martedì 10 marzo 2020

Siamo a un punto di svolta!

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SVILUPPO ED EVOLUZIONE


L’evoluzione è inconscia. Non richiede alcuna volontà, alcuno sforzo consapevole, è semplicemente naturale. Ma una volta formatasi la consapevolezza, allora è tutta un’altra storia. Una volta che la consapevolezza esiste, l’evoluzione si ferma. L’evoluzione arriva solo fino alla consapevolezza. Il compito dell’evoluzione è creare la consapevolezza. Poi l’intera responsabilità ricade sulla consapevolezza stessa. È una cosa che va compresa in molti modi.
L’uomo attualmente non si sta evolvendo. Da lungo tempo l’uomo non si sta evolvendo. L’evoluzione si è fermata per quanto riguarda l’uomo. Il corpo è giunto al suo apice, il corpo umano non si è più evoluto da lungo tempo. Le ossa e i corpi umani più antichi che sono stati ritrovati non sono fondamentalmente diversi dai nostri corpi; non ci sono differenze sostanziali. Se un corpo umano risalente a mille anni fa potesse essere riportato in vita e messo in forma, sarebbe esattamente come il tuo, non ci sarebbe alcuna differenza.
Il corpo umano ha smesso di evolversi. Quando si è fermato? Nel momento in cui la consapevolezza ha fatto la sua comparsa, il lavoro dell’evoluzione è finito. Ora tocca a te evolverti. Quindi l’uomo rimane statico, non si evolve, a meno che non si metta all’opera personalmente. Ora, tutto ciò che verrà dopo l’uomo sarà consapevole. Tutto ciò che si trova prima dell’uomo è inconsapevole. Con l’uomo è emerso un fattore nuovo: il fattore della consapevolezza, il fattore della presenza consapevole. Con questo fattore, il compito dell’evoluzione è concluso. L’evoluzione esiste per creare una situazione in cui possa evolversi la consapevolezza. Una volta che la consapevolezza si è formata, tutte le responsabilità ricadono sulla consapevolezza. L’uomo pertanto non si evolverà più in maniera naturale. Non ci sarà alcuna evoluzione.
La consapevolezza è l’apice dell’evoluzione, l’ultimo stadio. Ma non è l’ultimo stadio della vita. La consapevolezza è l’ultimo stadio dell’evoluzione, dell’intero retaggio animale. È l’ultimo stadio – il climax, il culmine – ma per una crescita ulteriore deve rappresentare il primo passo. E quando dico che l’evoluzione si è fermata, intendo sostenere che ora è necessario uno sforzo interiore. Ora, se non fai nulla, non ti evolverai. La natura ti ha portato a un livello che è l’ultimo della crescita inconsapevole. Ora sei consapevole, ora sai. Quando sai, diventi responsabile.
Un bambino non è responsabile dei suoi atti, ma un adulto lo è. Con la consapevolezza, con la facoltà di sapere, tu diventi responsabile di te stesso.
Sartre ha detto da qualche parte che la responsabilità è un fardello solo umano. Nessun animale è responsabile. L’evoluzione è responsabile per tutto ciò che riguarda l’animale. L’animale non è responsabile di nulla, l’uomo è responsabile. Quindi qualunque cosa farai, sarà ora responsabilità tua. Se vuoi creare un inferno e andarci a vivere, è una tua scelta. Se vuoi evolverti, se vuoi crescere e creare uno stato di beatitudine, è una scelta tua.
Gli esistenzialisti hanno fatto una distinzione molto sottile – e bellissima – che è anche colma di significato. Dicono che per gli animali l’essenza viene prima e l’esistenza è una crescita successiva. Cerca di capire, anche se è difficile: dicono che per gli animali, per gli alberi, l’essenza è primaria e l’esistenza segue. C’è un seme: il seme, in essenza, è l’albero. L’essenza è presente, e l’esistenza seguirà. La parte essenziale esiste già, e di sicuro si manifesterà, si esprimerà. L’albero seguirà! L’albero non sarà una cosa nuova. In un certo senso era già lì. Quindi, in realtà, il seme non ha libertà: l’albero esiste dentro di lui. E anche l’albero è privo di libertà: è predestinato dal seme. È questo che si intende affermando che, prima dell’uomo, l’essere essenziale è primario e l’esistenza segue.
