- Un esame onnicomprensivo dell’ultima ora su quanto sta accadendo a Washington e negli States
- Pesanti e storiche responsabilità sulle spalle di Donald Trump
RIELABORAZIONE DELL’ARTICOLO DI CESARE SACCHETTI DAL SITO LACRUNADELL’AGO.NET
INDIFFERENZA GENERALIZZATA COME NIENTE FOSSE E NIENTE STESSE SUCCEDENDO
Molta gente continua a vivere nel suo tran-tran quotidiano in Italia e in Europa, anche se maciullata dalla emergenza Covid. Continua a fare le stesse cose come niente fosse, ignara di quanto sta succedendo. Ignara del fatto che proprio in queste ore si stanno giocando le sorti del mondo intero. Ore cruciali davvero per l’America e il mondo intero. C’è di che stare col fiato sospeso. Potrebbe accadere che fatti nuovi sia previsti che imprevisti si accavallino a questo mio scritto. Le sorti del mondo? Ma di cosa parli? Tieni comunque presente che tra noi e l’America c’è l’Oceano Atlantico, e che Hollywood sta sulla costa del Pacifico. Già ne abbiamo le palle piene con le nostre disgrazie. Figurati se devo preoccuparmi per quanto succede a Washington. E poi i nostri telegiornali non stanno dicendo un bel niente. Questo un po’ il mantra dell’uomo medio di strada, italiano ed europeo.
L’INAZIONE DI TRUMP DI FRONTE ALLE GRANDI FRODI APPARE INCOMPRENSIBILE
Molta gente in America si chiede il perché Trump non abbia agito prontamente per bloccare il colpo di stato contro di lui. Sempre più americani si chiedono a questo punto se il Presidente prenderà o no la decisione fatidica di arrestare quelli che hanno cercato di rovesciarlo illegalmente. Il colpo di stato vero e proprio ha avuto inizio la notte del 3 Novembre. L’operazione ha avuto inizio quando il sistema si è accorto che Trump stava trionfando facilmente e si avviava verso un secondo mandato. A quel punto scattò il meccanismo criminale. La conta dei voti venne sospesa e una valanga improvvisa di voti illegali e fasulli in favore di Joe Biden fu riversata in fretta e furia negli apparati di conteggio.
PIRATERIA ELETTORALE NON SOLO AI SEGGI, MA SOPRATTUTTO DALL’EUROPA
L’accesso agli uffici elettorali venne impedito ai controllori repubblicani. Già questo fatto era più che sufficiente per invalidare le elezioni per clamorosa violazione delle regole, come rimarcato da Trey Gaynor, presidente del FEC. La frode non si è limitata all’uso di schede illegali aggiunte all’ultimo momento. C’è stata una serie di operazioni portate avanti all’infuori degli Stati Uniti, dove un team di pirati informatici ha ricevuto l’ordine di trasformare i voti in favore di Trump in voti pro-Biden. Secondo le rivelazioni di Bradley Johnson, ex agente CIA, la pirateria ha avuto luogo a Frankfurt presso l’ambasciata americana, sede CIA che ospita pure i Dominion serves, una ditta legata a Soros, ai Clinton e al CCP.
DECISIVO L’INTERVENTO DELINQUENZIALE DELLA LEONARDO
A quel punto, un altro paese, l’Italia, è entrato in scena pesantemente. Non appena il gruppo di Frankfurt si è reso conto che Trump stava vincendo nonostante il loro intervento dalla Germania, i dirigenti della Frode anti-Trump hanno chiamato in soccorso il governo italiano. Presso l’ambasciata USA di Roma, secondo Johnson e Maria Zack, il generale Claudio Graziano ha coordinato il ricalibraggio della pirateria tramite la tecnologia militare della Leonardo, azienda italiana specializzata nel settore Difesa ed Aerospazio.
TUTTO REALIZZATO IN UNA ATMOSFERA DI OMERTÀ E DI SILENZIAMENTO
Interessante notare che i media mainstream italiani come La Stampa, La Repubblica e Il Giornale hanno definito come teoria cospirativa gli articoli riportati dal blog di Sacchetti, mentre nessuno, a parte Graziano e Renzi, ha osato smentire la versione di Maria Zack. Similmente, l’ambasciata americana in Roma non ha nemmeno commentato queste gravissime accuse. Silenzio tombale pure da parte del dimissionario governo Conte. Nessun commento pure dalla Leonardo Spa anche se, dopo lo scandalo ormai definito Italygate, 10 dei suoi dirigenti sono stati arrestati per corruzione e concussione. Pertanto, l’Italia e le sue istituzioni governative, legate al globalismo di matrice cinese-sorosiana-clintoniana ha avuto un ruolo fondamentale nella Frode, nel contesto di una complessa operazione che ha pure coinvolto diversi governi stranieri in un attacco senza precedenti nella storia contro la sovranità dello stato americano.
