"Il respiro è vita; la profondità della respirazione è la profondità della vita". OSHO
Un raro brano di Osho apparso su Osho Times n. 260La Vipassana è una delle più importanti tecniche di meditazione.
Il Buddha si è illuminato attraverso questa tecnica e si sono realizzate molte più persone grazie alla Vipassana che attraverso qualsiasi altro metodo. È immensamente bella e tuttavia molto semplice. Può farla anche un bambino!
Il metodo consiste nell’osservare il respiro. Quando hai tempo, quando non hai niente da fare, siediti in silenzio e osserva il respiro che entra. Seguilo. Vai fino in fondo. Poi c’è una pausa, per un attimo non c’è movimento e il respiro si arresta, proprio in quel punto. Osserva quella pausa. Questo è molto importante, perché quella è la porta del tuo essere. Poi il respiro inizia a uscire. Osservalo di nuovo. Si spegne completamente, poi di nuovo c’è una pausa e per un attimo la respirazione si ferma. Anche quella è una porta.
Una è la porta della realtà interiore, l’altra è la porta della realtà esterna. Se entri dalla porta interna ti sposti da te al divino. Se entri dalla porta esterna, ti sposti dal divino a te. Sono due facce della stessa medaglia.
Ma ricorda, il respiro non deve essere modificato, deve essere naturale come sempre. Non devi fare alcuno sforzo per renderlo più lungo, più profondo. Non deve esserci alcun cambiamento, lascialo com’è. L’unica cosa nuova che devi introdurre è il testimone, l’osservatore.
Dapprima falla da seduto e poi, piano piano, riuscirai a farla camminando. E alla fine riuscirai a farla durante ogni altra attività: cucinando, facendo il bagno, lavando il pavimento. Solo una cosa devi ricordare: non farla mai di notte, solo tra l’alba e il tramonto.
Se la fai di notte non riuscirai a dormire, perché crea un forte stato di veglia. Quindi solo tra l’alba e il tramonto ... E se senti che il tuo sonno è disturbato, riduci il tempo. Non farla nemmeno tra l’alba e il tramonto, ma per due ore dopo l’alba o per due ore prima del tramonto, solo in quei momenti. Devi scoprirlo per te stesso, perché è diverso da persona a persona.
Ci sono alcune persone che possono farla anche di notte, ma sono molto rare. 1
Un ponte
Non possiamo essere separati, non possiamo esistere nemmeno per un singolo istante nella separazione: se il respiro non entra, scompariamo. Scambiamo in continuazione. Il respiro è il ponte tra noi e il tutto. Il respiro è qualcosa di simile a delle radici nel tutto: togli l’albero dal suolo e inizia a morire, perché perde le sue radici che sono la sua fonte di nutrimento. Smetti di respirare e morirai. Respirare è un modo sottile di essere radicati nel tutto.
La stessa parola “respiro” significa vita, perché senza il respiro non c’è vita. Questa è l’unica indicazione per stabilire se un uomo è vivo oppure no. Se respira è vivo, se non respira è morto. Ma poiché il respiro non è visibile, non ne teniamo conto, ma in realtà prendiamo continuamente qualcosa dal divino, in ogni momento. 2
Il passaggio
Improvvisamente ti rendi conto che il respiro accade da solo. Non stai respirando, ma sei… respirato.
Quello è il momento in cui improvvisamente non sei più la stessa persona. Sei diventato passivo, non sei più attivo. E inizi a funzionare come energia femminile, non come energia maschile: è il passaggio da yang a yin.
All’improvviso ti rendi conto che tutto accade. Perché quando ti accorgi che il respiro accade… Non fai nulla, non sei nessuno per poterlo fare, non sei affatto necessario, il respiro sta andando avanti da solo… A quel punto, in quel momento, il tuo atteggiamento verso la vita diventa diverso. Non è più egoico. Questa è la resa. Funzioni come un non-ego e questa è l’unica funzione che vale la pena di ricordare. E poi te ne ricorderai sempre più spesso.
Siediti in silenzio e lascia libero il respiro, come se non ne fossi responsabile. Dopo qualche istante, di nuovo avrai quel bagliore e il respiro prenderà il sopravvento. E quando sei posseduto e “respirato”, sei completamente puro. 3
E la vita accade...
Una sannyasin dice:
“Osho, sento che tutto ciò che faccio, lo faccio sempre con una certa riluttanza. È come un peso che mi impedisce di essere completamente presente in qualsiasi cosa… Nella meditazione, nel lavoro, nelle relazioni. L’ho sempre etichettata come paura...”.
Sono correlate. Probabilmente in parte è anche paura. Solo perché metti un’etichetta alle emozioni, non diventano separate. Sono sempre tutte correlate.
Se sei riluttante a fare qualcosa, una parte di ciò può essere paura, perché hai paura di abbandonarti completamente a qualcosa. Hai paura di perdere il controllo. Hai paura di impegnarti. Vai solo fino a un certo punto e poi ti fermi, perché andare oltre potrebbe essere pericoloso. Potresti non essere più in grado di tornare indietro. Potresti oltrepassare il punto di non ritorno. Una parte di tutto ciò probabilmente è paura.