Con l’uomo, l’intera faccenda è esattamente l’opposto: l’esistenza viene prima e l’essenza segue. Tu non sei nato con un futuro prefissato, te lo devi creare. Sei nato, quindi hai l’esistenza – semplice esistenza priva di essenza. Sarai tu a creare l’essenza. L’uomo crea dunque se stesso. Un albero è creato dalla natura, l’uomo invece crea se stesso.
L’uomo nasce come semplice esistenza priva di essenza. Qualunque cosa faccia dopo creerà l’essenza. Saranno le tue azioni a crearti, e la libertà è multidimensionale. Un uomo può diventare qualunque cosa o non diventare nulla. Può rimanere un’esistenza priva di essenza, può rimanere un corpo privo di anima. L’anima, in un certo senso, deve essere creata.
Gurdjieff era solito dire che non abbiamo l’anima, che siamo senza anima. Finché non la crei, come fai ad averla? Sembra in contraddizione con tutti gli insegnamenti religiosi, ma non lo è. Quando la religione dice che ogni individuo ha un’anima, vuole semplicemente dire che ognuno può avere un’anima. È una potenzialità. Puoi crescere e diventare un’anima. Se avessi già un’anima, non ci sarebbe alcuna differenza tra te e un seme. E se ti evolvessi come un seme che diventa un albero, se crescessi, allo stesso modo del seme, e diventassi un uomo, allora non ci sarebbe alcuna differenza tra l’uomo e tutto ciò che esiste sotto di lui.
L’uomo è libertà: libertà di essere. Può essere tante cose, può essere qualunque cosa. Ma può accadere che rimanga solo una potenzialità, senza diventare nulla. Questo crea inquietudine e crea paura.
Kierkegaard ha formulato il concetto di ‘terrore’. Dice che l’uomo vive nel terrore. Cos’è questo terrore, questa paura? La paura è questa: tu sei semplicemente una potenzialità e nulla di più. Hai soltanto esistenza, non essenza. Puoi crearla, ma puoi anche non farlo. La responsabilità è tua. È una situazione terrificante. Nulla è certo, l’uomo è insicuro. In ogni momento si aprono molte vie, e tu devi muoverti in qualche modo, andare da qualche parte, senza sapere dove stai andando, senza sapere quale sarà il risultato, senza sapere cosa accadrà domani.
Il tuo domani non si evolverà automaticamente dal tuo oggi, il domani del seme, invece, si evolve in maniera automatica dal suo oggi. La morte di un animale sarà il risultato automatico della sua vita, ma questo non vale per te: la differenza è qui. La tua morte sarà una tua conquista, tu ne sarai responsabile.
Con la comparsa della consapevolezza, tu sei responsabile di tutto, non importa cosa. Si tratta di un pesante fardello, di un’angoscia profonda. Fa paura. Sei sospeso sopra un abisso. È questo che intendo quando dico che l’uomo ora ha bisogno di uno sforzo consapevole. Essere un uomo significa entrare nel campo dell’evoluzione consapevole. Milioni e milioni di anni hanno condotto alla tua creazione, ora però la natura non ti sarà di alcun aiuto. Questo è il punto massimo dell’evoluzione naturale. Ora la natura non può fare nulla per te. Ha già fatto tutto quello che poteva. Per questo è inevitabile che in ogni momento ci sia una profonda tensione interiore.