SVIZZERA, GERMANIA E SOPRATTUTTO ITALIA AL CENTRO DELLA GRAVE INTERFERENZA DEFINITA ITALYGATE
I paesi che hanno preso parte in tale attacco sono sicuramente la Svizzera, che possiede la Scytl, un software legato alla Dominion cinese, il Canada che ospita la sede centrale della Dominion, la Germania che ha preso parte alla pirateria, e soprattutto l’Italia per il ruolo centrale da protagonista nell’intera vicenda. In altre parole si è trattato di un colpo di stato contro gli USA e contro Donald Trump perpetrato da governi controllati dai poteri globalisti internazionali.
La domanda che ci si pone a questo punto è come mai Trump ha permesso tutto questo senza prendere appropriate contromisure? Il Presidente era di sicuro informato che il Deep State cercava di rovesciarlo, visto che Trump stesso aveva firmato un ordine esecutivo ancora nel Settembre 2018 per sanzionare qualunque interferenza straniera nelle elezioni. Vero è che tale ordine non è mai scattato perché i Servizi Segreti hanno manipolato l’intera questione. In pratica il sistema ha sabotato il Presidente impedendogli di usare questa importante arma. Il solo modo di attivare tuttora questo Executive Order sarebbe quello di ottener maggiori e inoppugnabili dettagli sull’interferenza elettorale, e forse qualcosa di nuovo potrebbe arrivare alle prossime ore proprio dall’Italygate. Nel frattempo ogni corte di giustizia americana si è rifiutata di esaminare le prove portate dagli avvocati di Trump.
FRODE ALLE ELEZIONI E FRODE NELL’INSCENATA DI CAPITOL HILL
Così il colpo di stato, o se vogliamo la Frode, è proseguito fino al 6 Gennaio, il giorno in cui il Congresso ha certificato illegalmente il risultato elettorale, commettendo il crimine di Alto tradimento. Prima che questo atto sovversivo e anticostituzionale avesse luogo, i disordini della Capitol Hill hanno mandato all’aria ogni cosa, con la demonizzazione pianificata a danno dei supporter di Trump intervenuti nella Capitale, accusati dei disordini quando invece sono stati i falsi supporter, i Bravi manzoniani di Don Rodrigo Soros, a compiere gli atti di sovversione e di violenza. Le prove sono irrefutabili e dimostrano che nessun atto di violenza è stato commesso dai supporter di Trump. Al contrario, gli arrestati sono tutti appartenenti ad Antifa e BLM, gruppi terroristi pesantemente finanziati da George Soros.
UNA ISTERICA E IPOCRITA NANCY PELOSI SEMPRE PRONTA A SBRANARE IL PRESIDENTE
L’insurrezione scoppiata e andata apparentemente fuori controllo non è dipesa dunque in alcun modo da Trump o dai suoi supporter, ma dal Deep State, orchestratore stabile di quesa Frode Continua. Infatti l’attacco a Capitol Hill è stata una operazione intentata e pianificata in ogni dettaglio dai nemici del Presidente per scaricare su di lui ogni responsabilità. E questo ha portato poi a giustificare il secondo impeachment orchestrato dalla solita isterica Nancy Pelosi, abbonata a questi atti delinquenziali. Entrambi gli impeachment risultano falsi e portano la sua firma. Trump risulta il primo caso nella storia di un presidente sottopeso a due accuse di impeachments. Nel primo tentativo le accuse riguardarono lo scandalo Russiagate, dove Trump venne falsamente accusato di essere un agente della Russia, azione autorizzata dal precedente Presidente Obama. In entrambi i casi abbiamo le mani sporche di Nancy Pelosi che ha chiaramente tradito la Costituzione e che pertanto è colpevole di alto tradimento.
