24/10/2018
Puoi percorrere tutte le vie, ma non raggiungerai
mai la meta. Perché? Perché la vita non ha nessuna meta. È una celebrazione. Non ha nessuno
scopo, non sta andando da nessuna parte. La vita è semplice
gioia per il solo fatto
di andare, non va da nessuna
parte. E’ un gioco, è un divertimento. La vita è la
meta.
Dovunque sono, là è la meta.
Qualunque cosa sono, quella è la meta.
In questo momento,
tutta la mia vita converge
su di me; non c’è altro posto in
cui andare. Si deve solo celebrare questo momento di totalità. Un essere religioso è questo: sereno, senza
una meta, fa semplicemente la sua passeggiata
mattutina. È diverso. Tu percorri la stessa strada quando vai in ufficio e quando
fai la tua passeggiata mattutina: la strada è la stessa,
la casa è la stessa,
ogni cosa è identica; tu sei lo stesso, le gambe sono le stesse,
ma quando vai a fare una
passeggiata il mattino è una cosa diversa.
Una persona religiosa
se ne va a spasso il mattino, mentre
una persona non religiosa sta andando da qualche parte: in ufficio, in negozio; c’è uno scopo.
L’uomo terreno è orientato verso una meta;
qualunque sia la meta, fosse anche
Dio, un uomo terreno ha delle mete. Un uomo non terreno non ha delle mete da raggiungere.
Un uomo che non è di questo mondo vive qui e ora, ogni cosa converge qui e ora. E questo qui e ora diventa infinito. Cerchi di raggiungerlo per tutte le vie, tuttavia resta
irraggiungibile. Anche in questo c’è bellezza. Se potessimo arrivarci, ogni cosa
perderebbe valore.
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