martedì 13 agosto 2019

IMMAGINA L'IMMAGINABILE

  Machig Labdron
"Supponi di contemplare qualcosa al di là della percezione, al di là della tua capacità di afferrare, al di là del non essere — tu."

Riesci a immaginare qualcosa che non possa essere visto? L'immaginazione è sempre rivolta a qualcosa che si può vedere. Come puoi immaginare, o presupporre, qualcosa che non si può vedere? È qualcosa di impossibile, ma proprio per questo vale la pena farlo, poiché nel tuo sforzarti accadrà qualcosa. Non perché riuscirai a percepirlo: se ti sforzi di percepire qualcosa al di là della percezione, ogni percezione andrà perduta. In quello sforzo scomparirà tutto ciò che hai sempre percepito. Se persisti, in te affioreranno molte immagini, ma le dovrai scartare tutte perché sai di averle viste; forse sono cose che non hai visto nella realtà, ma le hai immaginate, scartale! Continua a scartarle: questa tecnica dice di persistere fino a trovare ciò che non può essere percepito. Cosa accadrà? Nulla, in quanto oggetto: rimarrà solo lo schermo della tua mente senza alcuna immagine, senza simboli, senza sogni; in quel momento avverrà una metamorfosi. Allorché lo schermo è semplicemente presente senza immagine alcuna, diventerai consapevole di te stesso, di colui che percepisce. Quando non si percepisce nulla, l'intera attenzione muta. La consapevolezza si autoriflette: se non hai nulla da vedere, per la prima volta diventi consapevole del tuo Sé. Inizi a vedere te stesso. Nella tecnica è detto che esiste qualcosa oltre il non essere... e quello sei tu. Questa consapevolezza, dunque, è una forma diversa di conoscenza, ti fornisce una diversa dimensione dell'esistenza. Accade: quando nella mente non esiste più alcun oggetto da conoscere, si manifesta colui che conosce. Diventi cosciente del tuo sé, per la prima volta sei ricolmo di te stesso.

Osho: Il sentiero dell'essere

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