L’uomo è in tensione. È naturale ed è buono. Cerca di non dimenticarlo: usalo! Puoi cercare di dimenticarlo, e così perdere un’opportunità. Ogni sforzo per dimenticare il tuo stato mentale di tensione è sbagliato, pericoloso. Stai ricadendo indietro. Usa questa tensione interiore per crescere, per progredire. Ora non puoi evolverti ulteriormente nel corpo. Il corpo è arrivato a un punto morto, a un cul-de-sac. Non c’è evoluzione ulteriore.
Il corpo si muove sul piano orizzontale. È simile a un aeroplano che corre sulla terra, lungo una pista, per decollare. C’è un momento in cui il movimento orizzontale si interrompe. Deve correre per tre o quattro chilometri giusto per generare energia. Poi arriva un momento in cui nessun movimento orizzontale può essere d’aiuto. E se l’aeroplano continua a rimanere sulla terra, non è un aeroplano, si comporta come un’automobile. Quando ha raccolto la quantità di moto necessaria, l’aeroplano lascia la terra e fa un salto verticale.
Questo è accaduto con l’uomo. Fino all’uomo, l’evoluzione ha continuato a correre sulla terra, per così dire. Ora con l’uomo ha raggiunto la velocità per cui un movimento verticale verso l’alto è l’unico movimento possibile. Se a questo punto osservi e pensi: “Dobbiamo continuare a correre sulla terra, perché lo stiamo facendo da milioni di anni”, vai completamente fuori strada – perché tutto questo correre aveva il solo scopo di portare a questo momento in cui puoi decollare.
Gli animali stanno correndo verso l’uomo, gli alberi stanno correndo verso gli animali, la materia inerte sta correndo verso gli alberi – tutto, su questa terra, sta correndo verso l’uomo. Quindi verso cosa può correre l’uomo? L’uomo è il centro. Tutto si sviluppa verso l’uomo. Orizzontalmente per l’uomo non è possibile alcun movimento. E se prosegui sul piano orizzontale, allora la tua non sarà una vita realmente umana. La tua vita sarà un insieme di strati che non sono umani.
A volte ti comporterai come un animale. Se continui sul piano orizzontale, a volte sarai solo un vegetale e a volte solo materia inerte, mai un uomo. Quindi scruta in profondità nella tua vita. Non hai fatto lo scarto in verticale. Cosa stai facendo, allora? Se pensi a ogni tua azione particolare, potrai vedere che un’azione appartiene al mondo animale, un’altra appartiene al regno vegetale, ecc. Considera le tue attività, la tua vita, e riuscirai a vedere che qualcosa è solo materia inerte, e qualcosa assomiglia solo a una crescita vegetale e qualcos’altro è semplicemente animale. Dov’è l’uomo?
Con la spinta verticale, l’uomo fa la sua entrata nell’esistenza – e questo dipende da te. L’evoluzione consapevole è ora l’unica evoluzione. Ecco perché la religiosità diventa ogni giorno più significativa. Ogni giorno, ogni momento, la religiosità diventa sempre più importante, perché dal punto di vista della scienza non sembra esserci alcuna possibilità di movimento. Naturalmente sul piano orizzontale non c’è movimento. Non puoi spingerti oltre, tutto si è fermato. Quindi la scienza prosegue facendo delle aggiunte ai tuoi sensi.
Gli occhi si sono fermati, quindi puoi usare degli strumenti per vedere. Il cervello si è fermato, e quindi ora puoi usare i computer. Le gambe si sono fermate, e quindi puoi usare le automobili. La scienza non fa che creare strumenti supplementari a una crescita che si è arrestata.
L’uomo non sta crescendo, stanno crescendo solo gli strumenti. Naturalmente ogni strumento accresce il tuo potere, ma non c’è crescita attraverso di lui. Anzi, accade proprio il contrario. Le automobili hanno prodotto una velocità molto maggiore, ma hanno distrutto le gambe. È un peccato, ma è quello che accadrà: se i computer sostituiranno la mente umana – e lo faranno, perché la mente dell’uomo non è efficiente come un computer – saranno di grande aiuto, ma finiranno con il distruggere la mente umana, perché tutto quello che non viene usato va in rovina.
