16/11/2018
Pregare è difficile; diventare un prete è facile.
Il prete è un uomo che ha raccolto ogni informazione possibile sulla preghiera, ma pregare è difficile. La preghiera è simile alla morte, perché
fino a quando non muori, come puoi invitare
il Divino ad entrare in te? Finché non diventi vuoto, come può entrare in te? Ma come possono le parole
essere preghiera?
La preghiera può
solo essere un ascoltare profondo, non un parlare. Devi essere silenzioso per sentire Dio. Devi essere
così silente che la silenziosa e immota parola di Dio possa entrare in te. In quel silenzio si
rivela il Divino.
La preghiera non è parlare, è ascoltare, essere
attenti, passivi, aperti,
disponibili. La preghiera
è femminile e un prete è un fenomeno maschile.
Un prete è aggressivo: fa qualcosa. La preghiera non è affatto un
fare, è un semplice essere
ricettivi, è un semplice essere aperti. Una porta è aperta e tu sei in
attesa. È infinita pazienza e attesa.
Quando senti: "Non sono nessuno", il primo seme di preghiera
è entrato in te.
Quando senti: "Attraverso il mio sforzo non accade nulla", in te lo sforzo cade. Nel
momento in cui sei senza difese, la preghiera compie
in te un secondo passo. E in questo tuo essere indifeso non chiedi nulla a Dio, quindi dirai: "Sia fatta
la Tua volontà... non ascoltare me, fai solo quello che tu vuoi, io sono pronto
a eseguire". Questa è preghiera.
Non si può imparare a pregare. Devi attraversare la vita a occhi aperti, con un cuore comprensivo, così arriverai alla preghiera.
Questa preghiera sarà tua. Scaturirà
dal tuo cuore, sgorgherà dal tuo cuore. Le parole non hanno molto significato, ciò che conta è il
cuore che esiste dietro di loro.
Osho: L'armonia nascosta
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