La paura è molto basilare, come l’amore. Queste sono le due cose basilari: l’amore e la paura. E sono poli opposti. Se c’è molta paura, ci sarà meno amore. Se lasci andare la paura, ci sarà più amore. È la stessa energia. Quando è negativa, è paura. Quando è positiva, è amore.
Se ami, ti lasci andare, raggiungi il punto più lontano possibile. E non ti preoccupi del controllo o di controllare. Fluisci, scorri. Sei liquida e puoi fonderti con tutto ciò che ti circonda. Non hai paura di scioglierti. Non hai paura della vita, non hai paura della morte. Ami! Ami la vita, ami la morte. Ami tutto ciò che accade e non c’è riluttanza.
Non arrivi solo fino a un certo punto. Vai fino in fondo. Vai così lontano da sparire. Ed è così che accade la vita abbondante.
Quindi probabilmente hai paura, altrimenti perché essere riluttante? E se sei riluttante in una cosa, sarai riluttante in tutte le cose. Se arriva la felicità, sarai riluttante ad accoglierla. La permetterai solo fino a un certo punto, fino a qui, e poi ti fermerai e ti chiuderai, perché se la felicità è troppa, tu non ci sei più. Non ti darai il permesso di ridere. Né di piangere. Non lascerai accadere nulla. Rimarrai tiepida in tutto ciò che farai.
Questo può essere molto pericoloso, perché vuol dire perdere il contatto con la vita. Questo ti sta paralizzando. È una specie di paralisi, per cui non riesci muoverti, non sei libera di muoverti. Scatta un certo meccanismo interno e ti fermi, ti chiudi.
La vita accade solo quando dimentichi il controllo. Le persone controllate sono persone morte. Controllano tutto, non solo la mente, ma anche il corpo.
Tu non respiri completamente come dovresti, perché anche lì entra in gioco il controllo. Quindi inizia dal respiro. È sempre bene iniziare dal corpo. È il lavoro più facile, perché è molto grossolano. Il corpo è più visibile e puoi sentirlo facilmente. Poi inizieremo a lavorare con la mente.
Quando te ne ricordi, fai un respiro profondo. Non iniziare mai inspirando, inizia espirando. Espirare vuol dire andare nel mondo. Espiri e ti riversi nel mondo. Poi inspiri e il mondo entra in te. È un bellissimo dialogo con il mondo. Respirare è un miracolo. Il mondo entra in te continuamente e tu entri nel mondo. È un continuo fare l’amore con il mondo. La vitalità scorre in te e poi tu riversi la tua vitalità nel mondo.
Inizia espirando, perché se espiri profondamente, la riluttanza se ne andrà. Se riesci a espirare profondamente, automaticamente inspirerai altrettanto profondamente, non c’è alcun problema in questo. Sei tu a creare la situazione: espira così profondamente da lasciare uscire tutto. A quel punto il corpo inspirerà profondamente. Per questo, non iniziare mai dall’inspirazione.
Se inspiri profondamente, non potrà essere un’inspirazione profonda, perché l’aria che è ancora dentro può fare da barriera.
Osho le dice ancora di respirare dalla pancia piuttosto che dal petto e di essere consapevole del suo respiro durante il giorno. E a volte, durante il giorno, di espirare e poi inspirare profondamente.
E se sorgono sottili tremori nel corpo, non aver paura. Se una certa sensazione di formicolio passa attraverso il corpo, non aver paura. Se con la respirazione profonda, improvvisamente sentirai un grande aumento della sessualità, non aver paura. Succederà.
In profondità ti sei repressa. Hai cercato di essere forte, dura. Hai imparato una lezione sbagliata, da qualche parte nella tua infanzia, che il mondo è una lotta continua. È vero, in un certo senso. Molte persone imparano che il mondo è una lotta continua e che devono essere forti e combattere.
Quindi hai imparato a combattere, ma hai dimenticato come si fa ad amare. Anche nel tuo modo d’amare, la lotta è più importante dell’amore.
Quindi inizia questa respirazione. E divertiti. Semplicemente respirando puoi raggiungere un orgasmo sottile in tutto il corpo. Tutto il corpo può essere infuso di una nuova energia. Potrai sentirlo vibrare dappertutto e ricontattare molte zone del tuo corpo che avevi negato e tornare a essere viva.
E goditelo, perché più te lo godi, più il corpo cambierà schema. Molte persone, milioni di persone, non sono totalmente nel corpo. Alcuni hanno negato certe zone, altri ne hanno negate altre. Le persone vivono vite molto parziali.
Quando sentirai che il corpo è veramente vivo, dopo tre settimane, vieni a dirmi come ti senti. Provi sempre la stessa riluttanza o c’è stato un cambiamento? Sei diventata più aperta? Sei diventata più capace di lasciare andare il controllo su te stessa? La tua rigidità è uguale o è diminuita?
A quel punto ti darò un altro esercizio e dovrai lavorarci per due o tre mesi. Diventerai perfettamente viva. Non c’è nulla di cui preoccuparsi, mmh? 4
Testi di Osho tratti da:
1. Dance till the Stars come down from the Rafters #24
2. Just the Tip of the Iceberg #8
3. Nothing to Lose But Your Head #20
4. The Cypress in the Courtyard #8
https://www.oshotimes.it/articolo/1156/con-le-ali-del-respiro.html
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