La scienza attualmente sembra quindi non fare altro che creare una falsa nozione di evoluzione. Se andiamo nel passato, allora la velocità massima raggiungibile era quella del cavallo, 40 chilometri all’ora. Ora abbiamo toccato i 40.000 chilometri all’ora. La velocità si è evoluta: da 40 a 40.000 chilometri all’ora. Non l’uomo, ma la velocità si è evoluta – non l’uomo! Anzi, l’uomo è regredito, perché l’uomo che va a cavallo è un individuo più forte di quello che vola su un aeroplano. La velocità si è sviluppata, si è evoluta, ma l’uomo è regredito.
Un gruppo di scienziati pensa che l’uomo sia in una fase di regressione, non di evoluzione. Potrebbe esserlo, poiché la vita non può mai rimanere statica. Se non ti evolvi, regredisci. Nella vita non c’è un momento di stasi, non si può rimanere fermi in un punto. Non puoi dire: “Non sto crescendo, quindi rimarrò quello che sono, conserverò lo status quo”. Non puoi conservarlo! O vai avanti o torni indietro. Questo gruppo di scienziati pensa che l’uomo stia regredendo di giorno in giorno, che ci sia una ‘infantilizzazione’. L’uomo si comporta in modo più simile a un bambino che a un adulto – in ogni angolo del globo.
Se osserviamo, molte cose ci appariranno ovvie e chiare. In passato era sempre l’anziano, l’uomo maturo, che aveva il ruolo predominante nella società, invece la nostra società è la sola, nella storia del mondo, in cui i figli hanno assunto il ruolo predominante. Dominano tutto: nuove tendenze, mode, ogni cosa. Sono loro i modelli. Qualunque cosa facciano, diventa religione, qualunque cosa facciano diventa politica, qualunque cosa facciano crea una tendenza globale.
In passato, una persona di trent’anni si comportava in modo maturo. Ora non è così. Anche una persona di trent’anni si comporta in modo infantile, immaturo – con gli stessi capricci, gli stessi atteggiamenti puerili. Quali sono questi atteggiamenti puerili? Un bambino pensa di essere il centro del mondo e che ogni suo desiderio debba essere esaudito immediatamente. Viene esaudito. Quando ha fame gli viene dato il latte, quando piange diventa il centro dell’attenzione. L’intera famiglia ruota attorno a lui.
Deve essere sostenuto e aiutato da tutti, senza dare nulla in cambio. Non deve dare amore: deve solo chiedere. Naturalmente non ci possiamo aspettare che un bambino ami per forza. Lui chiede, e chiede tutto, e se la sua richiesta non viene esaudita, diventa violento e furioso. E allora si mette contro il mondo intero, e spacca tutto. È quello che è accaduto con ogni individuo. È sempre stato così con i bambini, ora invece è così con tutti. Le nostre cosiddette rivoluzioni non sono che tentativi infantili. Le nostre cosiddette ribellioni non sono altro che l’espressione di questo sentirsi al centro delle cose. Ogni desiderio dev’essere esaudito immediatamente, e se non è esaudito, il mondo intero sarà distrutto. E se ci pensi sopra, non si tratta solo degli studenti e dei giovani, ragazzi e ragazze: se osservi l’uomo moderno – anche un padre o una madre – noterai che si comporta in modo infantile. Osserva i nostri politici: si comportano come bambini, senza alcuna maturità.
Cosa è successo? In realtà, la crescita dell’uomo si è interrotta: la crescita evoluzionistica si è interrotta. E ora abbiamo solo un surrogato di questa crescita: l’accumulazione scientifica. L’uomo si è fermato, le cose crescono. Le case diventano sempre più grandi, e tu rimani lo stesso. Le ricchezze crescono, e questa loro crescita ti fa pensare che tu stai crescendo. Il sapere cresce, le informazioni aumentano, e per questo pensi di star crescendo.
