venerdì 12 ottobre 2018

Eraclito


12/10/2018

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Dio è il giorno e la notte, l’inverno e l’estate, la guerra e la pace, sazietà e desiderio.


L’acqua del mare è allo stesso tempo pura e torbida:

è bevibile e salutare per i pesci, ma imbevibile e mortale per gli uomini.


La natura del giorno e della notte è unica.


La via che porta verso l’alto e la via che porta verso il basso è unica ed è la stessa.


Persino chi è addormentato lavora e collabora a ciò che si muove nell’universo.


Nel cerchio l’inizio e la fine coincidono.


Dio non è una persona e non può esserlo. Lasciate che questo entri in voi il più profondamente possibile; diventerà una porta, uno spiraglio. Lo sarà in particolare per tutti coloro che sono stati educati come cristiani, ebrei, mussulmani; per loro è difficilissimo non vedere Dio come persona, e questo diventa una chiusura.

Se trasformi Dio in una persona, inizi a comunicare con Lui come se fosse un individuo, ma non lo è. Esistono milioni di atei proprio perché Dio viene considerato come una persona. Gli atei non sono contro Dio, ma sono contro il tuo concetto di Dio come persona, perché l’intero concetto è stupido.

Concepire Dio come persona è proprio stupido. Dio non può essere una persona, perché deve essere tutte le persone, come potrebbe essere Lui stesso una persona? Egli non può essere qualcuno, perché è tutti, e non può essere in qualche luogo, perché è ovunque. Non lo puoi definire, e "personalità" è una definizione. Non Lo puoi limitare e come persona Egli diventa limitato. La personalità è simile a un’onda, che viene e va, ed Egli è simile ad un oceano.

Egli è immenso, è Assoluto. Le personalità appaiono e scompaiono, sono delle forme: vanno e vengono. Le forme cambiano, si modificano continuamente nei loro opposti, ed Egli è senza forma. Non può essere definito, non si può dire chi è. Egli è Tutto. Ma nel momento in cui dici "Egli è Tutto", sorge il problema: come comunicare? Non ce n’è bisogno; non puoi comunicare con Lui



come se fosse una persona. Devi comunicare con Lui in una dimensione completamente diversa: è la dimensione dell’energia, della consapevolezza, non della personalità.

Dio è energia. Dio è assoluta consapevolezza. Dio è beatitudine, estasi; è indefinibile, illimitato; non c’è inizio, non c’è fine; è eterno, senza tempo, oltre lo spazio, perché Dio significa l’assoluto.

L’assoluto non può avere personalità, questa è la prima cosa da capire molto profondamente; non solo intellettualmente, ma il più totalmente possibile, perché se riesci a immaginare, a sentire, a cercare Dio come totalità, in questo caso la tua preghiera sarà diversa. Non sarà più una preghiera sciocca; Dio non può essere dalla tua parte, Egli è in ogni luogo. È con i tuoi nemici quanto è con te, ed è sia con i santi che con i peccatori, perché Egli è Tutto! È tanto nell’oscurità quanto nella luce. Egli comprende tutto. Tutti gli opposti si incontrano e si fondono e si uniscono in Lui.

A causa del concetto di Dio come persona, abbiamo dovuto creare un diavolo contro Dio, e questo a causa di tutte le negatività. Dove le mettereste altrimenti? Devi creare qualcuno su cui gettare tutte le negatività. Di conseguenza anche il tuo Dio diventa falso, ed anche il tuo diavolo è falso, perché negatività e positività esistono insieme, non separatamente. E alla fine attribuisci a Dio tutto ciò che ti piace, mentre tutto quello che non ti piace lo passi al diavolo: è una divisione che fai tu.

Dio non può essere diviso: Egli è indivisibile.


La prima cosa: Dio non è una persona. E ricorda, anche tu non sei una persona. È ignoranza pensarlo, è non conoscenza di sé: per questo sembri una persona. Se scendi più profondamente dentro di te, presto vedrai la tua personalità dissolversi; viene il momento in cui non sai più chi sei. Succede a volte che se qualcuno si sveglia improvvisamente, l’avrai osservato molte volte, non sai più dove sei - se è mattina o sera, se sei in casa tua o da qualche parte, in che città sei; per un momento tutto è confuso, non hai alcuna idea del tempo e dello spazio e non sai chi sei.

