Prima di addormentarti, siedi sul letto — mettiti in una
posizione rilassata — e chiudi gli occhi. Senti il corpo rilassarsi... se il
corpo inizia a piegarsi in avanti (come è possibile che accada), lascialo
andare. Forse assumerà una posizione fetale, quella del bambino nel grembo
materno. Se è questo che senti, assumi la posizione fetale, diventa un bambino
nel grembo della madre.
E poi avverti semplicemente il tuo respiro, non fare altro.
Ascoltalo semplicemente: il respiro che entra, il respiro che esce, il respiro
che entra, il respiro che esce. Non devi ripeterlo a parole: avvertine
semplicemente il fluire.
Sentilo semplicemente, e in quel sentire insorgeranno un
silenzio e una chiarezza straordinari.
Fallo solo per dieci o venti minuti — da un minimo di dieci
a un massimo di venti minuti — e poi dormi.
Prima o poi bisogna confrontarsi con il proprio sentirsi
soli. Una volta affrontato, questo sentirsi soli cambia colore, cambia qualità;
acquista un sapore assolutamente diverso. Diventa un essere soli. Allora non è
più isolamento, è solitudine. Nel sentirsi soli vi è infelicità, la solitudine
si apre alla beatitudine.
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