Prima di andare a dormire, spegni la luce, siediti sul
letto, chiudi gli occhi ed esala profondamente dalla bocca emettendo il suono
«oh». Il tuo stomaco rientra, mentre l'aria fuoriesce e tu continua a produrre
il suono «oh». Ricorda: non dico «aum», dico semplicemente «oh». Diventerà aum
automaticamente, non occorre che sia tu a produrre l'aum. In quel caso sarebbe
falso. Limitati a creare il suono «oh».
Ti sentirai sempre più rilassato e il tuo sonno avrà una
qualità diversa, assolutamente diversa. E solo trasformando il tuo sonno
riuscirai a diventare più sveglio e consapevole. Ecco perché inizieremo
trasformando il tuo sonno.
Quando avrai espirato completamente dalla bocca, sempre
creando il suono «oh», sentirai che non hai più fiato, quando tutta l'aria è
uscita, fermati per un istante. Non inalare, non espirare; fermati! In
quell'attimo di sospensione sei il divino. In quella pausa non fai nulla, non
respiri nemmeno. In quella pausa sei nell'oceano. Il tempo non è più, perché
esso si muove con il respiro. È come se l'intera esistenza
si fosse fermata con te. In quella pausa puoi diventare
consapevole della fonte più profonda del tuo essere e della tua energia.
Quindi, fermati per un istante.
Poi riprendi ad inspirare dal naso. Ma non sforzarti.
Ricorda: nell'espirazione devi sforzarti, ma non ti devi sforzare mentre
inspiri. Lascia che sia il corpo ad inalare. Tu rilassa la tua presa e lascia
che il corpo compia l'inspirazione. Non fare nulla.
L'esistenza respira da sola; scorre da sola lungo il suo
corso. È un fiume: tu insisti a spingerlo inutilmente. Ti accorgerai che il
corpo inspira da solo. Il tuo sforzo è inutile, il tuo ego non è necessario, tu
non sei necessario. Diventa un semplice osservatore. Osserva semplicemente il
corpo che inspira. E avvertirai un silenzio profondo.
Quando il corpo ha compiuto un'inspirazione completa,
fermati per un istante. E di nuovo osserva. Questi due momenti sono totalmente
diversi. Quando ti fermi dopo aver espirato completamente, quell'attimo di
sospensione assomiglia alla morte. Quando ti fermi dopo aver inspirato
totalmente, quell'attimo di sospensione è il punto culminante della vita.
Ricorda, l'inalazione è l'equivalente della vita, l'esalazione corrisponde alla
morte.
Sentilo! Percepisci entrambi i momenti. Per questo ti dico
di fermarti due volte: dopo aver esalato e ancora dopo aver inalato; in questo
modo potrai percepire sia la vita che la morte. Quando saprai che « questo » è
vita, e « questo » è morte, le avrai trascese entrambe.
Il testimone non è né morte né vita. Il testimone non è mai
nato e non muore mai. Solo il corpo, il meccanismo, muore. Tu sei diventato «
il terzo ».
Fai questa meditazione per venti minuti e poi abbandonati al
sonno.
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