Perché succede questo? Perché in un sonno profondo ti muovi verso il centro, non ne sei consapevole, naturalmente, ma al centro non esiste personalità, esiste un’energia impersonale. E se qualcuno ti sveglia all’improvviso, devi muoverti così velocemente dal centro alla periferia del tuo essere che non fai in tempo a riprendere la personalità. In una corsa così repentina perdi identità, ciò che affiora è la tua realtà, è ciò che di fatto sei.

In meditazione profonda, diventerai sempre più consapevole dell’indefinibile, dell’illimitato. All’inizio sembrerà un fenomeno confuso e potrai perfino  averne


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paura, essere terrorizzato. Cosa ti sta succedendo? Stai forse perdendo la testa? Stai diventando matto? Non avere paura, è una cosa naturale, ti stai muovendo da ciò che è definito all’indefinito; in mezzo ci sarà uno spazio dove tutto sarà offuscato.

Dimentica tutti i concetti e solo così sarai pronto a muovere il primo passo. Vai da Lui nudo, senza alcun concetto, senza abiti addosso. Vuoto vai da Lui, senza alcuna idea su di Lui nella mente. Vuoto vai da Lui, perché  questo è l’unico modo di andarci: vuoto diventerai una porta, ed Egli può entrare. Occorre solo ricettività, non servono concetti, né filosofie, né dottrine; è questo che intende Eraclito.

Queste parole sono molto belle. Ascolta:

Dio è il giorno e la notte, l’inverno e l’estate, la guerra e la pace, sazietà e desiderio.


Queste stupende parole non sono mai state espresse prima d’allora, e neppure dopo.

Dio è il giorno e la notte, l’inverno e l’estate, la guerra e la pace, sazietà e desiderio.


L’uomo identificò spesso la luce con Dio. La luce possiede molte  qualità: è calda, è fonte di energia; non si può vivere senza il sole. Tutta la vita, nel suo profondo, è energia solare, energia che viene dal sole. Gli Esseni scelsero invece l’oscurità come simbolo di Dio, ma solo Eraclito sceglie entrambi. Scegliere un estremo è ancora logico, razionale; è la ragione che sta lavorando. Scegliere entrambi è irrazionale.

Qualcuno sceglie. Eraclito non è uno che sceglie, è semplicemente consapevolezza priva di scelta. Egli non sceglie; qualunque sia la realtà egli si limita a esporla. Non interferisce con la sua moralità, non interferisce con la sua mente: si limita a riflettere, è uno specchio.

È Dio che desidera dentro di te ed è Dio che diventa assenza di desiderio. Questa è totale accettazione.


È Dio che dentro di te è passione, ed è Dio che diventa illuminato dentro di te. È Dio che è rabbia ed è Dio che diventa compassione in te. Non c’è nulla da scegliere! Guarda semplicemente questo fatto: se non c’è nulla da scegliere e ogni cosa è Dio, il tuo ego scompare semplicemente, perché l’ego esiste nella scelta. Se non c’è nulla da scegliere e tutto è come deve essere, non si può fare più niente; Dio è entrambe le cose.


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Per la mente è difficile da comprendere. La mente vacilla, si sente disorientata, perde terreno, è confusa; ti sembra di essere sull’orlo di un abisso. Perché succede questo? Perché la mente vuole una scelta chiara: "O questo o quello". Ed Eraclito dice: "Chi è presente per poter abbandonare qualcosa? Chi la abbandonerà?”

Dio è entrambi!

E se riesci a sentire questo, ogni cosa viene santificata, tutto diventa sacro.


In questo caso anche nell’ingordigia c’è appagamento. In questo caso anche nel desiderio c’è assenza di desiderio. Nella rabbia c’è anche compassione. E se non hai mai conosciuto la rabbia che è compassione, non hai conosciuto la vita. Se non hai conosciuto l’oscurità che è anche luce, la freschezza che  è  anche calore... se non hai conosciuto tutto questo, ti sei lasciato sfuggire la massima intensità della vita.

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