, ma piuttosto come accelerata depurativa.

HO L’OBBLIGO MORALE DI TRASMETTERE AL PUBBLICO LE MIE CONOSCENZE

Ho la fortuna sfacciata e il privilegio di essere l’unico italiano e uno dei pochi al mondo ad aver dialogato tranquillamente giorni e giorni a Baltimora col grande Alec Burton, presidente della Associazione Mondiale dei Medici-Igienisti, allievo diretto di Shelton, nonché con Ralph Cinque, altra colonna portante di tale scuola, per cui so di cosa sto parlando. Ho scartabellato pubblicazioni, dispense, anni e anni di riviste come the Health Science, e sono in possesso della biblioteca igienistica probabilmente tra le più vaste d’Italia, sia in italiano che in inglese. Libri non da collezione o da eleganza. Libri non eleganti e da esposizione, libri dalle pagine lette, rilette, sottolineate e appuntate.

ITALIA PREDA DELLA SOTTO-CULTURA MEDICA

L’estensione e il potenziale culturale della scuola Igienista-Naturale Americana è stato purtroppo bloccato e soffocato legalmente da David Rockefeller e dal rapporto Flexner nel 1909, impedendo al mondo intero di usufruire appieno di tali preziose esperienze. L’Italia in particolare è stata per un intero secolo a secco in fatto di libera cultura salutistica, rimanendo preda totale della medicina ufficiale-convenzionale, vale a dire di una tecnica operativa ed invasiva, imposta per legge dello stato, che tra l’altro nulla a che fare ha con la salute.

MANTENGO UNA OTTIMA OPINIONE SU SERGEJ FILONOV

In ambito igienistico, e anche nelle varie scuole di Medicina Naturale, sia il concetto di riduzione calorica che quello di semi-digiuno, sono un fatto acquisito da lungo tempo. Lo stesso Sergej Filonov, pur riconosciuto come inventore o promulgatore del Digiuno Secco, è a conoscenza di questi metodi e li pratica anche. Dimostra pure una profonda familiarità coi vari autori russi che lo hanno preceduto. La cultura russa è a mio avviso un pianeta tutto da scoprire. A volte ricorre anche al metodo idrico sheltoniano. Ovvio che pure lui dimostra notevoli lacune e incoerenze. La prima cosa che ha fatto quando è arrivato all’Hotel Olimpia di Imola, ha addentato disinvoltamente un panino al prosciutto dal piccolo buffet del bar, scandalizzando più di qualcuno. Non l’ho demonizzato per questo. Vivere in Siberia probabilmente non facilita una forte coerenza vegana.

NON SONO PER NIENTE UN DIGIUNISTA A TUTTI I COSTI

Tornando al digiuno in generale, intendo dire che, se da un lato è verissimo come dici che non serve sempre e non serve necessariamente ricorrere a metodi drastici come un digiuno prolungato, è altrettanto vero che, usando intelligenza e buon senso, si ottengono risultati eccellenti pure con esso, in termini di scorciatoia depurativa. Il digiuno insomma non è un dogma, non è strettamente indispensabile e non è per tutti. Va anche giudicato caso per caso, nei modi e nei tempi.

SO DI NON SAPERE, MA NON SOTTOVALUTO LE MIE PERSONALI ESPERIENZE

C’è sempre modo e spazio di imparare dagli altri, e quindi anche da Ewa Daebroswska e da Yoshinori Oshumi. Ricordati però che niente vale quanto il nocciolo interiore di convinzioni messe assieme nel tempo. Ho la sensazione che la tua conoscenza sulle mie esperienze personali sia un po’ frammentaria. Forse la colpa è mia nel senso che non mi va di sbandierare meriti e qualità che verrebbero confusi per presunzione ed arroganza. Tuttavia, quanto so e pratico non è frutto di posizioni teoriche apprese da terzi e in particolare da maestri di indubbio valore, inclusi gli igienisti che sono i più vicini alla mia impostazione, ma bensì da 70 anni di coerenza fruttariana-vegetariana-vegana priva di alti e bassi, in continua lotta e sotto continuo assedio, cosa che, ti assicuro, non è molto comune. Sono molto legato alle Leggi della Natura e combatto in continuazione per non sviare da tale percorso. Per il resto rimango permeabile alle buone idee altrui, pur difendendo a spada tratta i principi basilari acquisiti faticosamente ed entusiasticamente negli anni. Rimango in ogni caso del partito di chi sa di non sapere.

MICLAVEZ È UN LEADER OLTRE CHE UN APRIPISTA NATO, UNO CHE AMA PRENDERE RISCHI E ASSUMERSI RESPONSABILITÀ

Il fatto che Antonio Miclavez sia andato di persona in Siberia non mi pare affatto una scelta sbagliata o avventuristica, ma una scelta che riflette il carattere del soggetto. Lo valuto come un atto di coraggio, un voler verificare il metodo e un mettersi nel contempo alla prova. Io stesso non mi ritengo un digiunista né tantomeno uno che fa ricorso sistematico a digiuni importanti, anche perché penso di avere un corpo dove l’auto-depurazione normale e fisiologica è garantita dalle mie scelte cibarie e comportamentali tutto sommato virtuose, o almeno ritenute tali. Ti posso dire che un digiuno secco intermittente di 1-2 giorni, di tanto in tanto e senza particolari programmazioni, lo trovo piacevole, utile, capace di ridare appetito, e privo di effetti collaterali.

NULLA AL MONDO DISINTOSSICA MEGLIO DELLA FRUTTA ACQUOSA

Resto anche dell’opinione che la frutta acquosa, anche la più agra e apparentemente acida come limone-arancia-pompelmo, è il miglior rimedio per disciogliere, dissolvere, disincrostare ed eliminare tutto ciò che vi è di tossico nell’organismo. La cura di frutta fresca rimane il più naturale ed efficace depurativo del sangue, un regolatore di prim’ordine di tutto l’apparato digestivo. Di norma, chi ricorre alla frutta e all’energia vitale che da essa scaturisce, non ha bisogno di fare alcun digiuno. In ogni caso, è sempre il corpo con le sue caratteristiche auto-guaritive, e col suo costante orientamento verso la salute, a condurre la danza.

Valdo Vaccaro

https://www.valdovaccaro.com/il-semi-digiuno-fruttariano-vale-almeno-quanto-il-digiuno-secco/ 

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