Naturalmente, è ovvio, Buddha sa meno di te, ma questo non significa che sia cresciuto meno. Gesù sa meno di te. Era solo il figlio di un falegname – ignorante, privo di informazioni sul mondo, eppure tu non sei più evoluto di lui. Maometto non sapeva né leggere né scrivere, e Kabir era una nullità – nondimeno erano più evoluti. Ma allora l’evoluzione è qualcos’altro: un’evoluzione della consapevolezza, non solo della materia.
Puoi sostituire l’avere con l’essere. L’essere è una diversa dimensione di crescita, una crescita verticale; l’avere è orizzontale. Le cose non fanno che crescere: sempre più informazioni, sempre più conoscenze, sempre più ricchezze, sempre più diplomi, sempre più onori. Ma questa è accumulazione, è orizzontale. Non c’è scarto verticale. Tu rimani lo stesso. E tu non puoi davvero rimanere lo stesso, perché, se non cresci, inizi a comportarti in maniera infantile: regredisci. Questo è uno dei maggiori problemi a cui si trova di fronte l’umanità oggi.
La scienza può offrire solo cose. Può darci lune e pianeti, può darci l’intero universo. La religiosità può darti solo una cosa: un movimento verso l’alto, una crescita verticale, una metodologia consapevole per sviluppare l’essere. I tuoi averi non hanno alcuna importanza. Sono totalmente irrilevanti per quanto riguarda la crescita. L’unica cosa significativa è quello che sei, e questa crescita dell’essere è una responsabilità, perché è una libertà. Ora non ci sono forze evoluzionistiche che ti obbligano a crescere: sei libero. L’evoluzione non ti sta spingendo. Spinge gli animali, spinge gli alberi, spinge ogni cosa, a eccezione dell’uomo. L’evoluzione spinge con forza affinché ogni cosa cresca. Ma con l’uomo ha finito. Ora sei diventato consapevole, e puoi fare quello che vuoi.
Sartre dice che l’uomo è condannato a essere libero – ‘condannato’ a essere libero! La natura intera è rilassata perché non c’è libertà. La libertà è un grande peso, per questo non amiamo la libertà. In qualunque modo ne parli, nessuno ama la libertà, tutti hanno paura della libertà. La libertà è pericolosa. In natura non esiste libertà, per questo c’è un silenzio così vasto. Non puoi dire a un cane: “Sei un cane imperfetto”. Ogni cane è perfetto. Ogni cane è perfetto, perché un cane non è libero di essere. È spinto dall’evoluzione. È prefabbricato, non si è creato da solo.
Una rosa è una rosa. Per quanto bella, non è libera, è solo una schiava. Osserva la rosa: è bella, ma è una schiava – spinta dalla natura. Non ha la libertà di fiorire o non fiorire. Non ci sono problemi, non ha scelta: un fiore deve fiorire. Il fiore non può dire: “Non mi piace fiorire…”.
Per questo la natura è così silenziosa: è succube. Non può errare, non può far qualcosa di sbagliato. E se non puoi sbagliare, se fai tutto giusto, e se questo ‘giusto’ non dipende da te, allora sei solo spinto da forze esterne a te.
La natura è in uno stato di profonda schiavitù. Con l’uomo, per la prima volta, entra in gioco la libertà. L’uomo ha la libertà di essere o non essere. E allora c’è angoscia, timore riguardo alla possibilità di farcela, alla possibilità di essere o non essere, paura di quello che accadrà. C’è un tremore profondo. Ogni momento è un attimo di sospensione. Non c’è nulla di fisso o certo, nulla, con l’uomo, è scontato: tutto è imprevedibile.
