"Io sto esistendo. Questo è mio. Questo è questo. O
amata, perfino in questo conosci illimitatamente."
Non entri mai profondamente nella sensazione di esistere.
Provaci: siediti ed entra profondamente in questa sensazione. Sentila, non
pensarci. Non dire nella tua mente: "Io sono", non servirebbe. Non
continuare a ripetere nella tua mente: "Io sono, io esisto." Sarebbe
futile, inutile. Mancheresti l'opportunità che questa tecnica ti offre. Sentilo
nelle profondità delle ossa. Sentilo in tutto il corpo. Sentilo come una totale
unità, non nella testa. Senti semplicemente: "Io sono." Non usare le
parole "io sono". Non ripeterle, altrimenti ti ipnotizzerai... non
occorre farlo. Sentilo: "Io esisto." Sentirlo è una cosa diversa,
totalmente diversa dal pensarlo. Il pensiero è un trucco per sfuggire la
sensazione. Non solo si tratta di due cose diverse: pensare è un inganno.
Questa sensazione ti renderà cosciente di molte cose: la pressione della sedia,
l'aria che permea la stanza, rumori che ti raggiungono, il sangue che circola
silenziosamente, il respiro che entra ed esce incessante, e una sottile vibrante
sensazione del corpo. Perché il corpo è un dinamismo, non è qualcosa di
statico. Diventerai cosciente di tutte queste cose multidimensionali: questo
intendo col senso di "io sto esistendo". Questa consapevolezza
comporterà un arresto del pensiero; si tratta di un fenomeno così totale che in
esso non può persistere alcun pensiero. Pian piano ti radicherai sempre di più
nell'esistenza, nel senso di esistere, e i pensieri saranno sempre più lontani.
E quando sarai veramente radicato nell'essere, la mente scomparirà. Quando
inizierai a sentire l'esistenza, il mondo intero diventerà vivo in maniera
completamente diversa, come mai l'hai conosciuto. Conoscerai l'esistenza al suo
massimo: tramite la mente puoi conoscerla solo al minimo, attraverso il cuore la
conoscerai al massimo, illimitatamente, e il sentire accade tramite il cuore.
Osho: Il sentiero dell'essere
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