TIMORE DIFFUSO CHE TRUMP SORPRENDA TUTTI CON QUALCHE MOSSA STRATEGICA INATTESA
Un altro aspetto intrigante di questa storia è la folle corsa del sistema politico nel rimuovere un Presidente uscente. Pare che sia mirata in realtà a impedire una prossima candidatura nel 2024, altro nonsenso in quanto egli non avrebbe alcuna chance di vittoria in tali circostanze. Il reale ragionamento di questo impeachment pare essere diverso. Forse il sistema teme che Trump, in queste sue ultime ore possa tuttora fare qualche brutto scherzo, altrimenti questa manfrina non avrebbe alcun senso. Non appena la Pelosi ha avviato l’ennesima frode contro Trump, i Social di Big Tech hanno stranamente tagliato tutte le linee comunicative del Presidente con l’esterno, fatto di eccezionale gravità.
TUTTO PROCEDE IN MEZZO A MISTERI E INTERROGATIVI
Anche questo è un record che rimarrà nella storia. A Zuckerberg e soci interessava impedire e ritardare il messaggio del Presidente: “I 75 milioni di Patrioti Americani che hanno votato per me, per America First, per Make America Great Again, avranno una Giant Voice tra non molto e non saranno più discriminati e trattati ingiustamente in alcun modo, sistema o forma”. Giant Voice è un termine usato nel gergo militare per identificare le trasmissioni militari di emergenza al fine di informare le popolazioni su eventuali momenti critici. La domanda che sorge è se il Presidente abbia tentato di inviare invano in questo frangente un messaggio in codice ai suoi seguaci circa una possibile attivazione della Martial Law o dell’Insurrection Act.
LO SCHIERAMENTO MASSICCIO DI TRUPPE IN CAMPIDOGLIO È UN ULTERIORE REBUS
Un’altra cosa che non appare chiara o logica è la militarizzazione del DC-District of Columbia, per cui Washington si trova ad essere la più fortificata città del mondo. Ci sono 25.000 unità della Guardia Nazionale nella città, mentre una insuperabile barriera metallica è stata eretta intorno a Capitol Hill che il sistema vuole oggi assolutamente proteggere, assai diversamente di quanto fece durante i disordini del 6 Gennaio.
POSTICIPAZIONE DELLA NOMINA BIDEN PER MOTIVI DI SICUREZZA ?
Ci sono diversi punti di controllo militare nelle strade. Tutto questo per una inaugurazione virtuale e immaginaria che avrà luogo il giorno 20. In effetti le prove di inaugurazione-Biden dovranno aver luogo ma sono state misteriosamente posticipate per motivi di sicurezza. Cosa strana per una città fortificata. Nel frattempo, Kamala Harris non ha lasciato il suo posto al Senato fino a ieri, che ha rassegnato le sue dimissioni. È la prima volta che nella storia americana si attende l’ultimo momento per dimettersi. Forse perché teme che qualcosa di inaspettato possa accadere?
SIAMO ARRIVATI AL DUNQUE
Torniamo alla domanda sul perché Trump non abbia ancora fatto un passo concreto per bloccare il colpo di stato nei suoi confronti. L’ipotesi più probabile è che lui abbia provato fino all’ultimo momento al fine di trovare un modo pacifico di risolvere l’intera crisi, ma che poi si sia reso conto che questo era semplicemente impossibile, in quanto ogni ala del sistema politico americano è infestata dalla corruzione. Corti corrotte, politici di entrambi gli schieramenti corrotti, vicepresidente corrotto e incapace di proteggere la Costituzione e di confermare la enorme Frode del 3 Novembre e quella successiva del 6 Gennaio. Ogni opzione pacifica appare fallita in queste ore. Siamo davanti al test finale, dove tutti sapremo se Trump vuole o no andare fino in fondo nella difesa e nel preservare l’Unione dall’attacco globalista.
RIMPASTO AL PENTAGONO E RIMOZIONE DI KISSINGER E DELLA ALBRIGHT, SONO MOSSE CHE FANNO SPERARE
Ci sono alcuni che credono che questi scenari fossero tutti previsti e che Trump conoscesse il tipo di situazione che andava a sperimentare. Trump ha probabilmente considerato fin dall’inizio l’uso delle forze armate per smantellare un sistema pesantemente infettato dalla corruzione cronica. Due importanti azioni a conferma 1) La decisione di Trump di rimescolare gli alti gradi del Pentagono nel Novembre 2020, e 2) La sua decisione di rimuovere Henry Kisssinger e Madeleine Albright, note aquile globaliste dalla direzione politica alla Difesa. Queste mosse non sembrano affatto tipiche di un Presidente uscente. Il rimpasto al Pentagono pare una strategia astuta volta a prendere controllo completo della macchina militare, poiché senza i militari sarebbe impossibile eseguire qualsiasi piano di rimozione dei golpisti sinistroidi con la forza.