Parliamo di libertà, ma a nessuno piace la libertà. Quindi continuiamo a parlare di libertà, ma a creare forme di schiavitù. Ogni nostra singola libertà è solo un cambiamento di catene. Continuiamo a passare da una forma di schiavitù a un’altra, da un vincolo a un altro. A nessuno piace la libertà, perché la libertà fa paura. A quel punto tocca a te decidere e scegliere. Invece, chiediamo a qualcun altro o a qualcos’altro di dirci cosa fare: la società, il guru, i testi sacri, la tradizione, i genitori. Qualcun altro dovrebbe dirci cosa fare, qualcuno dovrebbe mostrarci il cammino, allora potremmo seguirlo – da soli invece non riusciamo a muoverci. C’è libertà e c’è paura.
È questo il motivo dell’esistenza di tante religioni – non perché ci sono stati Gesù, Buddha, Krishna… Esistono a causa di una paura della libertà profondamente radicata. Non puoi essere un uomo e basta. Devi essere un indù, o un musulmano o un cristiano. Per il solo fatto di essere cristiano, perdi la libertà, con l’essere un indù non sei più un uomo – perché ora dici: “Seguirò la tradizione. Non mi avventurerò nell’ignoto, nell’incerto. Mi muoverò lungo un cammino ben tracciato. Mi muoverò dietro a qualcuno, non mi muoverò da solo. Sono un indù, mi muoverò con una folla, non mi muoverò come individuo. Se mi muovessi come individuo, da solo, ci sarebbe libertà. E allora in ogni singolo istante dovrei decidere, in ogni istante dovrei dare alla luce me stesso, in ogni istante dovrei creare la mia anima. E nessun altro ne sarà responsabile, alla fine l’unico responsabile sarò io”.
Nietzsche ha detto: “Ora dio è morto e l’uomo è totalmente libero”. Se dio è davvero morto, allora l’uomo è totalmente libero. E l’uomo non teme tanto la morte di dio, teme molto di più la sua libertà. Se esiste un dio, allora va tutto bene. Se dio non esiste, allora tu sei totalmente libero, condannato a essere libero. Ora fai ciò che vuoi e soffrine le conseguenze: nessun altro sarà responsabile.
Erich Fromm ha scritto un libro dal titolo ‘Fuga dalla libertà’. Ti innamori e cominci a pensare al matrimonio. L’amore è libertà, il matrimonio è una schiavitù, ma è difficile trovare una persona che si innamora e non pensa al matrimonio – immediatamente. Poiché l’amore è libertà, nasce la paura. Il matrimonio è una cosa fissa, non fa paura. Il matrimonio è un’istituzione – morta; l’amore è un evento – vivo. Si muove, può cambiare. Il matrimonio non si muove mai, non cambia mai. Per questo il matrimonio rappresenta una certezza, una sicurezza. L’amore non ha certezze, né sicurezze. L’amore è incerto.
Ogni istituzione sarà inevitabilmente brutta, perché è solo la carcassa di qualcosa che era vivo. Ma con qualunque cosa viva, è inevitabile che ci sia incertezza. Vivo significa che può variare, che può cambiare, che può diventare diverso. Ti amo, e l’istante successivo potrei non amarti. Ma se sono tuo marito o tua moglie, tu puoi essere sicuro che anche nel prossimo istante sarà tuo marito o tua moglie. È un’istituzione. Le cose morte sono permanenti, le cose vive sono momentanee, variabili, transitorie.
L’uomo ha paura della libertà, e la libertà è l’unica cosa che fa di te un uomo. Quindi, distruggendo la nostra libertà, manifestiamo tendenze suicide. E con questa distruzione, distruggiamo tutte le nostre possibilità di essere. A quel punto va bene avere, perché avere significa accumulare cose morte. Puoi continuare ad accumulare, senza fine. E più accumuli, più ti senti sicuro.
Quando dico: “Ora l’uomo deve muoversi in maniera consapevole”, intendo proprio questo: devi diventare consapevole della tua libertà e anche della tua paura della libertà.

tratto da: Osho, The Ultimate Alchemy vol. 2, # 4
 

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