"Supponi di contemplare qualcosa al di là della
percezione, al di là della tua capacità di afferrare, al di là del non essere —
tu."
Riesci a immaginare qualcosa che non possa essere visto?
L'immaginazione è sempre rivolta a qualcosa che si può vedere. Come puoi
immaginare, o presupporre, qualcosa che non si può vedere? È qualcosa di
impossibile, ma proprio per questo vale la pena farlo, poiché nel tuo sforzarti
accadrà qualcosa. Non perché riuscirai a percepirlo: se ti sforzi di percepire
qualcosa al di là della percezione, ogni percezione andrà perduta. In quello
sforzo scomparirà tutto ciò che hai sempre percepito. Se persisti, in te
affioreranno molte immagini, ma le dovrai scartare tutte perché sai di averle
viste; forse sono cose che non hai visto nella realtà, ma le hai immaginate,
scartale! Continua a scartarle: questa tecnica dice di persistere fino a trovare
ciò che non può essere percepito. Cosa accadrà? Nulla, in quanto oggetto:
rimarrà solo lo schermo della tua mente senza alcuna immagine, senza simboli,
senza sogni; in quel momento avverrà una metamorfosi. Allorché lo schermo è
semplicemente presente senza immagine alcuna, diventerai consapevole di te
stesso, di colui che percepisce. Quando non si percepisce nulla, l'intera
attenzione muta. La consapevolezza si autoriflette: se non hai nulla da vedere,
per la prima volta diventi consapevole del tuo Sé. Inizi a vedere te stesso.
Nella tecnica è detto che esiste qualcosa oltre il non essere... e quello sei
tu. Questa consapevolezza, dunque, è una forma diversa di conoscenza, ti
fornisce una diversa dimensione dell'esistenza. Accade: quando nella mente non esiste
più alcun oggetto da conoscere, si manifesta colui che conosce. Diventi
cosciente del tuo sé, per la prima volta sei ricolmo di te stesso.
Osho: Il sentiero dell'essere
Nessun commento :
Posta un commento