SENZA IL CONTROLLO DEI MEDIA NON SI VA DA NESSUNA PARTE
Esiste un fatto innegabile. Ed è che queste elezioni defraudate sono la prova irrefutabile che è impossibile cambiare il presente status quo in modo democratico e legale. Questo perché finora la democrazia non è mai stata usata per dare potere al popolo, ma soltanto per assicurare il dominio sul popolo da parte della élite finanziaria globalista. In una democrazia, quelli che hanno le risorse finanziarie per controllare i media e i partiti diventano automaticamente i reali padroni del sistema.
ROTTURA DEL DUOPOLIO REPUBBLICANO-DEMOCRATICO
Trump ha il merito storico di aver rotto il falso duopolio Repubblicano/Democratico attraverso il quale il Deep State ha controllato l’America per decenni. Lo ha fatto perché aveva i mezzi per finanziare la sua personale campagna. Si è trattato di un evento inatteso che il sistema, sorpreso e impreparato, ha cercato disperatamente di neutralizzare sin dall’inizio. Il movimento politico chiamato Make America Great Again è semplicemente incompatibile con l’agenda dei globalisti, che punta a un lungo periodo di dittatura ai danni del popolo. Tutto questo spiega il muro di odio contro il miglior Presidente Americano di tutti i tempi, l’unico capace di educare ed entusiasmare le masse.
SE PERDE TRUMP PERDONO I POPOLI E PERDE LA LIBERTÀ INDIVIDUALE
Trump sembra aver finalmente capito che non esiste alcun modo per vincere attraverso modalità burocratiche e pacifiche. Le banche vincono sempre. Se vuoi battere le banche occorre spostare i giochi su un altro piano, procedendo agli arresti di chi ha infranto le leggi commettendo crimini gravi contro il paese e contro la Costituzione. A questo punto, se Trump si arrende, il Nuovo Ordine Mondiale sale incontrastato in cattedra a livello mondiale. Che piaccia o no, Trump è diventato l’ago della bilancia e l’ancora di salvezza contro la piaga pericolosissima del globalismo.
IL RISCHIO CONCRETO È DI CADERE NELLE GRINFIE DITTATORIALI DEL NAZI-COMUNISMO CINESE
Trump ha in questo momento l’opportunità storica di fare tutto questo ma, se dovesse fallire, egli consegnerà l’America e il mondo intero nelle mani del CCP che è schierato in pieno col New World Order e con qualsiasi impostazione dittatoriale e liberticida. Il Great Reset globalista sarebbe virtualmente inarrestabile, come sostenuto ed auspicato da John Kerry, DEM membro della società segreta Skulls and Bones e scelto da Biden come inviato presidenziale per il clima e l’ambiente. Il tempo scarseggia. Una enorme responsabilità pesa sulle spalle di Trump. Quanto lui deciderà o non deciderà di fare riguarderà il domani non solo dell’America ma del mondo intero.
NECESSITÀ ASSOLUTA DI BLOCCARE IL NEW WORLD ORDER A CONDUZIONE COMUNISTA
Se gli USA venissero guidati dal globalismo, il New World Order avrebbe la strada spianata e senza ostacoli. A quel punto ci sarebbe soltanto la Russia da sola, circondata dalla Cina Comunista e dal Nuovo ricomposto blocco Euro-Atlantico globalista. E non ci sarebbe futuro per Trump nemmeno come businessman. La mafia globalista farebbe terra bruciata intorno a lui. Persino in queste ultime ore il procuratore generale DC sta cercando modi e scuse per arrestare il Presidente e suo figlio. Se questo meccanismo diabolico non viene fermato adesso, il Great Reset globalista si attiverà soverchiando tutto e tutti.
OCCORRE SCHIACCIARE LA TESTA DEL SERPENTE
Queste sono ore cruciali tremende. Forse Trump è in grado di trovare la giusta risposta nelle lettere inviategli dall’Arcivescovo Viganò. In tali lettere, il Presidente può comprendere quale è la posta in gioco. In tali lettere il Presidente può trovare l’ispirazione per schiacciare la testa del serpente velenoso una volta per tutte.
Rielaborazione di Valdo Vaccaro
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